Attualità
Accolto il ricorso al T.A.R. dei comuni di Altavilla Irpina, Tufo e Santa Paolina. Si riapre la partita del biodigestore previsto a Chianche

Giustizia è fatta !
I nostri territori possono continuare a sperare nel futuro.
Il TAR Campania ha accolto il ricorso presentato contro la previsione di localizzazione del biodigestore a Chianche. La sentenza assume un importante significato che va oltre quello strettamente giuridico-amministrativo.
Infatti il provvedimento da ragione ai tre comuni dell’areale del “Greco di Tufo” ricorrenti che si sono opposti all’iter seguito dal comune di Chianche che non prevedeva il ricorso alle diverse e selettive autorizzazioni relative alla determinante Valutazione Impatto Ambientale.
Ma soprattutto smentisce clamorosamente su tutta la linea l’asse Presidenza A.T.O. Rifiuti Avellino – Comune di Chianche che fino ad oggi ha rappresentato un modo di agire alquanto discutibile facendo ricorso a tutta una serie di sotterfugi tecnico-operativi senza mai portare la discussione della localizzazione nel luogo istituzionalmente deputato che è l’Assemblea dei Sindaci dell’Ente d’Ambito.
Nel merito il ricorso dei comuni di Altavilla Irpina, Tufo e Santa Paolina rappresentati dall’avvocato Vincenzo Scarano, con conseguente annullamento del D.D. n. 105 del 08.08.2019 con la quale la Regione Campania decretava l’esclusione del progetto del biodigestore di Chianche dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale
La V.I.A. è una procedura amministrativa finalizzata a valutare gli impatti ambientali di un’opera. Quindi è un procedimento di valutazione ex ante degli effetti prodotti sull’ambiente da determinati interventi progettuali, il cui obiettivo è proteggere la salute umana.
Il collegio ha dato ragione ai comuni ricorrenti, quali enti territoriali territorialmente interessati, ai sensi dell’art. 19 comma 3 del T.U.A., in quanto il comune di Chianche non ha mai loro comunicato l’avvenuta pubblicazione dell’avvio del procedimento, ledendo così il loro diritto al giusto contradditorio procedimentale. Infatti nella sentenza si legge: ”Al riguardo non può disconoscersi come i Comuni medesimi, siti nella media valle del Sabato interessata dalla realizzazione dell’impianto, ed in particolare il Comune di Altavilla Irpinia, quale Comune confinante e con numero di abitanti superiore al Comune di Chianche, ed il Comune di Tufo, che sarà interessato dall’attraversamento dei mezzi pesanti destinati al trasporto dei materiali all’impianto de quo, in entrata ed in uscita, dovessero essere coinvolti nel contraddittorio procedimentale, al fine di consentire loro, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 19 del T.U.A., di presentare le proprie osservazioni, le quali avrebbero dovuto essere prese necessariamente in considerazione, secondo quanto prescritto dal successivo comma 5, dall’autorità procedente.”Quindi il grave vulnus al giusto contraddittorio procedimentale, oltre a tradursi in una violazione del principio di leale collaborazione in una materia tanto delicata quale quella ambientale, ha inevitabilmente comportato un difetto di istruttoria e di motivazione, con la conseguente necessità di riedizione dell’intera procedura
Ma vi è di più. La Commissione per le valutazioni ambientali della Regione Campania, nell’adottare per ben due volte il preavviso di rigetto, avrebbe consentito ben tre integrazioni documentali al Comune proponente, laddove, secondo la rigida scansione procedimentale dettata dall’art. 19 del T.U.A., l’autorità competente può, per una sola volta, richiedere chiarimenti e integrazioni al proponente.
Addirittura con la terza produzione documentale il Comune di Chianche, al fine di superare i rilievi ostativi formulati dall’amministrazione regionale procedente afferenti la distanza del fiume Sabato e l’interessamento delle aree boscate, ha portato all’attenzione dell’autorità procedente un progetto diverso da quelle in origine presentato, sul quale si era svolto in precedenza l’istruttoria e il contradditorio procedimentale!
