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Ariano Basket

Basket A2F – Sconfitta per Lpa a Vigarano.Ora le semifinali.

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Vassalli 2G Vigarano – Gruppo L.P.A. Ariano Irpino 62 – 43 (18-11, 25-27, 43-29)

 

VASSALLI 2G VIGARANO: Valerio C. 8 , Rosier J. 13 , Niola R. NE , Zanoli V. 3 , Delibasic S. 10 , Calabrese G. NE , Bonasia V. 9 , Cigliani I. , Venzo L. , Costi E. 19 , All. Ravagni Raffaele
GRUPPO L.P.A. ARIANO IRPINO: Santabarbara M. , Aversano M. 1 , Rossi C. 7 , Albanese V. NE , Chesta A. 10 , Maggi V. 7 , Dominguez C. 2 , Mancinelli E. , Narviciute G. 6 , Sarni S. 10 , All. Agresti Claudio
ARBITRI:Giacomo Dori, Leonardo Furlan,
NOTE:  Vassalli 2G Vigarano tiri liberi 2/2 (100%), Gruppo L.P.A. Ariano Irpino tiri liberi 8/10 (80%),

Tra i casi di parità era quello che oggettivamente sembrava il meno probabile, ma alla fine si è materializzato: Vittoria di Catania a Bologna e sconfitta di oltre 14 punti di Ariano Irpino a Vigarano Mainarda. Risultato? l’Lpa scivola al quarto posto e da domenica dovrà vedersela con Battipaglia nella semifinale play-off. In Emilia è arrivata la sconfitta più larga della stagione a valle di una poule promozione da incorniciare in cui le ufitane hanno saputo fare meglio di corazzate come Napoli e Broni. Massimo divario e record negativo per punti segnati in una gara decisa da un terzo quarto da incubo: 18-2 di parziale in favore delle padrone di casa che hanno potuto contare sulla serata di grazia nel tiro da tre (10/22).

PAROLA DI COACH – “Quando non ti alleni o ti alleni male alla lunga finisci per pagare. Sono tre settimane che per motivi diversi si avanti su questa falsa riga. Questa settimana, malgrado stessimo meglio, ci siamo allenati con poca cattiveria. Troppi sorrisini e questi sono i risultati. Non sono assolutamente meravigliato di quello che è successo. Abbiamo trovato una squadra che ha correva mentre noi camminavamo. Loro hanno totalizzato 10/22 da oltre l’arco. Nel secondo tempo non siamo praticamente esistiti in attacco. Le gambe non c’erano, ma il lavoro encomiabile della nostra preparatrice Isabella Cristaudo in questo non c’entra assolutamente nulla. Anzi, forse è solo merito suo se siamo arrivati fino a questo punto”. Punto più basso a Vigarano, ma coach Agresti avverte: “Se ci alleniamo come la scorsa settimana possiamo fare anche peggio. Questo è sport, è competizione, non è politica: le chiacchiere non bastano”.

LA GARA – In avvio le lunghe di casa fanno pesare la loro atipicità da oltre l’arco. Ariano risponde con Chesta (10-9 al 5’), ma Agresti ritorna sui propri passi abbassando il quintetto con Maggi al posto di Narviciute al fine di fronteggiare meglio il dinamismo delle padrone di casa. Vigarano è più reattiva a rimbalzo e tenta la fuga con Costi e Delibasic (15 punti in due nel primo quarto). Ancora Costi fissa il massimo vantaggio in apertura di seconda frazione (20-11 all’11’). Ariano ritrova consistenza difensiva e l’apporto di Maggi e Narviciute. Il parziale di 0-12 sembra ribaltare l’inerzia del match (20-23 al 17’). Le percentuali delle padrone di casa si abbassano (3/14 nel secondo quarto) con la play Zanoli che stenta ad entrare in partita. A tamponare l’emorragia ci pensa il centro Rosier con la seconda tripla della serata (25-25 al 20’). La ripartenza delle padrone di casa è choc: Rosier piazza il suo 3/3 da oltre l’arco e Delibasic continua la sua serata di concretezza offensiva, mentre sul fronte opposto Sarni litiga con il ferro e Rossi è alquanto imprecisa. E’ una tripla di Costi a completare il parziale di 12-0 (37-27 al 25’) su cui c’è anche la griffe di una rediviva Zanoli con sette assist. Vigarano completa l’opera con Delibasic e Bonasia per un clamoroso 18-2 di parziale (43-29). Una timida reazione arriva da Maggi, ma l’attacco arianese è a dir poco spuntato (13/40 da due e 3/15 da tre alla fine) e Vigarano mette la freccia definitiva per il secondo posto con tre triple consecutive (2 di Valerio ed una di Zanoli) (55-36 al 36’) che mandano definitivamente la gara ai titoli di coda.

VASSALLI VIGARANO MAINARDA – LPA ARIANO IRPINO: 62-43

Vassalli Vigarano Mainarda: Valerio 8, Rosier 13, Niola n.e., Zanoli 3, Delibasic 10, Calabrese, Bonasia 9, Cigliani, Venzo, Costi 19. Coach: Ravagni.

Lpa Group Ariano Irpino: Santabarbara, Aversano 1, Rossi 7, Albanese, Chesta 10, Maggi 7, Dominguez 2, Mancinelli, Narviciute 6, Sarni 10. Coach: Agresti. Arbitri: Dori di Mirano (VE), Furlan di Abano Terme (PD). Parziali: (18-11); (25-27); (43-29)

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Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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