Ariano Basket
Basket A2F: LPA, BIG MATCH CON DERBY A NAPOLI
Big match a Napoli. I tifosi ci credono, le leonesse ci provano.
Terzo derby campano per l’Lpa che domenica sarà ospite della Saces Napoli. Dopo il successo rigenerante contro Brindisi e la ritrovata vetta della classifica, il calendario prevede subito un match verità con una delle principali avversarie nella corsa verso la A1.
Ariano giunge al big match con una serie di problematiche fisiche che lo staff composto dal dott. Molinario e dal fisioterapista Garofano stanno cercando di contenere. Intanto cresce l’attesa: gli appassionati arianesi si preparano a seguire le proprie beniamine anche al Pala Vesuvio. Auto private ed un pullman di supporters raggiungeranno il complesso di Ponticelli. Per molti sarà l’occasione di una giornata interamente napoletana.
Non sarà una gita invece per coach Agresti e le sue ragazze. Il coach faentino sottolinea la difficoltà dell’impegno: ”Ci sarà da stringere i denti e tutte dovranno dare il loro apporto. Napoli ha un’esuberanza atletica importante distribuita su tutto il roster Tra le nostre sei avversarie di conference è sicuramente la numero uno”.
L’AVVERSARIA – L’arrivo di Chiara Pastore ha completato un roster lunghissimo che può contare al momento su nove giocatrici di categoria. Il play per la prima volta con la canotta della sua città dopo gli esordi nella Pro Cangiani, è la guida di un quintetto che sa profondere tanta energia. Sul perimetro ci sono due tiratrici temibili nonché mvp dello scorso campionato di A2 per ciascuno dei due gironi. Bocchetti, appena convocata in nazionale, è la stella. Al suo fianco Maffenini giunta da Cremona. Ntumba, altra confermata, può ricoprire entrambi i ruoli di ala. Garantisce atletismo e presenza a rimbalzo così come l’americana di passaporto svedese Krista Gross (10,7 rimbalzi di media nelle prime tre uscite) che ha preso il posto dell’australiana Tomlinson dominante nella scorsa stagione. Raffaella Costa, proveniente dall’A1 di Cagliari, l’affianca sotto le plance. Il play Cupido e l’ala tiratrice Pieropan in uscita dalla panchina rappresentano poi un vero lusso per il campionato.
LE CIFRE (medie per gara):
Saces Napoli: P.ti 60,3 (Bocchetti e Maffenini 15,3); P.ti subiti 56,3; Falli C. 21,3 (Gross 4); Falli S. 16,3 (Bocchetti 4); T2 40,6% (Costa 53,8%), T3 23,4% (34,8%); Tl 62,9%, Rimb. 42,7 (Gross 10,7); Perse 17,7 (Cupido e Pastore 3); Rec. 21 (Bocchetti e Pastore 2); Assist 25 (Cupido e Bocchetti 3); Valutaz. 63,7 (Bocchetti 12,7).
Lpa Ariano Irpino: P.ti 64,8 (Micovic 18,2); P.ti subiti 58,7; Falli C. 16,5 (Micovic 3,7); Falli S. 20,8 (Micovic 5,2); T2 40% (Micovic 64,1%), T3 20,8% (Sarni 60%); Tl 69,7%; Rimb. 37,8 (Dominguez 8,5); Perse 16,3 (Micovic 3,2); Rec. 16 (Dominguez 1,2); Assist 9,3 (Rossi e Micovic 2); Valutaz. 79,3 (Micovic 18,7).
ARBITRI: Lucarella di Leporano (TA), Lillo di Brindisi
IL PROGRAMMA DELLA 05^ GIORNATA (A2 – Conference centro-sud): Brindisi – Salerno: 09/11 ore 18; Catania – Battipaglia: 09/11 ore 18; Napoli – Ariano Irpino: 10/11 ore 18. Riposa: Defensor Viterbo
CLASSIFICA: Olympia Catania, Gruppo LPA Ariano Irpino 6; PB63Lady Battipaglia, Saces Dike Bk Napoli, Futura Brindisi 4; Carpedil Salerno, Defensor Viterbo 0. Battipaglia, Salerno, Brindisi e Napoli una gara in meno.
Ariano Basket
Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”
Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. “Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.
Ariano Basket
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