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Basket A2F: Micovic: “Ariano, puoi fare di più!”

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La marcia verso i play-off fa tappa a Reggio Calabria nel primo dei due confronti diretti che quasi certamente stabiliranno l’ultima qualificata ai play-off. E’ una sfida a tre che coinvolge anche Viterbo.

Le laziali impegnate in casa contro Napoli, saranno di scena che sarà di scena ad Ariano Irpino, domenica 10 marzo, nel match che potrebbe chiudere i giochi a favore delle ragazze di coach Agresti anche dal punto di vista matematico. Al Pala Botteghelle sabato sera ci sarà anche capitan Iris Ferazzoli al rientro dopo l’infortunio muscolare rimediato nel pre-gara contro la Virtus La Spezia. A suonare la carica ci pensa però Marija Micovic: “A Reggio Calabria non si può fallire. Dobbiamo giocare come abbiamo fatto solo in alcune circostanze. Subito aggressive e continuare così per 40 minuti”. L’ala di Belgrado resta leader tra le ufitane in diverse voci statistiche, ma il suo rendimento è oggettivamente sceso sotto la gestione Agresti. Diverso disegno tattico, problemi fisici e non solo, alla base di ciò: “Rispetto alla gestione Leonetti c’è una maggiore distribuzione di responsabilità. Personalmente, giocando sempre ed allenandomi costantemente, ho accusato un momento di affaticamento. Forse anche mentale. Non è sempre facile lasciarsi scivolare addosso situazioni che talvolta non si condividono”. Con la stessa sincerità l’ala arianese esprime il suo ottimismo per il futuro di cui si sente parte integrante: “Spero che questa stagione sia di insegnamento. Qui ad Ariano ci sono tutte le condizioni per realizzare qualcosa di importante”. Un’ultima parola è per i tifosi: “Vorrei scusarmi con loro se nella tradizionale passerella di fine gara sono passata davanti senza salutarli”. E lunedì arriva la Nazionale: “E’ un appuntamento importante per la città di Ariano Irpino. Dal nostro punto di vista sarà l’occasione per un test utile in vista della gara di Viterbo”.

LE CIFRE (medie per gara):
Olympia Reggio Calabria: P.ti 51,2 (Delibasic 11,2); P.ti subiti 58,1; Falli C. 16,7 (Bertan 2,9); Falli S. 17 (Servillo 4,1); T2 36,9% (Ballardini 48,5%), T3 23,9% (Certomà 40,7%), Tl 71,1% (Servillo 82,1%), Rimb. 37,2 (Delibasic 9,4), Perse 23,8 (Servillo 4,1), Rec. 20,7 (Servillo 3,1), Assist 2,1 (Servillo 0,8), Valutaz. 46,1 (Delibasic 13).
Lpa Ariano Irpino: P.ti 59 (Micovic 13,4); P.ti subiti 58,5; Falli C. 18,1 (Paparo 3,4); Falli S. 19,2 (Micovic 5); T2 43% (Grasso 46,8%), T3 22,1% (Aversano 36,8%), Tl 65,7% (Paparo 78,3%), Rimb. 44,6 (Micovic 7,9), Perse 22,2 (Paparo 4,1), Rec. 20,2 (Paparo 2,8), Assist 7 (Paparo 1,6), Valutaz. 68,5 (Micovic 13).

ARBITRI: Lombardo e Guida di Trapani

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Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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SportAriano Basket – La Farmacia del Tricolle rinuncia alla partecipazione del campionato di A2

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La Farmacia del Tricolle Basket Ariano Irpino comunica con grande rammarico la rinuncia alla partecipazione al campionato di Serie A2 Femminile per la stagione sportiva 2020-21. (altro…)

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SportAriano – Weekend nero per lo sport del tricolle

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Brutto weekend per lo sport del tricolle, infatti le maggiori squadre della città nel calcio e nel basket hanno ottenuto risultati deludenti. (altro…)

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