Ariano Basket
Basket A2F – Sconfitta anche Castellammare Mcs Ariano ad un passo dal terzo posto.
Doppio poker per la Mcs che si regala la quarta vittoria consecutiva e chiude con un filotto di quattro successi i derby campani del girone C. Dopo Salerno, la Mcs archivia con relativa semplicità anche la pratica Castellammare. Sugli scudi, ancora una volta, Tayara Madonna: 22 punti ed una prestazione balistica superba (5/7 da tre) . Al suo fianco il contributo prezioso di Narviciute in doppia-doppia (15 punti e 10 rimbalzi). Di rilievo anche l’apporto dalla panchina di Marisabel Santarbara autrice di canestri importanti nel break decisivo in avvio di terza frazione. Le rossoblù sono riuscite ad arginare la front line avversaria concedendo, è vero, 20 punti alla pivot Minervino (massimo stagionale), ma tenendo la bulgara Voynova (17,5 di media alla vigilia e sempre in doppia cifra) al minimo stagionale (4 punti). A due gare dal termine della regular season, Ariano è ad un passo dal terzo posto.
LA GARA – La partenza è tutta per Castellammare (4-12 al 3’) con Gallo, Calamai e Minervino sugli scudi. Ariano reagisce sostenuta dalle triple di una incontenibile Madonna (3/3 dall’arco nel primo tempo) e dai canestri di Maggi (15-16 al 7’). Il sorpasso di lì a poco con l’ingresso in campo di Dominguez e Mancinelli (23-21 al 9’). L’attacco di casa gira a meraviglia: in 12 minuti le rossoblù mettono a segno 29 punti (33-29 al 15’). Le stabiesi restano in scia grazie a Calamai (12 punti nel primo tempo) (38-36 al 20’). Madonna continua a colpire dall’arco anche in avvio di ripresa. I tre falli di Chesta riconducono coach Ferazzoli verso le quattro piccole. L’assetto è ancora una volta foriero di un break a favore delle irpine. Sono Narviciute e Santabarbara a confezionare un parziale di 8-0 che vale la doppia cifra di vantaggio (49-39 al 27’). Coach Belfiore si ricorda tardivamente di sfruttare i centimetri di Minervino. La lunga stabiese è l’ancora di salvataggio: 15 punti negli ultimi 12 minuti del match minuti portano la sua firma. Non basta perché sul fronte opposto arrivano i canestri di Narviciute, la quinta tripla della serata di Madonna e le due conclusioni pesanti di Chesta che non ci sta a ricoprire il ruolo della vittima sacrificale al cospetto delle pari ruolo avversarie (64-50 al 35’). Gara in ghiaccio e festa sugli spalti.
MCS ARIANO IRPINO – TRUST RISK GROUP CASTELLAMMARE: 72-61
Mcs Ariano Irpino: Narviciute 15, Santabarbara 6, Madonna 22, Vargiu, Albanese, Chesta 8, Maggi 11, Dominguez 5, De Michele n.e., Mancinelli 5, De Luca n.e. Coach: Ferazzoli. Ass.: Calandrelli
Trust Risk Group Castellammare: Iozzino 2, Potolicchio 13, De Rosa n.e., D’Avolio 2, Carotenuto, Gallo 5, Moretti, Minervino 20, Gemini, Voynova 4, Calamai 15. Coach: Belfiore. Ass.: Mandato.
Arbitri: Tammaro di Giffoni Valle Piana (SA) e Gaudino di Nocera Inf. (SA)
Parziali: (23-23); (38-36); (54-45)
RISULTATI 16^ GIORNATA (SERIE A2 – GIRONE C): Bologna – Salerno: 78-59; Roma – Castel S.Pietro: 53-59; Ariano Irpino – Castellammare: 72-61; Civitanova M. – S. Marinella: 59-67. Riposa: Defensor Viterbo.
CLASSIFICA: Magika Castel San Pietro 26; Meccanica Nova Bologna 24; Mcs Ariano Irpino 20; Valentino Santa Marinella 18; Infa Civitanova Marche 12; Trust Risk Castellammare, Defensor Viterbo 10; Srb Roma 6; Carpedil Salerno 2.
PROSSIMO TURNO (17^ GIORNATA): S. Marinella – Ariano Irpino (17/01 ore 18)
Ariano Basket
Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”
Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. “Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.
Ariano Basket
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