Attualità
Antonio Bianco: Il M5S e la “secessione dei ricchi”, lettera aperta all’on. Generoso Maraia
Gentile On. Generoso Maraia, ho avuto modo di leggere l’intervista da lei concessa alla giornalista Floriana
Mastandrea, ho apprezzato il suo entusiasmo e l’impegno nel difendere i diritti dei suoi concittadini costretti, dall’imperizia di alcuni o dalla poca sollecitudine di altri, ad essere considerati, dai paesi confinati, degli allegri untori. Si è prodigato per reperire le mascherine, di cui lei stesso ha fatto grato dono alla comunità. È ammirevole la forza con la quale propone di trasformare il Presidio Ospedaliero di Ariano in Dipartimento di Emergenza e Accettazione di1° livello (DEA) al fine di offrire adeguata assistenza e cura ad un probabile bacino di utenza di circa 100 mila cittadini. Punta il dito contro un apparato Sanitario incapace di affrontare l’emergenza Covid-19 ed invoca le dimissioni del Direttore Generale dell’ASL di Avellino, dott.ssa Maria Morgante, ritenuta, a suo dire, la responsabile dell’intempestiva azione tesa a contenere il contagio. Ben sa che la dott.ssa Morgante è l’espressione di una fase politica mai trascorsa, che nell’avellinese individua in De Mita, politico di notevole caratura, uno dei massimi esponenti locali, capace di influire anche sulle scelte di De Luca, già commissario straordinario alla Sanità nella fase del rientro dal disavanzo finanziario e Presidente della Regione Campania.
On. Generoso Maraia, Lei chiederà le dimissioni di De Luca, oppure si fermerà all’ultimo anello di questa infinita catena?
Nella parte finale della sua intervista afferma: “[…] Ciò che proporrò al Governo è di investire in un modello che concepisce i beni e servizi di prima necessità come l’acqua, la sanità, la scuola, come pubblici, senza cogestione privata, perché quest’ultima ha determinato confusione e sprechi di denaro. Lo Stato con la riforma del titolo V della Costituzione, non controlla nulla di tutto ciò. Dopo questa crisi, il Governo deve fare investimenti nella sanità pubblica, che non può essere intesa come un ufficio di collocamento […]”.
Plaudo alla sua convinta scelta di ripensare al modello di Federalismo disegnato nel Titolo V della Costituzione ed al desiderio di dare vero contenuto all’Unità ed alla coesione Nazionale. Le ricordo, però, che il M5S era alleato prima con la Lega e poi con il PD del Governo Conte ed il programma, precedente ed attuale, conferma la volontà di portare a termine i progetti di autonomia regionale differenziata,così come indicato nei punti A e B:
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“[…] 20. RIFORME ISTITUZIONALI, AUTONOMIA E DEMOCRAZIA DIRETTA (M5S – Lega)
Sotto il profilo del regionalismo, l’impegno sarà quello di porre come questione prioritaria nell’agenda di Governo l’attribuzione, per tutte le Regioni che motivatamente lo richiedano, di maggiore autonomia in attuazione dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione, portando anche a rapida conclusione le trattative tra Governo e Regioni attualmente aperte […]
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Volontà confermata nell’accordo tra M5S ed il PD del Governo Conte bis:
“[…] 17) È necessario completare il processo di autonomia differenziata giusta e cooperativa, che salvaguardi il principio di coesione nazionale e di solidarietà, la tutela dell’unità giuridica e economica. Occorre inoltre avviare un serio piano di riorganizzazione degli enti locali, sopprimendo gli enti inutili […].
Sono convinto della sua buona fede, anche se le sue dichiarazioni stridono con gli accordi di governo siglati prima con la Lega ed ora con il PD del Governo Conte bis.
