Attualità
7 aprile-Giornata mondiale della salute

Una mera ricorrenza, forse. Questo 7 aprile veste un abito dalla consistenza di tuta protettiva, guanti monouso, caschi, mascherine FFP2, 3 o chirurgiche. Laddove siano giunte e consegnate. Il pensiero va, deve, ai ‘soldati’ in divisa protettiva, medici, infermieri, personale sanitario tutto, che lottano per strappare alla sofferenza, alla morte, le persone colpite dal covid. Il pensiero va, deve, ai medici, infermieri, che proseguono in silenzio la lotta alle patologie ‘’quotidiane’’, cercando modalità di cura le più efficaci, preservando dal contagio se stessi e pazienti. Unitamente a tutti loro, il pensiero va, deve, alle persone le cui vite sono state recise dalla signora con la falce con il supporto del virus. Fermiamo le nostre lamentele sulla costrizione in casa con moglie, mariti, figli. Poniamo la nostra mente in commosso tributo di consapevole riconoscenza e rispetto.
Subito dopo, però, poniamo domande: perché il 52% circa degli infermieri risulta contagiato? Perché 94 medici, a oggi, sono morti? Smettiamo di definirli eroi di mattina e di sera definirli incapaci di non aver avuto il coraggio o la scienza necessaria a rifiutarsi di espletare il lavoro in assenza di dispositivi. Ben venga la presa di posizione dell’Ordine Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Roma in merito agli emendamenti presentati al fine di escludere responsabilità dei dirigenti, ai diversi livelli, sanitari. Emendamenti ritirati. Saranno rimodulati e ripresentati?
La giornata della salute. In piena tempesta virale suona come scherzo. Mi giunge notifica di mail. Apro ed ecco, la partecipo a voi:
‘’Carissimo Direttore, sono un medico con discrete conoscenze professionali ma con alcuna preparazione in materia politico/sanitaria, ancora meno capisco di economia specialmente se applicata alla sanità.
In questo periodo di pandemia abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto, nel senso che ognuno ha pensato di avere una ricetta per il trattamento medico e tanti si sono avventurati in profezie che andavano dal picco poi declamato plateau, hanno implorato l’utilizzo a fini diagnostici del tampone per arrivare ai test sierologici per concludere che la diagnosi, che supera il 90%, la si ottiene dalla combinazione di entrambe le metodologie.
Emulando l’esperienza cinese, è stata programmata la realizzazione di grossi reparti di terapia intensiva, dal Nord al Sud. Solo poi si è preso contezza che non ci sono, in Italia, “intensivisti”, medici specialisti in Anestesia e Rianimazione, in grado di poterli gestire. Sono stati ‘’assoldati’’ in nome del giuramento di Ippocrate colleghi con le più disparate specializzazioni, se non freschi di laurea, a ricoprire ruoli di non propria competenza. In abbinamento la parte politica ha provato a far passare un Decreto che tra le tante, depenalizza la colpa medica in questo periodo. La mortalità supera il 10 % dei contagiati e senza un univoco protocollo terapeutico: in ogni plesso i saputoni diturno hanno trovato tempo di comparire in video ad autoglorificare la propria scienza ritenendola superiore. Tanti ospedali hanno perso le loro peculiari caratteristiche per diventare ospedale Covid, dimenticando che tanti pazienti hanno patologie che richiedono assistenza continuativa e che a causa di questa conversione hanno perso i riferimenti e non sanno più dove recarsi. Troppi ignorano, meno di tutti i politici, che una vittoria del nostro sistema sanitario è stata la capillarizzazione delle prestazioni, per cui oggi anche in periferia si riesce ad essere curati riducendo i tanto odiosi, costosi e a volte inutili “viaggi della speranza”. Brilla per l’assenza la capacità organizzativa. Solo improvvisazione. Occorre sin d’ora ripensare a un’altra sanità. Occorre organizzare, riorganizzare una sanità territoriale spalmando sui territori le esistenti capacità, rivalutando ruoli, competenze. Evitando l’ingerenza della politica che tutt’altro dovrebbe fare. E non fa.
Con immutata stima.’’
Aggiungo soltanto: restare in casa. Dopo l’uragano, cambiamo. In meglio, ce la faremo!
Attualità
Papa Francesco: coesione e non divisione, l’invito rivolto ai potenti del mondo inclusa la Meloni

