Ariano Basket
Basket A2F – Mcs Ariano corsara anche a Castellammare.
Serata magica per la Mcs Ariano che si regala un successo al cardiopalma superando Castellammare all’overtime, il primo disputato da quando le irpine sono in serie A2. La gara è tutta nel fotogramma finale: la sospensione vincente nel traffico di Tay Madonna ed il pallone che scende giù nella retina al suono dolce della sirena finale. Ancora lei la protagonista assoluta: Tay Madonna, tre volte mvp nei tre ultimi successi consecutivi della Mcs. Il canestro della vittoria, ventidue punti (massimo in carriera), intensità e personalità, penetrazioni e tiro dalla distanza. Al suo fianco una ritrovata Marija Micovic con la prima doppia-doppia stagionale: 13 punti con il 62,5 dal campo, 12 rimbalzi, di cui 5 offensivi nella fasi decisive del match, e ben 6 palloni recuperati.
LA GARA – L’avvio è tutto di Castellammare che aggredisce la gara in difesa e trova pronte le torri Vojnova-Minervino (6-0 al 2’). Il match è vibrante. Micovic prende le misure a Vojnova, Madonna infila la tripla del primo sorpasso e la serba piazza un canestro da antologia (13-17 all’8’). Ferazzoli inserisce Chesta e Castellammare ritrova il bandolo della matassa: Il parziale a cavallo delle prime due frazioni è da ko: 12-0 per le padrone di casa (25-19 al 15’). Ariano sbanda paurosamente in attacco dove perde fiducia affidandosi a soluzioni personali.
Coach Ferazzoli corre ai ripari riproponendo Madonna. La brasiliana tampona l’emorragia, ma commette la sua terza penalità Il mini break di 7-1 in favore delle arianesi le tiene a galla. Le ospiti rientrano all’intervallo lungo con una tripla di Vargiu (31-29 al 20’). Ariano conferma la scelta di difendere a zona, ma gli errori in attacco la fanno precipitare di nuovo sul -6 (36-29 al 23’). Micovic e Narviciute trovano un paio di canestri vitali. Madonna infila la tripla del pareggio (38-38 al 28’), ma poco dopo commette la sua quarta penalità. Castellammare si affida a Vojnova e trova una tripla da urlo sulla sirena di fine quarto con Gallo (45-41 al 30’). Le sliding doors girano veloce in casa Ariano, ma Castellammare resta lepre senza sforzi eccessivi. Potolicchio si divora il possibile +7 e la gara svolta improvvisamente.
E’ Madonna a caricarsi le irpine sulle spalle. Ariano ci crede e trova la tripla del pareggio di Chesta (51-51 al 37’). Micovic e Narviciute chiudono il pitturato Vargiu a poco più di trenta secondi dal termine piazza una tripla spezza gambe (51-56). Sembra fatta, ma una tripla di Calamai ed un sottomano di Potolicchio regalano l’overtime alle stabiesi. Madonna è leader, Chesta si ricorda come si difende e Micovic spazza i tabelloni: Ariano ritrova l’inerzia ed il vantaggio dalla lunetta. A 9 secondi dalla fine Gemini agguanta il pareggio dalla lunetta (62-62). Gli ultimi istanti sono tutti per la cavalcata in penetrazione di Madonna: il jump vincente arriva in tempo utile e scende giù nella retina
TRUST RISK CASTELLAMMARE – MCS ARIANO IRPINO: 62-64 (d1ts)
Trust Risk Castellammare: Iozzino, Potolicchio 10, De Rosa n.e., D’Avolio 2, Carotenuto 4, Gallo 6, Moretti, Minervino 9, Gemini 5, Voynova 17, Calamai 9. Coach: Belfiore. Ass.: Mandato.
Mcs Ariano Irpino: Narviciute 12, Santabarbara, Madonna 22, Vargiu 12, Albanese n.e, Chesta 3, Maggi n.e., Micovic 13, Dominguez, Cifaldi n.e., Mancinelli 2. Coach: Ferazzoli. Ass.: Calandrelli
Arbitri: Guarino di Campobasso, Santoro di Caserta
Parziali: (18-17); (31-29); (45-41); (56-56)
Fonte: www.basketariano.it
Ariano Basket
Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”
Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. “Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.
Ariano Basket
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