Le ricordo, senza alcuna presunzione, ma solo come dato oggettivo, che le Regioni Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, hanno presentato i progetti di autonomia regionale differenziata, vera“secessione dei ricchi”, ai quali la maggioranza, di cui lei è parte attiva e propositiva, darà attuazionecon il programma di governovotato in Parlamento (vedi punto B). Se così fosse, si confermerebbero le differenze socio-economiche tra il Nord ricco ed il Sud condannato a spopolarsi, a causa dell’emigrazione. Dati e fatti confermati dal rapporto annuale dello Svimez, dall’Eurispes, nonché da costituzionalisti ed economisti preoccupati dalla volontà di portare a compimento i detti progetti, vera iattura per l’intera economia italiana. Né verrebbe mai più affrontata la Questione Meridionale, plasticamente raffigurante il Paese diviso a metà, due pesi e due misure, con 21 milioni di cittadini italiani esclusi dal godimento dei diritti di cittadinanza.
On. Generoso Maraia, sono convinto della sua buona fede, le chiedo, se lo riterrà opportuno, di chiarire ai cittadini italiani:
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Se lei vuole portare a compimento la “secessione dei ricchi” con i progetti presentati dalle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna come specificato nel programma di governo M5S-PD riprodotto al punto B;
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Se chiederà che i predetti progetti siano stralciati dal programmo di governo di Conte bis;
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Se, insieme ad altri, presenterà una proposta di legge di riforma del titolo V della Costituzione al fine di rendere reale l’Unità e la coesione Nazionale;
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Se per le prossime elezioni Regionali in Campania accoglierà con favore la candidatura di De Luca in un accordo programmatico tra M5S e PD.
La ringrazio e le invio i miei più cordiali saluti.
Attualità
SERIE D – GRANDE SPETTACOLO PALLAVOLISTICO AL PALAZZETTO DI ARIANO
Volley Serie D – Vittoria in casa del GSA Pallavolo Ariano
GSA PALLAVOLO ARIANO ASD – PASTENA VOLLEY 3-0
Il GSA esce vittorioso dal temuto confronto con il PASTENA grazie ad una saggia ed equilibrata conduzione di gara.
I parziali 31-29; 25-21;25-23 testimoniano l’equilibrio che c’è stato in campo e l’intensità che ha caratterizzato il match.
Tre set giocati a ritmo altissimo in 90 minuti di una sfida leale, ricca di emozioni e dall’esito incerto. Le due compagini sul parquet dI Via Cardito sono state protagoniste di bellissime azioni degne di categoria superiore.
Partita ben preparata dai coach Giulio Filomena e Nico Medici che nei tre set hanno tenuto in campo : Molinario in regia e Caso opposto, Ninfadoro e Iandoli centrali, Santosuosso e Guardabascio schiacciatori, Schiavo libero .Un solo cambio nella fase finale dell’ ultimo parziale con l’ingresso di Chiaradonna che ha sostituito Iandoli .
I tecnici arianesi hanno contato sulla forza e la coesione del gruppo per conquistare i tre punti , ogni giocatore ha dato il meglio nei ruoli di competenza con la giusta lettura tattica e con la positiva espressione della tecnica..
La qualità della ricezione con un cambio palla efficiente ha sempre tenuto in partita il GSA che grazie ad un valido contrattacco nelle fasi finali dei set è riuscito ad aggiudicarsi l’intera posta in palio.
Per i pallavolisti del TRICOLLE la partita è stata veramente una prova collettiva di qualità, i giocatori biancorossi hanno mostrato grande impegno e sacrificio soprattutto in difesa, con la realizzazione di interventi spettacolari che hanno esaltato i numerosi sportivi presenti sugli spalti del PALACARDITO.
Anche gli ospiti hanno offerta una positiva prova , i salernitani si sono affidati in attacco agli esperti Pagano e Senatore continui punti di riferimento del proprio attacco.
La vittoria di sabato assegna tre punti importanti al GSA che già prepara il prossimo delicato confronto con il VOLLEY SA OFFICIAL in programma il 16 p.v. al PALA SENATORE di SALERNO.