Il Tar Campania è andato anche nel merito della questione, ristabilendo la verità:
1)Il progetto del biodigestore ricade in un’area a destinazione industriale secondo il vigente PRG del Comune di Chianche, che ha recepito un P.I.P. ex L. 219/81 approvato nel 1986, ad oggi non attuato. Nel provvedimento definitivo dalla Commissione Via-Vasdetto rilievo verrebbe superato con la considerazione che il P.I.P.sarebbe stato attuato per due lotti, senza indicare quali sarebbero i due lotti realizzati e senza considerare che il P.I.P. inattuato deve intendersi decaduto con il decorso del decennio. Ma, per la parte rimasta inattuata, sarebbe necessaria una nuova regolamentazione da parte dell’Ente, che invece, come allegato da parte ricorrente e non contestato dalle controparti, sarebbe munito di uno strumento urbanistico non adeguato rispetto alle disposizioni di cui alla L.R.C. n. 4/2017. “Tale considerazioni sono rilevanti non in un’ottica urbanistica ma in considerazione del rilievo che la mancata e non attuata destinazione industriale del sito de quo non potrebbe che portare ad assegnare rilievo preminente all’attuale vocazione prevalentemente agricolo-naturalistico dell’area de qua, classificata nel PTCP di Avellino come territorio con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all’art. 21del D. Lgs. del 18 Maggio 2001, n. 228, e, nella fattispecie, a DOCG per la produzione vitivinicola”.
2)Dalla relazione tecnica di parte depositata dai Comuni ricorrenti “risulta che non corrisponderebbe al vero che nelle immediate vicinanze all’area di intervento le coltivazioni prevalenti non sarebbero del tipo viticolo, come invece confermato dalla documentazione fotografica depositata”.
3)Inoltre non sarebbe stato debitamente considerato che l’area di intervento ricadrebbe, seppure parzialmente, nella fascia di rispetto del fiume Sabato. Detto rilievo, peraltro, risulta confermato dalla relazione al progetto definitivo nella quale si specifica che “una minima parte dell’area di piazzale dell’impianto da realizzare ricade nelle aree di rispetto coste e corpi idrici previsti all’art. 142, lett c del D.lgs. 42/2004…”.
4)In merito alla ricaduta sul traffico e l’emissione in atmosfera nei territori attraversati il Tar ha condiviso prospettazione attorea secondo la quale la Commissione aveva ritenuto l’aumento di traffico giornaliero come “assorbibile e sopportabile”, senza effettuare alcun approfondimento specifico, né valutando l’incidenza dell’attraversamento obbligato degli automezzi all’interno dei centri abitati dei comuni limitrofi, quali Altavilla Irpina e Tufo. Addirittura nell’allegato 9, peraltro, il comune di Chianche ipotizza un decongestionamento assai improbabile tramite la rete ferroviaria ed auspica la realizzazione della rete stradale di collegamento delle aree A.S.I. di Pianodardine e Cervinara (opera annunciata da anni ma mai progettata secondo quanto allegato dalla parte ricorrente e non oggetto di contestazione).
5) È affetta da deficit istruttorio e motivazionale la parte del gravato decreto tendente a giustificare la realizzazione dell’impianto come risorsa di produzione del compost di qualità per la “coltura biologica”, avuto riguardo a quanto rappresentato alla determina Anac n. 876/17, con la quale si evidenziano “i rischi di un ulteriore danno ed aggravio dei costi derivanti dal trasporto in discarica di compost scadente, nonché alla circostanza – evidenziata nella relazione tecnica di parte – secondo la quale compost di qualità dovrebbe intendersi quello realizzato con trattamento aerobico, laddove l’impianto de quo sarà di tipo anaerobico”.
Il Coordinamento “Nessuno tocchi l’Irpinia”
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Papa Francesco: coesione e non divisione, l’invito rivolto ai potenti del mondo inclusa la Meloni

La morte di Papa Francesco segna il passaggio verso un’era nuova della chiesa. La persona umana è il fulcro ed il motore del nuovo mondo, non vocato solo alla logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e delle risorse del pianeta, ma alla ricerca costante di un equilibrio che dia voce e dignità agli ultimi ed ai paesi più poveri, oppressi da gravosi debiti verso gli Stati ricchi. Un’ideale raccomandazione rivolta ai potenti del mondo presenti in Piazza San Pietro e intervenuti per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, di non escludere ma di includere, di ascoltare e decidere con provvedimenti equi che tengano conto di tutte le parti in gioco. La politica deve produrre coesione e non divisione, questo l’invito che dovrebbe essere accolto dalla Meloni, concentrata con il suo governo ad approvare lo Spacca Italia, provvedimento scellerato che ratifica le disuguaglianze per legge esistenti tra le due aree del paese, preclude a 20 milioni di meridionali i diritti civili e di cittadinanza declinati dalla Costituzione, mette la pietra tombale sulla Questione Meridionale, mai affrontata e mai risolta.Il parlamento italiano accolga le parole di Papa Francesco e crei le condizioni affinché si avvii il Paese verso la riunificazione socio-economica mairealizzata e forse, mai voluta.
