Attualità
“Amicizia, solitudine, solidarietà, ai tempi dei social” – Incontro promosso dall’ associazione Non Più soli presso l’auditorium di Sturno
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Floriana Mastandrea
Amicizia, solitudine, solidarietà, ai tempi dei social Incontro promosso dall’associazione Non Più soli presso l’auditorium di Sturno (AV) Con: Nunzio Lucarelli (amicizia), Antonio Volpe (solitudine), Floriana Mastandrea (solidarietà).
Solidarietà deriva dall’aggettivo italiano solidario, variante desueta di solidale e dal francese, solidarité: entrambi si basano sul latino giuridico (Diritto romano) “in solidum obligari”, ovvero l’obbligazione da parte di un individuo appartenente a un gruppo di debitori, di pagare integralmente il debito, anche per gli insolventi. Etimologicamente solidarietà significa rapporto di fratellanza e assistenza reciproca. Esprime una forma di impegno etico-sociale a favore di altri, un atteggiamento di empatia e benevolenza, che si manifesta in uno sforzo gratuito, materiale e morale, per sopperire alle esigenze e ai disagi di qualcuno bisognoso di aiuto. La Costituzione italiana fissa il principio di solidarietà all’articolo 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Diritti inviolabili ispirati alla Proclamazione dei diritti dell’uomo e del cittadino della Rivoluzione francese. Nel 1789, i principi rivoluzionari si tradussero in: libertà, uguaglianza e fraternità, pertanto solidarité assunse, sul piano ideologico-politico, il valore di sentimento di fraternità, che i cittadini di una stessa nazione, libera e democratica, devono nutrire. Sul modello francese, più tardi anche in Italia, nel periodo in cui le lotte per la libertà politica si caricavano gradualmente di valori e problematiche sociali, solidarietà ha assunto lo stesso significato. Così, accanto alla solidarietà nazionale, si è aggiunta la solidarietà di classe o di gruppo. La nostra Costituzione intende garantire «tra i valori fondanti dell’ordinamento giuridico […] insieme ai diritti inviolabili dell’uomo […] la convivenza sociale […] che deve essere costruita sulla base del principio di solidarietà, perché la Costituzione «pone come fine ultimo dell’organizzazione sociale, lo sviluppo di ogni singola persona umana». L’individuo può esprimere la solidarietà sociale in formazioni sociali come la famiglia o le diverse associazioni, e nel contempo sentirsi garantito nei suoi diritti, come persona all’interno delle istituzioni sociali, che non potranno limitarli o sopraffarli, come invece accadeva nel precedente regime fascista. Il cittadino, che vive e opera all’interno delle istituzioni sociali, oltre che per i suoi interessi personali, deve operare in nome della “solidarietà politica”, per il bene collettivo, con l’impegno attivo e responsabile all’azione politica, che si esprime anzitutto con la partecipazione al voto. L’art. 2 della Costituzione infine, impone anche doveri, come quello della solidarietà economica, che all’art. 53 recita: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva». Dal 1984 nel sistema giuridico italiano sono previsti anche i “contratti di solidarietà”, che, quando l’azienda entra in crisi, stabiliscono una diminuzione dell’orario di lavoro concordata dai sindacati con il datore di lavoro al fine di: evitare il licenziamento degli operai considerati in eccesso, (contratti di solidarietà difensivi) o incentivare nuove assunzioni, riducendo l’orario lavorativo e la retribuzione (contratti di solidarietà espansivi). Anche nell’Unione europea è inserito il principio di solidarietà, volto a salvaguardare e incentivare il benessere dei cittadini europei, tramite l’assolvimento degli obblighi economici, politici e sociali da parte dei governi degli Stati membri. Il “Trattato di Lisbona” in vigore dal 2009, ha modificato il “Trattato istitutivo della Comunità Europea” (ora “Trattato sul funzionamento dell’UE”) con la clausola di solidarietà (art. 222) che impone agli Stati europei di agire «in uno spirito di solidarietà» con tutti i mezzi possibili, anche militari, in caso di richiesta di aiuto per: attentati terroristici, calamità naturali o causate dall’uomo. Già agli inizi del Novecento, Albert Schweitzer, medico e filantropo, uomo solidale per eccellenza, promuoveva dialogo e integrazione tra etnie, religioni, culture, in nome della solidarietà. Partendo dall’empatia per il prossimo, riteneva fondamentale fornirgli gli strumenti perché fosse in grado di evolversi. Agli Africani, di cui si occupava tramite la fondazione dell’ospedale A. S. (da lui fondato nel 1913), a Lambaréné in Gabon, diceva di studiare: la formazione li avrebbe messi finalmente in condizione di camminare sulle proprie gambe! Oggi un’autentica