Ariano Basket
Basket A2F – MCS Ariano Una stagione da incorniciare: “Grazie a tutti”
E’ stata una stagione ricca di soddisfazioni. La terza avventura in serie A2 ha confermato il G.S. Basket Ariano Irpino ai vertici del campionato. Dopo le due brillanti esperienze passate, chiuse entrambe con il raggiungimento delle semifinali play-off, il sodalizio arianese è riuscito nel difficile intento di migliorarsi raggiungendo la finale promozione.
La società, nella figura del presidente Mario Cirillo, ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile il raggiungomento di questo risultato.
Il primo ringraziamento va a tutti gli sponsor, in uno rappresentati dalla Mcs Hydraulics di Mario e Sonia Cerase: senza il loro supporto sarebbe stato difficile pensare di intraprendere una nuova avventura in serie A2.
Il ringraziamento principale va alle protagoniste in campo di una stagione da incorniciare: le nostre “leonesse”. Da chi è stata già protagonista già nelle passata stagione, il capitano Valentina Maggi, Cuali Dominguez, Valeria Albanese, Marisabel Santabarbara, Elisa Mancinelli, Alejandra Chesta, ai nuovi arrivi nella famiglia rossoblù, Tay Madonna, Marta Vargiu, Ilaria De Michele e Flaminia De Luca, ma anche a tutte le ragazze del’under 19 che hanno vissuto fianco a fianco con la prima squadra. Tra di esse Ilaria Cifaldi ha avuto la possibilità di esordire in serie A2 Un ringraziamento va a Marija Micovic e Gabriè Narviciute compagne di viaggio per una parte del percorso il cui apporto è stato importante nella prima parte di stagione.
Grazie a coach Iris Ferazzoli ed alla sua assistente Valentina Calandrelli che hanno saputo vincere la sfida personale da esordienti con il lavoro e l’applicazione quotidiana.
Grazie a tutto lo staff che le ha supportate: la preparatrice atletica Isabella Cristaudo, lo staff sanitario con il medico sociale Pasqualino Molinario, i fisioterapistiFrancesco Garofano, Letizia Maraia e Pino Calò.
Grazie ai dirigenti, Giuseppe Caso, Guido Dell’Infante, Carmela Corsano ed alla vicepresidente Angela Sicuranza per la presenza costante nella vita quotidiana del team.
Grazie a Valerio Iacobacci per il sostegno in termini di logistica, a Pasquale Russolillo ed Ines Caso per le statistiche.
Grazie ad Eliana Caraglia per l’importante collaborazione al lavoro del settore giovanile.
Grazie a Massimo Roca per la comunicazione, il sito internet e la diffusione sui social media, a Fiore Desiderato e Michele Roca per il lato tecnico e grafico.
Grazie all’amministrazione comunale, al sindaco Gambacorta e all’assessore allo sport Manganiello per il prezioso supporto nell’organizzazione della trasferta a Moncalieri in occasione della gara-2 di finale.
La società infine intende rivolgere un sentito e commoso ringraziamento ai TIFOSI: la più bella cartolina di quest’ultimo mese vissuta in simbiosi con la squadra.
Aver sfiorato il massimo traguardo ci riempie di orgoglio e ci carica di ulteriori responsabilità per il futuro. Con la ferma volontà di continuare ad esserci, rivolgiamo un appello a tutta l’imprenditoria locale. Le porte sono aperte per tutti coloro vogliano credere nella nostra realtà, siano animati da passione e rilevino in essa una concreta valenza in termini di veicolo pubblicitario.
Ariano Basket
Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”
Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. “Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.
Ariano Basket
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