Attualità
Confesercenti, Marinelli: per i piccoli negozi irpini è ormai crisi strutturale
“Per i negozi di vicinato è ormai crisi strutturale, con una perdita costante di quote di mercato, che in assenza di interventi rischia di provocare nuove chiusure, con ricadute economiche e sociali negative per l’intero territorio”. E’ l’allarme lanciato da Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Ancora una volta – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – siamo costretti a registrare una situazione sempre più critica per il commercio al dettaglio in Irpinia, in linea comunque con l’andamento generale del Paese, anche se con un carico di fragilità aggiuntive. A confermare la tendenza negativa sono gli ultimi dati dell’Istat, che pur in presenza di un lieve miglioramento complessivo per il comparto nel mese di settembre, in termini di volume di vendite e di valore, rispetto al mese precedente, le piccole attività non sono investite da tale risultato, ma restano ferme al palo. A beneficiare di un risicato aumento delle vendite è soltanto la grande distribuzione.
Analizzando le statistiche infatti emerge che il dato di settembre, ma soprattutto quello relativo ai primi nove mesi dell’anno, ci consegnano un quadro negativo: rispetto allo scorso anno, le piccole superfici registrano una perdita in valore di oltre il 2% (alimentari -3%), mentre le grandi strutture rilevano un 2% in più. Ma il dato più preoccupante è appunto la variazione acquisita nell’arco dei primi nove mesi dell’anno, negativa per tutto il comparto in media (-0,7% in volume su base nazionale), ma che raggiunge un livello critico per i piccoli esercizi, pari a – 1,7% secondo nostre stime, con performance ancora più critiche nella nostra provincia.
Ci troviamo insomma di fronte ad una condizione di crisi costante degli esercizi di vicinato che si manifesta con grande evidenza in tutte le realtà territoriali, dai piccoli comuni ai quartieri delle grandi città, ma pesa soprattutto nelle realtà meno sviluppate economicamente e senza attrattori turistici, che parzialmente compensano la perdita di quote di mercato”
“E’ sempre più evidente – conclude Marinelli – che occorrono misure strategiche di rilancio del piccolo commercio, che costituisce un servizio per le comunità locali. Altrimenti, la chiusura forzata delle attività e la sensibile riduzione di nuove aperture inevitabilmente porterà ad una diffusa desertificazione”.
Attualità
Fondazione GIMBE: il Servizio Sanitario Nazionale è in caduta libera
Il rapporto annuale della Fondazione Gimbe delinea un quadro per niente rassicurante, il SSN è in caduta libera. Le lunghe le liste di attesa penalizzano le persone più fragili in particolar modo quelle residenti nel Sud, la promessa del governo di maggiori risorse finanziarie per l’assunzione di personale sanitario sono state solo dichiarazioni estive. Dal rapporto della Fondazione Gimbe estrapolato dai dati dell’ISTAT, la spesa sanitaria nel 2023 è stata di 176,153 milioni di euro così suddivisa: 130.291 milioni di euro spesa pubblica, 45.862 milioni di euro di spesa privata, di cui 40.641 milioni di euro sostenuta direttamente dalle famiglie (out-of-pocket) e 5.221 milioni di euro erogati da assicurazioni sanitarie o istituzioni senza scopo di lucro, definita spesa intermediata (vedi ISTAT). Nel 2023 il 74% è stato finanziato dalla spesa pubblica, il 23% è stato pagato di tasca propria, il 3% ha inciso sulla spesa intermediata. Senza dimenticare che: 4,5 milioni di persone non si curano, la spesa per prevenzione diminuisce del 18,3%, aumenta del 10,3% la spesa sanitaria per le famiglie (out-of-pocket), aumenta dell’11,8% quella intermediata. In questo quadro così fosco, il già ampio divario tra le due aree del paese si amplierà a dismisura con l’entrata in vigore della legge Calderoli (lo Spacca Italia) che assesterà il colpo mortale al Meridionale, inclusi i SSR. Siamo un paese con numero di infermieri sotto dimensionato, con ospedali chiusi o accorpati, con medici di medicina generale insufficienti, con le facoltà di medicina a numero chiuso che garantiscono poteri illimitati ai baroni universitari. Un paese con diritti a geometria variabile affogato nell’egoismo senza prospettive per il futuro non solo per il Sud ma per l’intera nazione
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