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Confesercenti, Marinelli: bonus contro il caro energia per famiglie e imprese irpine

“Novità positive per negozi e attività produttive irpine, oltre che per le famiglie, con l’approvazione del “decreto bollette”, per contrastare la nuova impennata delle tariffe elettriche, che sta mettendo ancora una volta a dura prova i bilanci di imprese e cittadini”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale della Confesercenti di Avellino.
“Il provvedimento – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – prevede che il bonus sociale elettrico venga ampliato per tre mesi agli utenti domestici con Isee fino a 25mila euro, che riceveranno un contributo da 200 euro. Un aiuto spetterà anche alle aziende “energivore” – con potenza impegnata superiore a 16,5 kW – e alle Pmi vulnerabili. Attualmente il bonus sociale bollette prevede che il cittadino o il nucleo familiare abbia diritto al contributo con un Isee non superiore a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico (20.000 euro per quelle numerose con almeno 4 figli). Per coloro che già percepiscono il sostegno, il contributo potrà arrivare fino a 500 euro.
Alle microimprese e ai clienti vulnerabili (ultra 75enni, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute) del sistema a tutele graduali viene consentito di essere inseriti in un mercato controllato, e non in quello libero, anche alla cessazione del servizio il 31 marzo 2027. Stop anche al pignoramento degli immobili dei soggetti vulnerabili con il blocco delle esecuzioni immobiliari sulla prima casa per debiti condominiali sotto i 5.000 euro.
È poi previsto un “salvagente” per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra, cioè sui compensi non monetari erogati sotto forma di beni e servizi offerti dal datore di lavoro ai dipendenti per integrare la retribuzione principale, come buoni pasto, polizze assicurative, misure sociali aziendali”.
Gli interventi annunciati e introdotti – conclude Marinelli – sono sicuramente utili e ormai attesi da tempo, ma occorrono ulteriori misure, come più volte evidenziato, più inclusive e soprattutto strutturali. Per cominciare è necessario alleggerire anche gli oneri di sistema delle imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kilowatt, che sono peraltro di più piccole dimensioni, che hanno pesantemente risentito in questi anni dell’incremento dei valori delle materie prime energetiche”.
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FIERA DI VENTICANO – D’Agostino (FI): Qui l’Irpinia che resiste e innova

Avellino, 24 apr – “Oggi ho partecipato con interesse all’inaugurazione della 46^ Fiera Campionaria di Venticano, un evento che non è solo una vetrina, ma una parte pulsante dell’Irpinia e del Mezzogiorno. Con oltre 140 espositori e un padiglione dedicato al Made in Italy, la Fiera celebra l’agricoltura, l’enogastronomia e l’artigianato di qualità del Centro-Sud, dimostrando che le aree interne possono essere motore di sviluppo.
Ho incontrato produttori determinati, storie di passione e sacrificio che incarnano lo spirito di un Sud che non si arrende e punta all’eccellenza. La loro energia è la prova che, anche in territori spesso marginalizzati, l’imprenditoria di qualità può crescere e competere.
Una delle proposte più interessanti emerse oggi è la trasformazione del quartiere fieristico in un hub di servizi per la Valle del Calore. Un’idea strategica, che condivido pienamente, per valorizzare le risorse locali e attrarre investimenti. Come sindaco e imprenditore, sono convinto che iniziative come questa siano importanti per creare lavoro, contrastare lo spopolamento e unire tradizione e innovazione.
Grazie alla Pro Loco Venticanese, ai volontari e a tutti coloro che rendono possibile questa manifestazione. La Fiera di Venticano non è solo un evento, è un simbolo di speranza e un modello per l’Irpinia.”
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