Ariano Basket
Ariano sciupona: nei play-off troverà la Carispezia
Nulla da fare per l’Lpa Ariano che cede in volata a Battipaglia. Non è bastata alle ragazze di Agresti un buon primo tempo per aver ragione delle ospiti che sono uscite alla distanza. Più concrete e reattive le salernitane nei momenti decisivi del match. In tali frangenti le padrone di casa hanno pagato dazio a causa di una certa leggerezza difensiva ed una condizione fisica che si è andata affievolendo lungo l’arco della gara. Se sotto canestro Treffers e Riccardi qualche difficoltà l’hanno pur dovuta patire, sono state le esterne di coach Riga a fare la differenza. Su tutte Granieri, spina nel fianco costante, ben supportata da una Ramò in costante crescita ed Orazzo, migliore per valutazione per le ospiti. Pur palesando miglioramenti in fase offensiva, Ariano ha avuto il demerito di non capitalizzare al massimo la gran mole di lavoro svolto nel primo tempo. Si è deciso tutto negli ultimi cinque minuti dopo che il parziale di 15-2 (36-44 al 27’) in favore di Battipaglia in avvio di terza frazione aveva scatenato la reazione delle padrone di casa grazie ad una efficace zona due-tre (53-53 al 35’). Battipaglia ripaga l’Lpa con la stessa arma. Ariano non sfonda con le tre lunghe mentre Granieri, Di Battista e Treffers affondano il coltello nella molle difesa (55-61 ad 1’21’’ dal termine) trovando il supporto inatteso di una coppia arbitrale insufficiente nelle fasi calde del match. L’ultimo sussulto è di Narviciute e Paparo. A 6’’ dalla fine, Ariano ha la possibilità di chiudere i giochi a proprio favore, ma Paparo, pur positiva in fase realizzativa, perde il settimo pallone della serata consegnando il successo alle ospiti.
Lpa Ariano Irpino – Minibasket Battipaglia: 59-61
Lpa Ariano Irpino: Paparo 14, Calandrelli, Marciano n.e., Aversano, Ferazzoli 2, Maggi 13, Dominguez, Grasso 8, Micovic 14, Narviciute 8. Coach: Agresti.
Minibasket Battipaglia: Di Battista 4, Nappo n.e., Orazzo 11, Granieri 14, Di Donato n.e., Riccardi 4, De Pasquale 2, Treffers 13, Paffi n.e., Ramò 13. Coach: Riga.
Arbitri: Mottola di Taranto, Baccilieri di Maglie (LE)
Parziali: (19-15); (32-29); (44-47)
STATISTICHE:
Lpa Ariano Irpino: Falli C. 12; Falli S. 8; T2 25/49, T3 3/10, Tl 0/3, Rimb. 38 (Micovic 9), Perse 17 (Paparo 7), Rec. 16, Assist 11 (Micovic 4), Valutaz. 68 (Micovic 19).
Minibasket Battipaglia: Falli C. 8; Falli S. 12; T2 23/46, T3 2/17, Tl 9/11, Rimb. 33 (Orazzo 8), Perse 12 (Treffers 4), Rec. 17, Assist 8 (Granieri 4), Valutaz. 72 (Orazzo 16).
RISULTATI DELLA 26^ GIORNATA (SERIE A2 – girone B): Ragusa – Elite SP: 73-61; Ariano Irpino – Battipaglia: 59-61; Siena – Viterbo: 41-62; Ancona – Reggio C.: 67-59; Carispezia SP – College Italia: 67-35; Napoli – Bologna: 63-52; Riposa: Carpedil Ipervigile Salerno.
CLASSIFICA: Ragusa 46; Carispezia SP 40; Elite SP, Napoli 36; Battipaglia 32; Ancona 28; Salerno, Bologna 22; Ariano Irpino 20; Viterbo 14; Reggio C. 10; College Italia 6; Siena 0.
PLAY OFF – QUARTI DI FINALE: Carispezia SP – Ariano Irpino; Battipaglia – Ancona; Napoli – Salerno; Elite SP – Bologna.
PLAY-OUT – SEMIFINALI: Viterbo – Siena; Reggio Calabria – College Italia.
Per i dettagli sulla formula di play-off e play-out visitate la sezione Post Season 2012-2013 del sito www.basketariano.it
Ariano Basket
Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”
Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. “Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.
Ariano Basket
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