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Attualità

13 maggio 2022 Circolo della stampa di Avellino, presentazione del libro “I campi di Tullio”. La storia di un Internato Militare Italiano

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Ne discutono con Luigino Ciotti (autore e figlio di Tullio)

Giovanni Capobianco – Presidente Provinciale ANPI Avellino

Franco Fiordellisi – Segretario Generale CGIL irpina

Mimmo Limongiello – Presidente AUSER Avellino

Coordina la giornalista Floriana Mastandrea

Il ricavato del libro sarà devoluto in beneficenza

Per info 333-3844628

Il libro di Luigino Ciotti e Dino Renato Nardelli, I campi di Tullio. Storia di un Internato Militare Italiano, Edizioni Era Nuova e Circolo culturale Primomaggio, racconta la storia di Tullio Ciotti. Umbro di Bettona, appena diciottenne, a tre mesi dalla chiamata alle armi, Tullio viene catturato a Roma dai tedeschi la sera dell’8 settembre 1943 e trasferito al centro di raccolta per prigionieri di Ostia, dove inizia il suo lungo calvario di internato.

Rinchiuso con altri 35 militari in un carro bestiame, dopo un viaggio di cinque giorni e sei notti, lacero e affamato, viene internato prima nel campo di Kurtwitz (Kondratowice) nella Polonia occupata, dove rischia la vita per una grave malattia. In seguito è trasferito nel lager di Sagan, e infine in quello di Gorlitz, in cui è costretto a lavorare in una fabbrica di mezzi militari, in aperta violazione della Convenzione di Ginevra del 1929 che vietava l’impiego di prigionieri di guerra nella produzione di materiali bellici.

Il 7 maggio 1945 Tullio viene liberato dalle truppe sovietiche, e senza attendere i tempi del rimpatrio ufficiale, insieme ad altri venticinque ex internati decide di tornare al più presto a casa. Al termine di un lungo ed avventuroso viaggio attraverso mezza Europa, riabbraccia i suoi dopo due anni di stenti, che l’hanno ridotto a pesare 35 chili.

La storia che il libro racconta è anche quella di circa settecentomila militari italiani che, catturati sui vari fronti dopo l’8 settembre furono internati nei campi dai tedeschi e subirono la stessa sorte di Tullio Ciotti. Pur potendo tornare in Italia aderendo alla Repubblica di Salò, essi nella stragrande maggioranza scelsero coraggiosamente la disobbedienza civile e la resistenza non violenta, e sopportarono per anni un internamento durissimo. Veri e propri schiavi del Reich furono costretti a lavori pesanti per gran parte della giornata, sottoalimentati e decimati dalle malattie. Cinquantamila di loro, giova ricordarlo, non fecero più ritorno.

I militari italiani fatti prigionieri, per ordine di Hitler furono considerati internati e non prigionieri di guerra, quindi privati delle tutele della Convenzione di Ginevra, proprio per essere sfruttati nelle industrie belliche e in altri settori dell’industria germanica in difficoltà per mancanza di lavoratori chiamati alle armi.

La storia degli IMI è purtroppo ancor oggi poco nota, il loro sacrificio merita di essere conosciuto diffusamente anche dalle nuove generazioni.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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