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Bonomi e Salvini: il Sud è terra di fannulloni

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Il lamento degli imprenditori è unanime: mancano i lavoratori stagionali poiché il reddito di cittadinanza ha trasformato i giovani in bamboccioni stravaccati sui divani a guardare la TV.

Concetti ripetuti dal capo della Confindustria Carlo Bonomi e da Matteo Salvini, i quali guardano la punta del dito ed immaginano di vedere la luna. La realtà è ben più profonda e variegata, i lavoratori stagionali ricevano paghe da fame, non godono di alcun diritto, incluse le ferie, non usufruiscono del giorno di riposo, né maggiorazioni del salario per il lavoro svolto nei giorni festivi. Il capo della Confindustria Bonomi e Salvini vogliono degli schiavi pronti a dire: si padrone? Le briciole cadute dal tavolo non assicurano la crescita del Paese e calpestano la dignità del lavoratore. Il reddito di cittadinanza ha impedito che circa 1,5 milioni di persone cadessero nel girone infernale dalla completa indigenza. Ha svolto una rilevante funzione sociale anche se non ha inciso sulla nascita di posti di lavoro, finalità per la quale il legislatore aveva varato il provvedimento. Se vi fosse stata una reale mobilità dei lavoratori, il reddito di cittadinanza avrebbe rappresentato una breve parentesi durante la quale il disoccupato avrebbe dovuto seguire un percorso di formazione e, dopo un breve stop and go, sarebbe stato ricollocato in un altro settore produttivo. In realtà il reddito di cittadinanza ha fornito solo un po’ di ossigeno vitale ai disoccupati senza che fossero costretti ad accettare lavori privi di tutela giuridica e con un salario inferiore all’importo del reddito di cittadinanza. Al capo della Confindustria Carlo Bonomi ed ai suoi sodali deve essere chiaro che i lavoratori vogliono un posto di lavoro dignitoso senza essere sfruttati. Se ai lavoratori  stagionali fossero offerte le tutele di uno Stato civile con una paga adeguata, ben pochi, mi auguro nessuno, presenterebbe la domanda per il reddito di cittadinanza.  Occorre dare alle persone un futuro che non sia di solo di emarginazione, dove l’emigrazione è una scelta volontaria non l’unica opzione per non subire l’onta della sudditanza. Nel Meridione sono presenti potenzialità inespresse di 3 milioni di inoccupati che, se immessi nel mercato, consentirebbero di far decollare il PIL non solo di questa macro area ma dell’intero Paese. Il PNRR mette in campo le risorse finanziarie per la rinascita di questo territorio privo di treni ad alta velocità, di asili nido, di trasporto pubblico locale, di acquedotti che non siano un cola brodo.  Vi sarebbe un incremento dei posti di lavoro, aumenterebbero i consumi con indubbi benefici per tutto il Paese sia in termini macro economici che sociali e lasceremmo dietro le spalle la politica di assistenza varata con il reddito di cittadinanza.

Bonomi e Salvini, il Sud non è terra di fannulloni.

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Papa Francesco: coesione e non divisione, l’invito rivolto ai potenti del mondo inclusa la Meloni

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La morte di Papa Francesco segna il passaggio verso un’era nuova della chiesa. La persona umana è il fulcro ed il motore del nuovo mondo, non vocato solo alla logica del profitto e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e delle risorse del pianeta, ma alla ricerca costante di un equilibrio che dia voce e dignità agli ultimi ed ai paesi più poveri, oppressi da gravosi debiti verso gli Stati ricchi. Un’ideale raccomandazione rivolta ai potenti del mondo presenti in Piazza San Pietro e intervenuti per la celebrazione dei funerali di Papa Francesco, di non escludere ma di includere, di ascoltare e decidere con provvedimenti equi che tengano conto di tutte le parti in gioco. La politica deve produrre coesione e non divisione, questo l’invito che dovrebbe essere accolto dalla Meloni, concentrata con il suo governo ad approvare lo Spacca Italia, provvedimento scellerato che ratifica le disuguaglianze per legge esistenti tra le due aree del paese, preclude a 20 milioni di meridionali i diritti civili e di cittadinanza declinati dalla Costituzione, mette la pietra tombale sulla Questione Meridionale, mai affrontata e mai risolta.Il parlamento italiano accolga le parole di Papa Francesco e crei le condizioni affinché si avvii il Paese verso la riunificazione socio-economica mairealizzata e forse, mai voluta.

