Ariano Basket
Basket A2F – Sconfitta per Lpa a Catania
Olympia 68 Catania – Lpa Ariano 70-67
Difesa molle, l’Lpa incassa la beffa sulla sirena Prestazione non entusiasmante per l’Lpa Ariano che viene fermata a due secondi dalla fine da un tiro da tre di Enrica Pavia.Le ufitane falliscono il primo tentativo di fuga stagionale arrendendosi ad una Olympia Catania coriacea e brillante ben sostenuta dalle esterne Buzzanca e Pavia e dal dinamismo della pivot ceca Brezinova. All’Lpa Ariano Irpino non basta l’ennesima prestazione positiva di Micovic (24 punti). Le irpine pagano la serata incolore del play Rossi ma soprattutto la difesa molle sulle esterne avversarie. Alla fine coach Agresti non nasconde tutto il suo rammarico: “Se dovessi parlare di prestazione di singole potrei essere offensivo nei confronti di qualcuna delle mie giocatrici. E’ tempo che un po’ tutti ci diamo una regolata. Forse siamo stati sopravvalutati. Per essere capolista oltre che talento c’è bisogno di cuore. Stasera ho visto più presunzione che altro”. LA GARA – Che non sia serata si capisce sin dall’avvio. Catania sorprende le ospiti. Le ragazze di coach Porchi aggrediscono la gara e firmano il primo allungo con le triple di Buzzanca e Pavia (18-10 all’8’). Dalla lunga distanza va a segno anche Brezinova, ma è Maggi, almeno offensivamente, a dare una scossa (29-24 al 15’). Agresti non può contare sul solito apporto di Chiara Rossi, gravata di tre falli e concede molto spazio ad Aversano, Santabarbara e Mancinelli cercando energie fresche ed il giusto atteggiamento difensivo. Solo Micovic (12 punti nel primo tempo) riesce a creare qualche problema alla difesa di casa gravando di falli le varie La Manna ed Anechoum (3 penalità per entrambe all’intervallo lungo). Nella ripresa cambia il vento. Ariano serra le fila in difesa risalendo inesorabilmente. Le ospiti addirittura hanno la palla del sorpasso con Sarni (48-47), ma incassano il ritorno delle siciliane (51-47 al 30’). Nell’ultima frazione i tiri di Maggi e Sarni supportano il lavoro di Micovic. La serba è una spina nel fianco costante per le etnee, ed è determinante nei cinque falli di Brezinova, La Manna ed Anechoum. Ariano mette la freccia al 39’ (63-66). Sembra fatta, ma Catania si riporta in vantaggio con un mini parziale di quattro a zero. Micovic dalla lunetta fa 1/2. Sul 67 pari, l’ultimo possesso è delle padrone di casa che non trovano la penetrazione. A due secondi dalla fine il pallone arriva tra le mani di Pavia che non può far altro che tirare e regalare il successo a Catania. OLYMPIA CATANIA – LPA ARIANO IRPINO: 70 – 67 Olympia Catania: Guerri, Buzzanca 17, Ferlito, Servillo 6, Pavia 16, Anechoum 2, La Manna 3, Melissari 4, Brezinova 20, Antonelli 2. Coach: Porchi Lpa Ariano Irpino: Santabarbara, Aversano 4, Rossi 2, Chesta 4, Maggi 11, Dominguez 6, Mancinelli, Micovic 24, Narviciute 4, Sarni 12. Coach: Agresti Arbitri: Nicosia di Erice (TP) e Tarascio di Priolo Gargallo (SR) Parziali: (19-11); (39-30); (51-47) Uscite per cinque falli: Brezinova, La Manna, Anechoum RISULTATI DELLA 03^ GIORNATA (SERIE A2 – girone B): Catania – Ariano Irpino: 70-67; Napoli – Viterbo (oggi ore 18); Battipaglia – Salerno (oggi ore 18). Riposa: Futura Brindisi. Classifica: CLASSIFICA: Gruppo LPA Ariano Irpino, Futura Brindisi Olympia Catania 4; Saces Dike Bk Napoli 2; Carpedil Salerno, PB63Lady Battipaglia, Defensor Viterbo 0. Battipaglia e Salerno una gara in meno. PROSSIMO TURNO (4^ giornata): Salerno – Catania (02/10 ore 19.30); Ariano Irpino – Brindisi (03/11 ore 18.00); Battipaglia – Viterbo (03/11 ore 18.00); Riposa: Saces Dike Bk Napoli.
Ariano Basket
Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”
Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. “Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.
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