Ariano Basket
Basket A2F – Mcs, artefice del proprio destino: la marcia riprende da Villafranca.
Riparte la marcia della Mcs Ariano Irpino nella poule promozione di Serie A2. Nella prima giornata del girone di ritorno le arianesi faranno visita alla Ecodent Alpo Villafranca di Verona (sabato, ore 20.30). Le ragazze di coach Ferazzoli condividono il secondo posto nel girone con Ferrara e Bologna a sole due lunghezze dalla capolista Sesto San Giovanni, lo scorso week-end vincitrice della final four di Coppa Italia di serie A2. Viceversa le veronesi sono ferme a quota due in coabitazione con Broni. L’unico successo colto dalle scaligere è stato proprio quello dell’esordio al Pala Cardito (73-81), gara che ha visto le ospiti chiudere con percentuali al tiro abbondantemente sopra media. La sosta è servita ad archiviare la vittoria di Sesto San Giovanni e ad operare un mini richiamo di preparazione. In settimana Santabarbara ha recuperato da un attacco influenzale. Ci sarà. Giusto in tempo per festeggiare con qualche ora di anticipo e possibilmente con una vittoria, il suo ventiquattresimo compleanno. A Villafranca servirà una gara attenta difensivamente, di tutt’altro spessore rispetto al’andata. Ariano proverà a far valere la difesa messa in mostra nelle ultime giornate per confermare il miglior differenziale tra palle perse e recuperate dell’intera serie A2 (+5,1).
L’AVVERSARIA – Villafranca si gioca le ultime chance di agguantare la finale, sebbene l’obiettivo stagionale della salvezza sia stato già brillantemente raggiunto con l’accesso alla poule promozione. Il faro della squadra resta la play-guardia parmense Giulia Monica, top scorer (15 ppg). Insieme ad Anna Rossi costituisce la chioccia di un roster under 23. Le statistiche offensive parlano del peggior attacco della poule E in termini di punti realizzati (60,4), della più bassa percentuale da due (38,8%), ma anche del più alto numero di falli subiti (20,7) e della migliore percentuale ai liberi (75,6%), la terza assoluta dell’intera serie A2. Alpo è la squadra che subisce più punti tra le formazioni nei due gironi di poule (61,3), concede la valutazione media più alta all’avversaria (67,1), sebbene dal perimetro subisca il minimo in termini sia di tiri tentati, realizzati che di percentuale: appena il 21,4% nel tiro da tre concesso agli avversari.
LE CIFRE (medie per gara):
Alpo Villafranca Verona: P.ti 60,4 (Monica 15); P.ti subiti 61,3; Falli C. 18,8 (Fumagalli 3,7); Falli S. 20,7 (Monica 5); T2 38,8% (Terenzi 50%); T3 28,4% (Monica 33,1%); Tl 75,6% (Monica 92,9%); Rimb. 38 (Fumagalli 6); Perse 18,5 (Monica 4,8); Rec. 19,3 (Fumagalli 1,9); Assist 5,7 (Monica 2); Valutaz. 63,9 (Monica 11,5).
Mcs Hydraulics Ariano Irpino: P.ti 64,3 (Madonna 14); P.ti subiti 58,7; Falli C. 17,7 (Madonna e Chesta 2,5); Falli S. 18 (Maggi 4,2); T2 44,3% (Chesta 56,1%); T3 29,4% (Madonna 40,6%); Tl 70,1% (Maggi 83,3%); Rimb. 36,4 (Chesta 4,9); Perse 16,9 (Madonna 2,4); Rec. 22 (Madonna 3); Assist 8,4 (Madonna 2,2); Valutaz. 73,4 (Maggi 13,2).
ARBITRI: Calella e Azami di Bologna
IL PROGRAMMA DELLA 06^ GIORNATA (A2 – Poule Promozione, Girone E): Villafranca VR – Ariano Irpino (14/03 ore 20.30); Bologna – Ferrara (14/03 ore 21); Broni – Sesto S.Giovanni (15/03 ore 18).
CLASSIFICA: Paddy Power S.S. Giovanni 8; Meccanica Nova Bologna, Pff Group Ferrara, Mcs Ariano Irpino 6; Omc Broni, Alpo Villafranca di Verona 2.
FORMULA: Si qualificano le prime due formazioni dei gironi D ed E. Accedono alle due finali promozione (1D vs 2E; 1E vs 2D) con serie al meglio delle tre gare.
Fonte: www.basketariano.it
Ariano Basket
Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”
Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. “Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.
Ariano Basket
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