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Attualità

Antonio Bianco :”Via libera al senato allo Spacca Italia”

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È andata in onda l’ennesima porcata, il DDl Calderoli, per intenderci lo Spacca Italia, ha avuto il via libera al senato. Cala il sipario sulla definizione dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) indispensabili all’unificazione del paese nel godimento dei diritti di cittadinanza, cala il sipario sulle inaccettabili sperequazione tra le due aree del paese. Esultano i Fratelli d’Italia, esulta la Lega, esulta la maggioranza di destra, per loro, sono cittadini italiani solo i residenti nel Centro-Nord mentre i Meridionali sono dei fratellastri o, peggio ancora, stranieri in patria.L’approvazione del DDL richiede solo il voto favorevole della camera dei deputati, dopo di che sarà spazzato via il lacero filo dell’unità e della coesione nazionale, principio al quale, tante volte, si è appellato Mattarella. Non si tiene conto che, le scelte politiche degli ultimi venti anni, condivise da tutti i governi, stanno portando il paese sul precipizio della balcanizzazione. Grave responsabilità è dell’opposizione che oggi si straccia le vesti mentre, ieri, con superficialità e forse, per sete di potere, non hanno impedito che la banda bassotti, con il criterio della spesa storica, drenasse risorse finanziarie per dotare il Nord di efficienti servizi pubblici sottraendole al meridione. Né ha impedito che, la Lega continuasse a tessere la sua tela alla luce del sole sino a giungere all’approvazione dello Spacca Italia, provvedimento legislativo che travolge il principio di uguaglianza e di solidarietà verso i territori più fragili. In tal modo la Questione Meridionale verrà declassata da fatto nazionale a diatriba locale riguardante solo i meridionali, ritenuti degli amministratori incapaci e quindi causa ed effetto dei loro mali. Oggi nel paese c’è una maggiore informazione e consapevolezza sul tema del regionalismo differenziato, non possiamo rimanere con le mani in tasca, occorre la mobilitazione di tutti per impedire la frammentazione dell’Italia in tante piccole patrie. Più voci invocano la strada maestra del referendum per l’abrogazione del DDL Calderoli, solo allora comprenderemo chi è dalla parte della riunificazione della nazione e chi rema per rendere i meridionali “Fratellastri d’Italia”.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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