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Attualità

Antonio Bianco:”Cara Meloni, senza il Meridione l’Italia non sarà più forte, coesa e competitiva”

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Il divario socio economico tra il Nord ed il Sud, mai colmato, penalizza la produttività del paese ed incide negativamente sul Pil. L’Italia è in grave ritardo nelle politiche di coesione, l’Ue lo mette nero su bianco: nel meridione risiede 1/3 della popolazione che incide solo per 1/5 sul Pil nazionale. L’approvazione del regionalismo differenziato rischia di lasciare invariate ed irreversibili gli squilibri e le sperequazioni esistenti nelle due aree del paese. Lamancata approvazione dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) e l’assenza di risorse finanziare destinate nei capitoli della legge di bilancio necessarie a renderli operativi, contraddice la narrazione della Meloni sul fatto che la riforma renderà il paese più forte, coeso e competitivo. I LEP sono la condizione minima affinché ogni italiano, al di là del CAP di residenza, possa godere di identici diritti di lavoro, di studio e di assistenza sanitaria. Secondo le previsioni di Adriano Giannola, presidente dello Svimez, per avviare la riunificazione sostanziale del paeseoccorrerebbero non meno di 100 miliardi da spalmare in dieci anni. La migrazione dei meridionali dovrebbe essere una scelta volontaria, ogni persona dovrebbe poterrealizzare i propri sogni nei territori natii, vicino ai propri affetti, senza reputarsi uno straniero in patria. 

Le chiacchiere stanno a zero, contano i fatti ed i soldi per far sì che, il Meridione, l’area più povera e sottosviluppata dell’UE, non sia utilizzato unicamente per battere cassa a Bruxelles ed ottenere l’assegnazione dei circa 200 miliardi del PNRR. È parte integrante del territorio italiano e i soldi vanno spesi per le infrastrutture indispensabili a sostenere le sfide della globalizzazione dei mercati. Il PNRR è una grande opportunità per riunificare il paese, le risorse finanziarie non possono essere prevalentemente dirottate verso il Centro-Nord, in tal modo si rende il Sud un’area soggetta a massiccia migrazione e, nel contempo, si danneggia l’intera economia del paese.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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