Attualità
Ariano Irpino all’attenzione internazionale grazie a un reportage di André Liohn
DN Magasinet, è un quotidiano norvegese che ogni sabato pubblica un accurato reportage. Stavolta grazie ad André Liohn, che nella sua carriera ha realizzato reportage anche dalle zone calde di guerra, si è occupato della situazione dei malati affetti dal Covid-19 ad Ariano Irpino. André ha seguito il calvario di Giuseppe Guardabascio, che dopo quella che sembrava inizialmente una polmonite che andava rapidamente peggiorando, ha chiamato più volte i soccorsi, ma si è visto sempre negare un posto in ospedale. Finalmente alla terza chiamata, e a seguito del decesso di un paziente, è stato ricoverato. Un faticoso calvario sia per lui, sia per i familiari, che non intendevano firmare alcuna “liberatoria” ogni qualvolta le ambulanze si recavano a casa sua e non lo ricoveravano. Ringraziandolo per la collaborazione, riportiamo di seguito il racconto che André ha sintetizzato per noi.
Mi presento Sono André Liohn, ho iniziato la mia carriera lavorando come fotoreporter per fotografare il modo in cui gli individui dipendenti dall’eroina, vivevano a Trondheim, in Norvegia, all’epoca, la città nella quale avevo vissuto per quasi 15 anni. Più tardi, ho lavorato per documentare quanto danno ha causato la violenza sociale al Brasile, il mio Paese natale, ma non avrei mai immaginato che un giorno avrei fotografato qualche ingiustizia nel luogo che dagli ultimi 10 anni ho chiamato la mia casa: la piccola città di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, nel Sud Italia.
Giuseppe Guardabascio: un caso di ingiustizia Il COVID-19 ha tolto la vita a quasi 15.000 Italiani, di cui 186 qui in Campania , la nostra regione. Gli ospedali sono pieni di pazienti portatori del virus ma, almeno ad Ariano Irpino, i reparti tradizionali hanno molti letti ancora vuoti. Il dipartimento COVID-19 dell’ospedale Frangipane è aumentato da 32 a 55 posti letto negli ultimi giorni, ma è un numero tutt’altro che sufficiente. C’è una fila di pazienti in attesa di pre-triage. Il reparto è saturo e il personale medico chiede vivamente l’attivazione di ulteriori letti di terapia intensiva e sub-intensiva, già previsti da un recente decreto regionale. Fintanto che questi letti non saranno attivati, continueranno ad accadere casi come quello di Giuseppe Guardabascio. Ha dovuto aspettare giorni a casa sua, soffrendo di forti sintomi di quella che sembrava essere una polmonite acuta. Ha dovuto essere visitato 3 volte dal team medico di emergenza, prima di essere portato in ospedale che ha accettato il suo ricovero, solo perché un altro paziente è morto in ospedale, pochi minuti prima dell’arrivo dell’ambulanza. Fino alla fine, i medici che lavoravano al servizio di emergenza, gli avevano negato la possibilità di portarlo in ospedale. Lo stress travolgente stava martellando la vita di tutti i soggetti coinvolti, prima di tutto lo stesso Giuseppe con la sua salute in rapido deterioramento e insieme a lui, la sua famiglia, i cui componenti erano praticamente rimasti soli a prendersi cura di lui e nel momento peggiore, a doversi assumere la responsabilità della sua vita o morte. Adoro la città di Ariano Irpino. Ho amicizie e famiglia qui: spero che queste foto possano aiutare le brave persone di questa città a ricevere la giusta attenzione, che hanno tutto il diritto di ricevere.
Attualità
Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia
La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.
Attualità
Avanti tutta con il referendum abrogativo
Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.
Attualità
Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro
Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”
“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.
La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.
La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.
“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.
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