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Amministrative ad Ariano – Le proposte del gruppo “Ariano Che Produce”

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Incontriamo il portavoce, l’Imprenditore Nicola Grasso. La compagine ARIANO CHE PRODUCE è promotrice del PATTO CIVICO PER ARIANO.

Nicola Grasso, da chi è composta la lista?

La squadra è composta da titolari di partite IVA, quindi imprenditori, professionisti, commercianti, artigiani, cittadini.

Titolari di partite IVA che scendono in campo? Cosa li spinge a metterci la faccia?

La delusione. La maggior parte dei cittadini arianesi è delusa dalla politica, dal vuoto che l’avvolge. Il Covid-19 ha evidenziato la distanza tra la politica e le necessità della comunità. Ognuno di noi ha estrazione partitica ma da almeno un decennio siamo il polso della incompetenza amministrativa che ha caratterizzato la cosa pubblica ad Ariano Irpino.

Quindi la vostra può definirsi azione di rivalsa dal basso?

Il civismo non è una maschera dietro cui nascondere mire politiche, semmai uno strumento utile a rimarcare la distanza tra chi vive di politica e la realtà.

Ariano ha vissuto la drammatica esplosione del Covid-19. Ariano Irpino e la sanità, la giustizia, la Scuola, la Cultura?

Il Covid-19 ha messo a nudo Sanità, Scuola, Giustizia; sono espressioni diverse di un organismo, la Comunità esistente nel territorio. Comunità o territorio che va gestito in modalità manageriale. Occorre progettare e investire a medio e lungo termine. La Sanità ha mostrato i segni dello sfacelo, datato, senza alcuna visione del futuro. Il Frangipane viene impropriamente definito DEA di II livello ma non lo è. Hanno soppresso il Tribunale dislocando le funzioni a Benevento. In nome del contagio non si celebrano processi in presenza. La Scuola in quanto struttura fisica abbisogna di rivisitazione seria e qualificante, i bambini, gli studenti, hanno diritto a indirizzi che diano risposte adeguate ai tempi.

Impresa non da poco. Occorre fare i conti con il bilancio dell’Ente Comune..

Mediamente il bilancio comunale varia da 56 a 60 milioni di euro. Bilancio non di un Comune piccolo e non di una città. Pianificazione, riqualificazione, valorizzazione di aree, di edifici, di realtà esistenti. Necessaria sarà una gestione manageriale dell’Ente e della sua poliedricità.

Nicola, i giovani, quasi tutti, considerano vuoto discorso elettorale l’attenzione ai giovani. Qual è la vostra proposta al riguardo?

Prendiamo di mira la fascia 18-25 anni. Parliamo di giovani che conseguono il diploma e che si dichiarano pronti a partire, a lasciare il territorio per realizzarsi altrove, di giovani che decidono di frequentare corsi universitari speranzosi che il pezzo di carta li qualifichi nel fantomatico mercato del lavoro.

Rilevo un angolo di visuale diverso. Approfondisci..

Certo. Ariano Irpino ha conquistato un primato nel WEDDING, una popolazione di circa 22.000 abitanti con 7.000 posti a sedere. La ristorazione, ferita anch’essa dalla pandemia, appartiene alla tradizione, deve rimodulare la propria attività causa le norme sul distanziamento. Polo Alberghiero e Polo della maiolica/ceramica: vanno rimodulati con interventi mirati al fine di offrire a giovani e meno giovani un’opportunità per restare nel territorio. Creando condizioni per costruire il proprio futuro.

Occorre quindi abbattere i confini culturali che stritolano ogni realtà comunale?

Proprio così. Storia, archeologia, agricoltura. Il filo logico della nostra azione civica. Le eccellenze che la nostra agricoltura offre vanno valorizzate dichiarando guerra a tutto campo all’aggressione ambientale. L’esperienza di Difesa Grande consegue ripercussioni al giorno d’oggi. Bio-agricoltura deve tradursi in azioni di salvaguardia ambientale non soltanto nei 187 kmq del suo territorio bensì coinvolgendo i Comuni più piccoli orbitanti nell’area più vasta che definiamo ‘Comuni dell’area Arianese’.

L’acqua l’aria cioè beni pubblici. Eppure spesso i rubinetti sono a secco..

Infatti. Oggi, ieri, ancora l’altro ieri. Paradosso tipicamente irpino: territorio con risorse d’acqua importanti e invece dobbiamo, come cittadini, pietire acqua dall’AQP (Acquedotto Pugliese), una rete idrica da terzo mondo. Va ridiscussa, a nostro avviso, ogni forma di cessione effettuata a danno del territorio e dei suoi abitanti.

Un esempio che fotografa la situazione post Difesa Grande: una disposizione fissò allo 0,3% l’IMU ai possessori di capannoni in uso agli agricoltori della zona. Ebbene, l’aliquota è stata portata con disposizione commissariale all’1%. Non si aiuta così chi resiste e produce.

Ho chiesto a diversi rappresentanti dei paesini irpini quali fossero le motivazioni per portare turisti in questo territorio. La vostra visione?

Con decreto del Ministero dei Beni e del Turismo sono stati istituiti distretti turistici. In tutto saranno 24quelli istituiti in Campania. Uno di questi, Distretto Turistico “Viaticus”, riguarda tutta l’area dell’Ufita, del Miscano. Occorre pianificare le azioni che gli imprenditori devono mettere in atto. Si auspica la burocrazia zero, la tassazione unica, agevolazioni fiscali, contributi all’innovazione. Siti archeologici da rimettere in degna valorizzazione, castelli, paesaggi, percorsi anche ciclabili, gastronomia, Stazione Hirpinia. Queste sono le sfide che noi proponiamo di raccogliere e vincere.

La domanda delle domande: il Sindaco?

A breve presenteremo il candidato a Sindaco del Patto Civico. Il Sindaco rappresenterà la sintesi delle istanze, delle proposte delle liste unite nel e dal progetto civico, delle Associazioni, del Volontariato, dell’Artigianato, del Commercio, dell’Industria. Per dare risposte e soluzioni esaustive all’intero territorio.

Evidente il richiamo all’unità d’intenti dei vari Comuni, altra sfida, al campanilismo improduttivo..

Non può che essere così, da soli non si vince. Ariano Irpino e il territorio, con una popolazione di circa 40.000 abitanti, non ha un rappresentante in seno al Consiglio Regionale, non ha un eletto al Consiglio Provinciale.

Ringrazio Nicola Grasso, rappresentante di ‘Ariano che produce’.

Grazie a voi di Arianonews24

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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