Ariano Basket
Basket A2F -Esordio amaro per la MCS Ariano.
MCS ARIANO IRPINO – MECCANICA NOVA BOLOGNA: 52-62
Mcs Ariano Irpino: Narviciute 13, Santabarbara 9, Madonna 2, Vargiu, Albanese, Chesta 9, Maggi 13, Micovic 6, Cifaldi n.e., De Michele n.e., Mancinelli. Coach: Ferazzoli. Ass: Calandrelli.
Meccanica Nova Bologna: Landi 4, Patera n.e., Venturi n.e., D’Alie 15, Silva 6, Cigliani 14, Nnodi, Santarelli 6, Cordola 9, Vian 8. Coach: Lolli. Ass: Castelli.
Arbitri: Mancini e Bernardo di Caserta.
Parziali: (11-12); (20-15); (11-17); (10-18)
Esordio in salita per la Mcs Ariano che si arrende ad una delle favorite della vigilia, la Meccanica Nova Bologna, pagando alla distanza la scarsa lucidità offensiva (27% dal campo), ma soprattutto una tenuta difensiva che si è progressivamente spenta durante la gara. Coach Ferazzoli non è riuscita ancora ad imprimere una precisa fisionomia alla propria squadra incappata in una serata al di sotto della sufficienza in molti sue elementi. Su tutti Madonna, Micovic e Chesta. Ancora assente Dominguez, le ultime ad alzare bandiera bianca sono state Narviciute e capitan Maggi. Da salvare solo la prestazione di Santabarbara che con le sue tre triple aveva acceso l’entusiasmo del Pala Cardito nel primo tempo.
LA GARA – Tanti gli errori in avvio di gara su entrambi i fronti. Ferazzoli richiama subito in panca Micovic. E’ Maggi a dare la scossa con sei punti. Bologna crea molto, ma non capitalizza fallendo diverse conclusioni aperte che limitano le velleità di fuga (11-12 al 10’). Ferazzoli rinuncia a Chesta e ripropone Micovic inserendo anche Santabarbara. La guardia casertana infila subito una tripla. Un paio di giri di lancette ed è di nuovo lì a martellare da oltre l’arco. E’ il momento migliore per le padrone di casa che trovano consistenza sotto le plance in difesa e confezionano un break di 9-0 (23-16 al 14’). Anche Bologna si sblocca con due triple della specialista Cigliani, mentre arriva il terzo fallo di Madonna. Un paio di circolazioni di palla ben eseguite propiziano la terza tripla di Santabarbara e quella di Chesta che chiudono la prima frazione (31-27 al 20’). Nella ripresa vengono fuori tutte le difficoltà delle padrone di casa che soffrono in difesa e non eseguono i giochi in attacco. Le felsinee rimettono la testa avanti grazie ad una volitiva Cordola ed alla terza tripla della serata di Cigliani. 39-41 al 28’. Ariano è in palese difficoltà, coach Ferazzoli è costretta ad affidarsi a Santabarbara in cabina di regia e richiama in panca Micovic per Albanese. Santarelli infila due triple a cavallo dell’ultimo mini intervallo (42-47 al 31’). Non è il colpo del ko perché l’inesauribile Maggi ed una tripla di Chesta impattano per l’ultima volta (47-47 al 32’). Lolli rispolvera Silva e l’ex Cus Chieti spacca il match con tre canestri di fila che rompono definitivamente l’equilibrio. Ariano smarrisce completamente la lucidità in attacco e non mostra segnali di recupero: ci pensa Cigliani, con la sua quarta tripla della serata a chiudere definitivamente i giochi (50-58 al 38’).
RISULTATI 01^GIORNATA: Civitanova M. – Roma: 62-49; Castellammare – Castel S. Pietro: 44-58; Ariano Irpino – Bologna: 52-62; Viterbo – S. Marinella: 52-83. Riposa: Carpedil Salerno.
CLASSIFICA: Valentino Santa Marinella, Magika Castel San Pietro, Infa Civitanova Marche, Meccanica Nova Bologna 2; Carpedil Salerno, Mcs Ariano Irpino, Srb Roma, Trust Risk Castellammare, Defensor Viterbo 0.
PROSSIMO TURNO (02^ GIORNATA): Bologna – Civitanova M. (11/10 ore 18); S. Marinella – Castellammare (11/10 ore 18); Castel S. Pietro – Ariano Irpino (11/10 ore 21); Salerno – Viterbo (11/10 ore 19.30). Riposa: Srb Roma.
Ariano Basket
Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”
Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. “Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.
Ariano Basket
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