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“A Ferragosto la sanità irpina è in caduta libera”-Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Vincenzo Ciampi

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A Ferragosto la sanità irpina è in caduta libera.

 La cronaca di questi giorni di Ferragosto ci dà l’immagine di un sistema sanitario allo sbando.

Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Vincenzo Ciampi.

L’ospedale di Avellino che non ricovera più dopo le 20 in reparto gli ammalati Covid;

il servizio di emergenza 118, a volte senza medici rianimatori e infermieri sulle ambulanze, non riesce a coprire il territorio provinciale (come confermano i sindacati e gli addetti ai lavori che mi contattano continuamente);

i nuovi pensionamenti di medici di base anche in Alta Irpinia che non vengono immediatamente sostituti (gli ultimi allarmi da Lacedonia e Bisaccia).

Intanto, il pronto soccorso del Moscati torna ad essere l’unico riferimento sanitario in provincia, in attesa che agli annunci sulla medicina di territorio facciano seguito scelte concrete sugli ospedali di prossimità e le strutture organizzate dei medici di base.

Nel frattempo, gli ospedali di “montagna” come Bisaccia e Sant’Angelo di Lombardi si stanno riducendo a fantasmi, mentre potrebbero assolvere a funzioni importanti sul territorio, allentando la pressione sul Moscati.

Sono i segnali di un grave deficit organizzativo, di programmazione e di scelte politiche che ho denunciato da mesi alla Giunta regionale.

Tutte decisioni a danno della provincia, nel silenzio dei “deluchiani” irpini.

 Sono segnali di allarme a cui la politica ha dato risposte ciniche chiudendo il pronto soccorso a Solofra e rinviando la definizione della gestione del servizio di emergenza che continua a non avere una sede definitiva. Lo sforzo massimo è stato chiamare i medici pensionati nei reparti sguarniti di Ariano Irpino e bandire nuovi concorsi che nella migliore delle ipotesi richiederanno tempi lunghi, nella peggiore andranno deserti.

La salute della gente non può aspettare.

Quel che è accaduto negli ultimi sei sette mesi nella sanità irpina ritorna oggi prepotentemente alla ribalta, con effetti moltiplicati dall’esasperazione dei pazienti che non trovano più giustificazione ai ritardi nella pandemia Covid (che ormai non assorbe più tutte le risorse disponibili). Alla giunta regionale ricordo che la sanità pubblica (quella che Gino Strada riteneva non sostituibile da quella privata) non può andare in ferie nemmeno a Ferragosto.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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