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Bonaccini: il governo vada veloce e faccia ripartire il Nord

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Tutti misurino le parole ma il governo vada veloce e faccia ripartire il Nord”. Cosi titola il quotidiano La Stampa l’articolo su Bonaccini, Presidente dell’Emilia Romagna, fondatore della Banda Bassotti (precedente articolo https://www.arianonews24.it/la-banda-bassotti-bonaccini-pd-fontana-zaia-lega/); si deve far ripartire il Nord mentre il Sud ha il PIL a meno 18%. Bonaccini, uomo del PD, dimentica di essere Italiano e punta sul logoro modello della “locomotiva del Nord” che non ha saputo risollevare le sorti del Paese, incluso il Meridione, dopo la crisi del 2008.

Ha ben compreso che senza il Sud l’Italia non riparte ed è ben consapevole che se venissero erogati più fondi al Sud per opere pubbliche, si dovrebbero tagliare i finanziamenti destinati al Nord con la conseguente riduzione dell’efficienza dei servizi pubblici. Il Bonaccini-pensiero riparte con la proposta di rilanciare il regionalismo differenziato senza approvare il Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) necessari per ridurre il divario socio–economico presente in Italia. Ripropone la favoletta del residuo fiscale di 140 miliardi da trattenere, in gran parte, nelle Regioni Nord avvantaggiando solo questi territori senza tener conto di quelli più fragili situati nel Meridione. Fatto che accentua il senso di separazione e disuguaglianza dell’Italia dei due pesi e delle due misure, non solo nel disegno politico di Bonaccini ma anche del governo PD-M5S. Infatti sono stati programmati investimenti per 8,7 miliardi di infrastrutture ferroviarie di cui solo 1,4 miliardi saranno spesi al Sud, privo di linee con il doppio binario e dell’alta velocità. Se non bastasse con il metodo della spesa storica, si sottraggono risorse al Meridione da almeno un ventennio pari a 62 miliardi annui. Vorremmo credere che l’Italia sia ancora unita e coesa ma i segnali vanno in un’altra direzione e portano in un baratro profondo senza via di uscita

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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