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80 FILM INTERNAZIONALI PER L’OTTAVA EDIZIONE DELL’ARIANO INTERNATIONAL FILM FESTIVA

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Dopo una lunga e dettagliata selezione tra le tante opere pervenute da quasi 70 Nazioni, il comitato di preselezione ha vagliato le circa 80 opere per l’ottava edizione dell’Ariano International Film Festival visibili sulla piattaforma www.arianofilmfestival.it dal 27 luglio al 2 agosto 2020.

Gli utenti che si registreranno potranno visualizzare le schede delle opere con i dati dei film, le sinossi e le foto di scena e avranno facoltà di votare per il premio giuria popolare.

10 anteprime internazionali, 15 nazioni europee, 8 nazioni Internazionali quali Armenia, Russia, Giappone, Georgia, Kyrgyzstan, Iran, Argentina e America, le opere in concorso saranno valutate da 3 giurie tecniche: giuria del concorso Word composta dai produttori Alfio Bastiancich, Angelo Bassi, Sergio Giussani, Pietro Innocenzi, Prashant Shah, Emily Shah, Gianni Pagliazzi, dall’attrice-astrologa Ada Alberti e dall’attore-presentatore Franco Oppini, riconfermato come presidente di giuria; giuria del premio stampa, composta dalla presidente Elettra Ferrau (Annuario del cinema) e dai giurati Francesco Russo (La Gazzetta dello Spettacolo), Frenck Coppola (Universal Movie), Mauro Cerminara (IMoviez), Enzo Fasoli (Aspapress), Sabrina Colangeli (Taxidrivers), Lucia di Spirito (TV Sorrisi e Canzoni); giuria del concorso Green composta da Serena Giuditta (Fai Giovani), Margherita Bandini (WWF Young) e Mario Salomone (Weec).

“Il nostro festival vuole essere un ponte tra autori, produttori e distributori per creare opportunità di crescita” afferma il direttore artistico. “Il cinema non ha confini e per questo la scelta di opere internazionali e di una giuria tecnica composta da produttori e distributori italiani ed esteri”

“Non sarà un festival del tutto online” continua il direttore artistico “stiamo cercando di organizzare anche delle retrospettive da proiettare all’aperto, garantendo tutte le norme di sicurezza in vigore per gli eventi. Il cinema è condivisione e nonostante il distanziamento fisico, il festival vuole essere un mezzo per unire sentimenti e passioni”.

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Liste di attesa: i soliti proclami

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Il governo Meloni agli inizi dell’estate scorsa sbandierò (vedi il mio articolo pubblicato da “Il Confronto, Rivista on line) ai quattro venti il programma con il quale avrebbe ridotto, in tempi rapidi, le liste di attesa. L’allarme è lanciato dalpresidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il quale mette a fuoco il ritardo nell’approvazione dei decreti attuativi previsti dal DL 73/2024 sulle liste d’attesa, convertito dalla Legge 107/2024″. Sin ad ora, è stato adottato solo 1 dei 6 decreti attuativi. La riforma prevede un’integrazione del Cup delle strutture pubbliche con quelle accreditare dal SSR per migliorare le prenotazioni e l’offerta agli utenti, ed una nuova metodologia per individuare il fabbisogno reale del personale,passaggio fondamentale per le assunzioni, decreti ancora di là da venire. A fronte di tanti proclami estivi, non si comprende come potrebbero essere azzerate le liste di attesa se mancano circa 4 mila medici di Medicina di Emergenza-Urgenza (MEU). Circa 1033 medici hanno lasciato i PS, 467 nuovi ingressi coprono appena il 45% di medici dedicati a questo reparto. Per coprire i turni si è provveduto all’utilizzo di medici di altri reparti (29%), contratti atipici (54%), specializzandi di emergenza urgenza (32%), cooperative (28%), i medici non MEU comandati dalla direzione (20%). La tragica realtà è sotto i nostri occhi, il Tribunale dei diritti del malato ha denunciato che almeno 300 mila persone hanno atteso 3 giorni prima di avere un posto letto. L’amarezza delle parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sono rilanciate dall’Agenzia Ansa: “le riforme annunciate restano un esercizio retorico se non tradotte in azioni concrete, mentre il raggiungimento di risultati parziali è solo una magra consolazione politica, priva di reali benefici per la società”, (Redazione Ansa, 29 gennaio 2025).

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Marco La Carità nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania in quota Forza Italia

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Napoli, 30 gennaio 2025 – Marco La Carità, Consigliere Comunale di Ariano Irpino, è stato nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania, incarico di rilievo all’interno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

La nomina, firmata dal Presidente Carlo Marino, si inserisce in un’ottica di rafforzamento della governance dell’ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento nella fase istruttoria e operativa dell’Associazione.

Marco La Carità assumerà questo ruolo in quota Forza Italia, rappresentando il partito all’interno dell’organo esecutivo regionale. La sua esperienza amministrativa e il suo impegno politico saranno fondamentali per affrontare le sfide dei Comuni campani e promuovere soluzioni efficaci per il territorio.

“Sono onorato di questa nomina e pronto a mettere a disposizione le mie competenze per supportare i Comuni della nostra Regione”, ha dichiarato La Carità.

Forza Italia conferma così la sua presenza attiva in ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza forte e incisiva per gli amministratori locali.

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GAP Nord – Sud e Regionalismo Differenziato

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A Cercola, in provincia di Napoli, prosegue il dibattito di Città Futura, ubicata in C.so Domenico Ricciardi 261, sul rilancio della Questione Meridionale e delle sperequazioni tra le due aree del paese.  All’incontro di domenica 2 febbraio 2025 alle ore 11,00 parteciperà il Senatore Peppe De Cristofaro di Sinistra Italiana, il Consigliere Comunale di Città Futura Marco Picardi, il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese e il giornalista e saggista Salvatore Lucchese, Direttore Responsabile della rivista laica e progressista “Meridione/Meridiani”

il Sud ha avuto, negli ultimi due anni, una crescita del PIL superiore al Nord ma, in realtà, i meridionali vivono con il reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. Hanno servizi pubblici inadeguati, molto costosi, poco frequenti, in particolar modo in provincia, scarsamente calibrati ai bisogni che li costringe a rivolgersi al privato. Inoltre la crescita dell’occupazione al Sud, così come ha ribadito lo Svimez, è basata sul lavoro “cosiddetto povero” con un salario da part time ma, che, in realtà, impegna il lavoratore full time senza la possibilità di un progetto di vita futura e privo di sufficienti garanzie per la sua incolumità psico-fisica.  

Siete tutti invitati

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