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25 Aprile – Una data. La fine di un incubo.

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Una data. La fine di un incubo: la Liberazione dal nazifascismo, dal terrore. La miseria, la fame, i lutti coperti dalla gioia di respirare l’aria di libertà.

Visi di giovani uomini, giovani donne che si sarebbero rimboccati le maniche per ricostruire una vita. La loro, quella futura dei figli. Quei giovani erano i nostri Nonni. Erano, perché il virus ne ha cancellato la vita di tanti, troppi. Quei figli siamo noi.

Il 25 aprile non è soltanto una data. E’ il momento della svolta. E’ il momento della rinascita. Della ricostruzione. Quel momento unì, cementandolo, un popolo, la solidarietà quale cura speciale. Quei giovani, quello spirito furono i pilastri del boom economico! Occorreva un cambio esistenziale in tutta la Nazione, il concetto di Europa ancor di là da venire.

Abbiamo vissuto periodi di austerità e di crisi che ormai sono scivolati nei meandri della memoria. Le restrizioni causate dalla pandemia ci hanno sbattuti, in qualche settimana, indietro di decenni.

La data odierna presenta, per curioso fato, analogie forti, pur dopo 75 anni. Ancora oggi occorre solidarietà,quella più estesa, ampia e articolata dell’Europa. In più necessita debellare l’altra malattia italiana: la burocrazia. Quei volti sorridenti che si abbracciavano nelle strade hanno sognato un’Europa Unita. La crisi di oggi, oltre ai valori, ha indebolito la stessa Europa e quei volti, giovani nel 1945, oggi curano i nipoti, alleviano con la pensione i figli.

Parlavo di memoria.

I giovani del 25 aprile 1945 speravano nel domani e hanno coltivato la memoria di quella speranza. L’abbiamo ereditata ma spesso consideriamo la data soltanto occasione di festa. La società vede rigurgiti estremisti e violenti, fascisti e populisti, ottuse e pericolose contrapposizioni. Dallo shock epocale del conflitto mondiale nacque la ripresa economica che si tradusse in diffuso benessere. Fallire oggi come Europa, proseguisse lo scontro tra Nord Europa e Sud Europa, tra Nord Italia e Sud Italia sarebbe pericoloso per la sopravvivenza della Patria Europa (così la definiva Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro e Deputato).

Quel progetto di Europa è la salvezza dei Paesi che oggi combattono, singolarmente, contro il virus. Tutti gli Stati membri scivoleranno verso il baratro se non decideranno scelte comuni e condivise. L’emissione di bond europei che non gravino sui singoli bilanci statali è una soluzione valida per l’intera Europa.

Quella stessa Europa che il 25 aprile 1945 voltò pagina sognando il futuro e in esso la Patria Europa, la stessa Europa devastata dal conflitto, dalla distruzione, oggi è una speranza incrinata dalla mancata visione comune da parte degli Stati europei. Da questa scioccante fase si esce vincitori solo con un’Europa solidale. Nessuno stato è immune dallo sfacelo, neanche la Germania, l’Olanda, l’Austria potranno uscire dalla crisi se gli altri paesi europei avranno da conteggiare le macerie.

È indispensabile, ritengo, l’emissione di bond europei che non pesino sul debito dei singoli paesi, che supportino le economie degli stati membri. Gli effetti del Covid-19 sono insostenibili per i singoli paesi. Anche per quelli che lucrano grazie a imprese che spostano ad Amsterdam la propria sede legale per un fisco di favore. Siamo in guerra e in guerra alcune regole si mettono da parte.

Il Governo Italiano DEVE eliminare la burocrazia, snellendo ogni procedura che faccia giungere con immediatezza i soldi alle imprese ai cittadini, ai lavoratori autonomi. Imponendo alle banche il rispetto delle garanzie governative al fine di erogare liquidità in automatico. Che sia un vero 25 aprile di rinascita. Ce la faremo, con prudenza!

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Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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