Attualità
Antonio Bianco:”Mancano i medici di famiglia, le fasce deboli le più penalizzate”

La fondazione Gimbe lancia l’allarme: mancano 3100 medici di medicina generale (MMG) ed entro il 2026 ne andranno in pensione almeno 11.400. I dati sono forniti dall’Ufficio Stampa della FNOMCEO con il comunicato del 7 marzo 2024, il problema investe tutta la penisola e le nuove leve non riescono a rimpiazzare quelli andati in pensione. Il numero rilevante degli assistiti dei MMG, non meno di 1500, rende più complesso seguire i pazienti e compromettel’aggiornamento professionale dei MMG, trasformandoli in erogatori di ricette per le visite specialistiche o le analisi. Inoltre la mancanza di questo cardine fondamentale del Sistema Sanitario Nazionale e Regionale compromette la cura e l’assistenza delle fasce di popolazione in condizioni di povertà assoluta che l’ISTAT stima intorno al 5,7 milioni,pari 8,5% delle famiglie residenti nel 2023, nel 2022 erano 8,3%. Questa situazione non può essere ignorata dal governo ne è possibile ancora mantenere il numero chiuso per l’iscrizione a medicina, con la conseguenza di aumentare il potere dei baroni universitari e creare nuovi percorsi di corruzione scoperti dalla guardia di finanza.
Nel 2019 Giancarlo Giorgetti durante un meeting a Rimini dichiarava: “Nei prossimi anni mancheranno 45 mila medici di famiglia, ma tanto chi ci va più? Chi ha almeno 50 anni va su Internet e cerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito. Senza offesa per i professionisti». Parole incomprensibili che fecero infuriare Silvestro Scotti segretario generale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG). Ancora oggi, sorgono seridubbi sulla volontà politica della presa in carico totale della persona ammalata da parte del Sistema Sanitario.L’insufficienza dei MMG, la residenza nel Meridione, le condizioni di povertà assoluta, rende inapplicabile l’articolo 32 della Costituzione: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Frasi prive di senso logico che lasciano nell’oblio milioni di cittadini.
Attualità
Abuso edilizio e gestione illecita di rifiuti. Denunciato 77enne di Ariano

In linea con le decisioni assunte durante l’incontro tenutosi qualche mese fa presso il “Polo Giovani” della Diocesi di Avellino, tra Prefettura, Procura e rappresentanti dell’Arma, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino ribadisce il proprio impegno nella tutela ambientale. L’attività si concretizza attraverso un costante controllo del territorio per contrastare i reati ambientali, con interventi tempestivi e coordinati volti a garantire la salvaguardia del territorio e la sicurezza della collettività.
Nello specifico questa mattina, i Carabinieri della Stazione di Ariano Irpino, a seguito di una attività di controllo inerente l’abusivismo edilizio e la corretta gestione dei rifiuti, hanno denunciato un 77enne del posto, ritenuto responsabile di violazioni in materia ambientale.
In particolare, i militari hanno accertato che l’uomo aveva realizzato, in località sismica, un capannone in lamiera grecata in ferro di circa 60 mq, dove all’interno sono stati rinvenuti rifiuti di natura meccanica ed elettrica, in assenza delle obbligatorie e necessarie autorizzazioni.
A seguito delle irregolarità riscontrate, il soggetto è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Benevento, per abuso edilizio, gestione illecita di rifiuti, realizzazione di opere in località sismica senza autorizzazione e ricettazione.
Attualità
La fuga degli infermieri dal SSN

Diminuiscono gli infermieri, molti lasciano altri vanno in pensione. I turni massacranti scoraggiano i giovani ad intraprendere la professione, vanno deserti i concorsi nel pronto soccorso mentre quelli in servizio non vogliono essere assegnati a questo reparto. Mancano tra i 20 e 27 mila infermieri necessari a riempire i posti dell’assistenza territoriale e delle case di comunità, nel 2024 la popolazione italiana era composta dal 14,4% di over 65 e si presume che nel 2050 salirà al 18,9%. Il grido di allarme è lanciato dal presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che trae i dati dal ministero della salute: nel 2022 era in servizio 302 mila infermieri, 268 mila nel SSN la restante parte in strutture assimilabili. Tra il 2020 e 2022 hanno lasciano il lavoro 16.192 e nel solo 2022 sono andati via 6.651 un andamento che non accenna a diminuire acuito dal fatto che 78 mila infermieri nel 2022 aveva più di 55 anni altro 22% è tra l’età 50-55, senza considerare che i salari in Italia sono i più bassi d’Europa, non solo per gli infermieri ma per tutte le categorie di lavoratori.
L‘esistenza di venti Sistemi Sanitari Regionali (SSR) nel nostro Paese, ha creato grosse disomogeneità, infatti, in Italia, in media, ogni 1000 abitanti sono presenti 5,1 infermieri con grosse differenze tra le varie regioni: la Liguria ha 7,1 infermieri ogni 1000 abitanti, la Campania 3,83, quest’ultimo dato riferibile a tutte le regioni del Sud. Le proposte di Cartabellotta riguardano l’aumento dei salari, l’offerta di alloggi con costi calmierati, la possibilità di parcheggi gratis, aggiornamento costante del personale con le nuove tecnologie, la sicurezza sul posto di lavoro, la riduzione dei turni massacranti, a volte anche due notti di 12 ore consecutive che generano fenomeni di burnout. Va garantita l’incolumità degli operatori della sanità con presidi stabili delle forze dell’ordine, devono essere aperti e non chiusi nuovi reparti di pronto soccorso, al fine di evitare che i pochi funzionanti siano sovraffollati fatto che provoca ingiustificabili aggressioni verbali e fisiche nei confronti del personale (fonte giornale Avvenire del 24 marzo 2025, articolo di Vito Salinaro).
Attualità
Presentazione Volume di Carmine Pinto “IL BRIGANTE E IL GENERALE. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola”

L’Associazione “Fontanarosa Comunità – Prof. Giuseppe Zollo” e l’Associazione Culturale Internazionale Edizioni Sinestesie con il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno organizzano la presentazione del libro di Carmine Pinto: IL BRIGANTE E IL GENERALE. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola,
Edizioni Laterza.
La presentazione si svolgerà Domenica 30 marzo, alle ore 17:00, presso la sede dell’Associazione Fontanarosa Comunità “Prof. Giuseppe Zollo”, in Via Cortile Todisco, Fontanarosa (AV).
Introduce e coordina: Prof. Carlo Santoli, Università di Salerno, Direttore di «Sinestesie»
Saluti istituzionali: Dott. Giuseppe Pescatore, Sindaco di Fontanarosa
Dott. Flavio Petroccione, Presidente dell’Associazione Fontanarosa Comunità “Prof. G. Zollo”
Intervento: Prof. Alfonso Tortora, Università di Salerno
Conclusioni: Prof. Carmine Pinto, Università di Salerno.
«Subito dopo l’Unità d’Italia si trovò a combattere una vera e propria guerra civile, quella per il Mezzogiorno. Una guerra che ebbe tra i protagonisti un brigante e un generale, Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola. Uno spavaldo erede del mondo feudale contro un baldanzoso aristocratico di spada, l’ultimo esercito dell’antico regime contro il primo esercito nazionale. Una storia che ancora oggi suscita emozioni e divide» (dalla quarta di copertina del libro).
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