La morte di Papa Francesco segna il passaggio verso un’era nuova della chiesa. La persona umana è il fulcro ed il motore del nuovo mondo, non vocato solo alla logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e delle risorse del pianeta, ma alla ricerca costante di un equilibrio che dia voce e dignità agli ultimi ed ai paesi più poveri, oppressi da gravosi debiti verso gli Stati ricchi. Un’ideale raccomandazione rivolta ai potenti del mondo presenti in Piazza San Pietro e intervenuti per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, di non escludere ma di includere, di ascoltare e decidere con provvedimenti equi che tengano conto di tutte le parti in gioco. La politica deve produrre coesione e non divisione, questo l’invito che dovrebbe essere accolto dalla Meloni, concentrata con il suo governo ad approvare lo Spacca Italia, provvedimento scellerato che ratifica le disuguaglianze per legge esistenti tra le due aree del paese, preclude a 20 milioni di meridionali i diritti civili e di cittadinanza declinati dalla Costituzione, mette la pietra tombale sulla Questione Meridionale, mai affrontata e mai risolta.Il parlamento italiano accolga le parole di Papa Francesco e crei le condizioni affinché si avvii il Paese verso la riunificazione socio-economica mairealizzata e forse, mai voluta.
Attualità
Confesercenti, Marinelli: bonus contro il caro energia per famiglie e imprese irpine

“Novità positive per negozi e attività produttive irpine, oltre che per le famiglie, con l’approvazione del “decreto bollette”, per contrastare la nuova impennata delle tariffe elettriche, che sta mettendo ancora una volta a dura prova i bilanci di imprese e cittadini”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale della Confesercenti di Avellino.
“Il provvedimento – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – prevede che il bonus sociale elettrico venga ampliato per tre mesi agli utenti domestici con Isee fino a 25mila euro, che riceveranno un contributo da 200 euro. Un aiuto spetterà anche alle aziende “energivore” – con potenza impegnata superiore a 16,5 kW – e alle Pmi vulnerabili. Attualmente il bonus sociale bollette prevede che il cittadino o il nucleo familiare abbia diritto al contributo con un Isee non superiore a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico (20.000 euro per quelle numerose con almeno 4 figli). Per coloro che già percepiscono il sostegno, il contributo potrà arrivare fino a 500 euro.
Alle microimprese e ai clienti vulnerabili (ultra 75enni, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute) del sistema a tutele graduali viene consentito di essere inseriti in un mercato controllato, e non in quello libero, anche alla cessazione del servizio il 31 marzo 2027. Stop anche al pignoramento degli immobili dei soggetti vulnerabili con il blocco delle esecuzioni immobiliari sulla prima casa per debiti condominiali sotto i 5.000 euro.
È poi previsto un “salvagente” per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra, cioè sui compensi non monetari erogati sotto forma di beni e servizi offerti dal datore di lavoro ai dipendenti per integrare la retribuzione principale, come buoni pasto, polizze assicurative, misure sociali aziendali”.
Gli interventi annunciati e introdotti – conclude Marinelli – sono sicuramente utili e ormai attesi da tempo, ma occorrono ulteriori misure, come più volte evidenziato, più inclusive e soprattutto strutturali. Per cominciare è necessario alleggerire anche gli oneri di sistema delle imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kilowatt, che sono peraltro di più piccole dimensioni, che hanno pesantemente risentito in questi anni dell’incremento dei valori delle materie prime energetiche”.
Attualità
FIERA DI VENTICANO – D’Agostino (FI): Qui l’Irpinia che resiste e innova

Avellino, 24 apr – “Oggi ho partecipato con interesse all’inaugurazione della 46^ Fiera Campionaria di Venticano, un evento che non è solo una vetrina, ma una parte pulsante dell’Irpinia e del Mezzogiorno. Con oltre 140 espositori e un padiglione dedicato al Made in Italy, la Fiera celebra l’agricoltura, l’enogastronomia e l’artigianato di qualità del Centro-Sud, dimostrando che le aree interne possono essere motore di sviluppo.
Ho incontrato produttori determinati, storie di passione e sacrificio che incarnano lo spirito di un Sud che non si arrende e punta all’eccellenza. La loro energia è la prova che, anche in territori spesso marginalizzati, l’imprenditoria di qualità può crescere e competere.
Una delle proposte più interessanti emerse oggi è la trasformazione del quartiere fieristico in un hub di servizi per la Valle del Calore. Un’idea strategica, che condivido pienamente, per valorizzare le risorse locali e attrarre investimenti. Come sindaco e imprenditore, sono convinto che iniziative come questa siano importanti per creare lavoro, contrastare lo spopolamento e unire tradizione e innovazione.
Grazie alla Pro Loco Venticanese, ai volontari e a tutti coloro che rendono possibile questa manifestazione. La Fiera di Venticano non è solo un evento, è un simbolo di speranza e un modello per l’Irpinia.”
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