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Amministrative Ariano-Carmine Grasso:”Una spinta nuova per una citta’ ferma a quindici anni fa”
Carmine Grasso si presenta agli elettori di contrada santa Barbara, chiedendo fiducia per la coalizione di centrosinistra. Franza: “Unitevi a noi, onesti e responsabili”.
Prima tappa tra le contrade e i quartieri arianesi del candidato sindaco per il centrosinistra unito Enrico Franza. L’appuntamento di ieri è stato in contrada Santa Barbara, dove ad accompagnare Franza c’è stato il dottor Carmine Grasso, che ha praticamente giocato in casa, essendo nativo della contrada che non ha mai abbandonato. Incisivo e deciso il suo intervento, con il quale ha spaziato sulle più svariate tematiche, dalla edificazione dei suoli cimiteriali, alla struttura ospedaliera, passando attraverso le strutture sportive del Tricolle. Coerentemente al programma stilato dal centrosinistra, Grasso ha focalizzato il suo intervento sulla necessità di riqualificazione delle aree periferiche, delle contrade rurali, per porre fine allo spopolamento e alla fuga da parte dei giovani. Come professionista operante sul territorio e come padre, Grasso ha tratteggiato una Ariano regredita rispetto a quindici anni fa, imputando il motivo del decremento sociale, economico e culturale alla cattiva gestione dell’amministrazione uscente, che ha badato sostanzialmente al mantenimento dello status quo, piuttosto che attivarsi per porre in essere politiche di crescita e di espansione. Quelle che invece il centrosinistra si propone di praticare, come sottolineato nel suo intervento da Enrico Franza, che ha evidenziato come la opposta coalizione che sostiene il candidato sindaco Gambacorta sia generata non da una comunanza di idee, ma da una comunanza di interessi. “Bisogna scongiurare il rischio che l’amministrazione uscente faccia ancora del male ad Ariano”, ha dichiarato Franza, che spinge Ariano verso una nuova fase, puntando sulla digitalizzazione, sulle nuove forme di comunicazione e lavoro e di formazione per i giovani. Tra le sfide del centrosinistra, quella di fare uscire Ariano dall’isolamento, sulla spinta dell’entusiasmo “di una nuova classe dirigente che si propone ai cittadini con umiltà e con senso di responsabilità”.
Attualità
Liste di attesa: i soliti proclami
Il governo Meloni agli inizi dell’estate scorsa sbandierò (vedi il mio articolo pubblicato da “Il Confronto, Rivista on line) ai quattro venti il programma con il quale avrebbe ridotto, in tempi rapidi, le liste di attesa. L’allarme è lanciato dalpresidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il quale mette a fuoco il ritardo nell’approvazione dei decreti attuativi previsti dal DL 73/2024 sulle liste d’attesa, convertito dalla Legge 107/2024″. Sin ad ora, è stato adottato solo 1 dei 6 decreti attuativi. La riforma prevede un’integrazione del Cup delle strutture pubbliche con quelle accreditare dal SSR per migliorare le prenotazioni e l’offerta agli utenti, ed una nuova metodologia per individuare il fabbisogno reale del personale,passaggio fondamentale per le assunzioni, decreti ancora di là da venire. A fronte di tanti proclami estivi, non si comprende come potrebbero essere azzerate le liste di attesa se mancano circa 4 mila medici di Medicina di Emergenza-Urgenza (MEU). Circa 1033 medici hanno lasciato i PS, 467 nuovi ingressi coprono appena il 45% di medici dedicati a questo reparto. Per coprire i turni si è provveduto all’utilizzo di medici di altri reparti (29%), contratti atipici (54%), specializzandi di emergenza urgenza (32%), cooperative (28%), i medici non MEU comandati dalla direzione (20%). La tragica realtà è sotto i nostri occhi, il Tribunale dei diritti del malato ha denunciato che almeno 300 mila persone hanno atteso 3 giorni prima di avere un posto letto. L’amarezza delle parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sono rilanciate dall’Agenzia Ansa: “le riforme annunciate restano un esercizio retorico se non tradotte in azioni concrete, mentre il raggiungimento di risultati parziali è solo una magra consolazione politica, priva di reali benefici per la società”, (Redazione Ansa, 29 gennaio 2025).
Attualità
Marco La Carità nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania in quota Forza Italia
Napoli, 30 gennaio 2025 – Marco La Carità, Consigliere Comunale di Ariano Irpino, è stato nominato Componente Esecutivo Regionale di ANCI Campania, incarico di rilievo all’interno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
La nomina, firmata dal Presidente Carlo Marino, si inserisce in un’ottica di rafforzamento della governance dell’ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire un maggiore coinvolgimento nella fase istruttoria e operativa dell’Associazione.
Marco La Carità assumerà questo ruolo in quota Forza Italia, rappresentando il partito all’interno dell’organo esecutivo regionale. La sua esperienza amministrativa e il suo impegno politico saranno fondamentali per affrontare le sfide dei Comuni campani e promuovere soluzioni efficaci per il territorio.
“Sono onorato di questa nomina e pronto a mettere a disposizione le mie competenze per supportare i Comuni della nostra Regione”, ha dichiarato La Carità.
Forza Italia conferma così la sua presenza attiva in ANCI Campania, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza forte e incisiva per gli amministratori locali.
Attualità
GAP Nord – Sud e Regionalismo Differenziato
A Cercola, in provincia di Napoli, prosegue il dibattito di Città Futura, ubicata in C.so Domenico Ricciardi 261, sul rilancio della Questione Meridionale e delle sperequazioni tra le due aree del paese. All’incontro di domenica 2 febbraio 2025 alle ore 11,00 parteciperà il Senatore Peppe De Cristofaro di Sinistra Italiana, il Consigliere Comunale di Città Futura Marco Picardi, il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese e il giornalista e saggista Salvatore Lucchese, Direttore Responsabile della rivista laica e progressista “Meridione/Meridiani”
il Sud ha avuto, negli ultimi due anni, una crescita del PIL superiore al Nord ma, in realtà, i meridionali vivono con il reddito che è la metà e la disoccupazione doppia rispetto al Nord. Hanno servizi pubblici inadeguati, molto costosi, poco frequenti, in particolar modo in provincia, scarsamente calibrati ai bisogni che li costringe a rivolgersi al privato. Inoltre la crescita dell’occupazione al Sud, così come ha ribadito lo Svimez, è basata sul lavoro “cosiddetto povero” con un salario da part time ma, che, in realtà, impegna il lavoratore full time senza la possibilità di un progetto di vita futura e privo di sufficienti garanzie per la sua incolumità psico-fisica.
Siete tutti invitati
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