Ariano Basket
Basket A2F – Agresti: ”A Viterbo sarà gara vera”.
L’Lpa Ariano ha archiviato la sosta imposta dal format a sette squadre delle conference di A2 e si appresta a chiudere il girone di andata a Viterbo. Ad attenderla, le locali della Defensor, ancora ferme al palo dopo cinque gare. Un eventuale successo al Palamalè consentirebbe di virare in testa, stante il turno di riposo di Catania ed il momentaneo vantaggio nello scontro diretto su Battipaglia, peraltro impegnata nella difficile trasferta di Brindisi. Al seguito delle rossoblu anche un nutrito numero di supporters a cui si aggiungeranno gli arianesi trapiantati in zona.
Il precedente è quello relativo allo scorso anno. Al Palamalè maturò una delle più cocenti ed inaspettate sconfitte nella prima trasferta della gestione Agresti. L’espulsione di Grasso e d il forfait di Dominguez due delle concause di quella battuta d’arresto. Proprio l’argentina è in dubbio a causa di un attacco influenzale.
Coach Agresti, forse anche memore del precedente, invita alla prudenza sottolineando il valore delle avversarie: ”Il nostro pensiero non deve essere solo quello di mantenere la concentrazione. Ci saranno delle ben precise difficoltà tecniche. Bisognerà contenere l’impatto di Rejchova, le capacità balistiche di Lascala, le penetrazioni di Spirito e Bernardini”.
Per il trainer, ex di turno, sono diversi gli aspetti da curare: ”Rispetto alle ultime partite, che già avevano fatto segnare progressi, ci aspettiamo più precisione in alcuni movimenti di attacco ed in alcune rotazioni difensive”.
L’AVVERSARIA – Cinque gare, cinque sconfitte, ma la formazione di Scaramuccia ha giocato un solo match in casa contro Brindisi, perdendo nella circostanza al supplementare. Partita con l’unico obiettivo della salvezza ha confermato il roster che ha chiuso la scorsa stagione. Il punto di riferimento è il pivot ceco Martina Rejchova, al suo fianco la tiratrice Lascala e le due guardie dinamiche Bernardini e Spirito
LE CIFRE (medie per gara):
Defensor Viterbo: P.ti 55 (Lascala 15,8); P.ti subiti 68,4; Falli C. 17,8 (Spirito 4); Falli S. 14,8 (Rejchova 6,2); T2 44,7% (Rejchova 60,5%); T3 26,7% (Boi 40%) ; Tl 65,4 % (Rejchova 90,9%); Rimb. 27 (Rejchova 11,7); Perse 15,6 (Rejchova 3,7); Rec. 14,8 (Rejchova 2,7), Assist 3 (Bernardini e Boi 1), Valutaz. 44,4 (Rejchova 25).
Lpa Ariano Irpino: P.ti 65 (Micovic 16,8); P.ti subiti 59,6; Falli C. 17,2 (Micovic 3,8); Falli S. 21,2 (Micovic 5,4); T2 47,9% (Micovic 63%); T3 26,9% (Sarni 50%); Tl 68% (Maggi 87,5%), Rimb. 38,2 (Dominguez 8,4), Perse 17,4 (Micovic 3,6); Rec. 16,6 (Dominguez 2); Assist 7,6 (Rossi 1,8), Valutaz. 76,2 (Micovic 17,2).
ARBITRI: Bernassola di Palestrina (RM) e Cardano di Roma.
IL PROGRAMMA DELLA 07^ GIORNATA (A2 – Conference centro-sud): Brindisi – Battipaglia (23/11 ore 18); Viterbo – Ariano Irpino (23/11 ore 18.30); Napoli – Salerno (24/11 ore 18). Riposa: Olympia Catania.
CLASSIFICA: PB63Lady Battipaglia, Gruppo LPA Ariano Irpino, Olympia Catania 8; Futura Brindisi 6; Saces Dike Bk Napoli 4; Carpedil Salerno 2. Defensor Viterbo 0.
PROSSIMO TURNO (08^ GIORNATA – 1^ Rit): Viterbo – Catania (30/11 ore 18.30); Napoli – Brindisi (01/12 ore 18); Ariano Irpino – Salerno (01/12 ore 18); Riposa: PB63Lady Battipaglia.
Ariano Basket
Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”
Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. “Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.
Ariano Basket
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