cultura della solidarietà, che si contrappone alle crescenti chiusure egoistiche e alle campagne d’odio, alimentate dall’ignoranza e da politicanti speculatori, è veicolata dalle varie forme di volontariato, organizzato grazie all’impegno di un crescente numero di persone. La solidarietà, che talvolta riesce a concretizzarsi in campagne a favore di gruppi di persone che si trovano in condizioni di necessità o sofferenza, è un valore morale da estendere all’intero genere umano: ogni individuo è il nostro prossimo, senza distinzioni di etnie, culture, credo politico o religioso. Impiegare tempo ed energie al servizio degli altri, costituisce una grande risorsa, un passo avanti verso il riconoscimento di valori civili e umani, nonché un modo per recuperare l’umanità perduta e l’empatia verso i propri simili. Perché questo accada, però, serve la formazione, l’educazione ad accettare e amare l’altro, il diverso da sé, è una questione culturale a cui bisogna essere educati: bisogna favorire un’inversione di tendenza, rovesciare la mentalità di chiusura che negli ultimi tempi ha preso piede, superare le paure e aprirsi all’altro, con fiducia e disponibilità.
Nunzio Lucarelli, psicologo e psicoterapeuta, partendo dalle amicizie virtuali dei social, ha evidenziato l’importanza di creare amicizie reali, favorendo occasioni di incontro. Amicizia deriva da amore, pertanto si tratta di un modo di dare affetto mettendo in moto l’eros, ovvero l’istinto di vita. È necessario scegliere con cura le proprie amicizie, sulla base di una comune sintonia: quando si hanno degli amici sinceri si crea un sostegno reciproco, si incrementa la nostra stima. Un vero amico è prezioso, si preoccupa, non giudica, sa ascoltare e comprendere e comunica anche in modo non verbale. Il falso amico, è invece un parassita pericoloso, critica, giudica e aspetta sempre di poter approfittare di qualche situazione a lui favorevole.
Antonio Volpe, veterinario, ha evidenziato come in tempi di social, alla solitudine si sopperisca talvolta con la compagnia di un animale. Nei casi peggiori, rifugiandosi in alcool, fumo o droghe: chi vive in totale solitudine è spesso ansioso, ha la pressione alta, è depresso e talvolta arriva al suicidio, atto estremo che sta trovando pericolosa diffusione anche nel territorio irpino. Colui che si isola, ha bisogno di recuperare fiducia, di parole positive in grado di risollevarlo dalle ansie. Uscire dalla solitudine è possibile, riscoprendo il valore dei rapporti di prossimità, con il vicino di casa e di quartiere, fino a instaurare rapporti con l’intera comunità. Elio Paglialonga ha presentato Non più soli, associazione no profit di cui è presidente, finalizzata al sostegno, ascolto e valorizzazione delle persone, attraverso: incontri, visite domiciliari, supporto morale, gestione di un banco alimentare, iniziative a favore dell’ambiente e promozione della socializzazione dei giovani, con eventi sportivi o musicali. È intervenuto il sindaco di Sturno, Vito Di Leo. Ha moderato Valentina Iorizzo, pedagoga e vice presidente di Non più soli, che ha concluso l’incontro con una poesia di Emily Dickinson: “Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena o aiuterò un pettirosso a rientrare nel nido, non avrò vissuto invano!”.
(Fonti: Wikipedia, Rai Educational)
Attualità
Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga
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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”
L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.
Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.
La formula è molto coinvolgente:
– 1^ FASE REGIONALE.
FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.
MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.
MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.
– 2^ FASE NAZIONALE
Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.
Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.
Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.
Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino.
Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.
Attualità
Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino
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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.
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Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.
Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.
La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.
Attualità
Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità
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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.
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