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Confesercenti, Marinelli: bonus contro il caro energia per famiglie e imprese irpine

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“Novità positive per negozi e attività produttive irpine, oltre che per le famiglie, con l’approvazione del “decreto bollette”, per contrastare la nuova impennata delle tariffe elettriche, che sta mettendo ancora una volta a dura prova i bilanci di imprese e cittadini”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale della Confesercenti di Avellino.

“Il provvedimento – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – prevede che il bonus sociale elettrico venga ampliato per tre mesi agli utenti domestici con Isee fino a 25mila euro, che riceveranno un contributo da 200 euro. Un aiuto  spetterà anche alle aziende “energivore” – con potenza impegnata superiore a 16,5 kW – e alle Pmi vulnerabili. Attualmente il bonus sociale bollette prevede che il cittadino o il nucleo familiare abbia diritto al contributo con un Isee non superiore a 9.530 euro per famiglie con massimo 3 figli a carico (20.000 euro per quelle numerose con almeno 4 figli). Per coloro che già percepiscono il sostegno, il contributo potrà arrivare fino a 500 euro.

Alle microimprese e ai clienti vulnerabili (ultra 75enni, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute) del sistema a tutele graduali viene consentito di essere inseriti in un mercato controllato, e non in quello libero, anche alla cessazione del servizio il 31 marzo 2027. Stop anche al pignoramento degli immobili dei soggetti vulnerabili con il blocco delle esecuzioni immobiliari sulla prima casa per debiti condominiali sotto i 5.000 euro.

È poi previsto un “salvagente” per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra, cioè sui compensi non monetari erogati sotto forma di beni e servizi offerti dal datore di lavoro ai dipendenti per integrare la retribuzione principale, come buoni pasto, polizze assicurative, misure sociali aziendali”.

Gli interventi annunciati e introdotti – conclude Marinelli – sono sicuramente utili e ormai attesi da tempo, ma occorrono ulteriori misure, come più volte evidenziato, più inclusive e soprattutto strutturali. Per cominciare è necessario alleggerire anche gli oneri di sistema delle imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kilowatt, che sono peraltro di più piccole dimensioni, che hanno pesantemente risentito in questi anni dell’incremento dei valori delle materie prime energetiche”.

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FIERA DI VENTICANO – D’Agostino (FI): Qui l’Irpinia che resiste e innova

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Avellino, 24 apr – “Oggi ho partecipato con interesse all’inaugurazione della 46^ Fiera Campionaria di Venticano, un evento che non è solo una vetrina, ma una parte pulsante dell’Irpinia e del Mezzogiorno. Con oltre 140 espositori e un padiglione dedicato al Made in Italy, la Fiera celebra l’agricoltura, l’enogastronomia e l’artigianato di qualità del Centro-Sud, dimostrando che le aree interne possono essere motore di sviluppo.

Ho incontrato produttori determinati, storie di passione e sacrificio che incarnano lo spirito di un Sud che non si arrende e punta all’eccellenza. La loro energia è la prova che, anche in territori spesso marginalizzati, l’imprenditoria di qualità può crescere e competere.

Una delle proposte più interessanti emerse oggi è la trasformazione del quartiere fieristico in un hub di servizi per la Valle del Calore. Un’idea strategica, che condivido pienamente, per valorizzare le risorse locali e attrarre investimenti. Come sindaco e imprenditore, sono convinto che iniziative come questa siano importanti per creare lavoro, contrastare lo spopolamento e unire tradizione e innovazione.

Grazie alla Pro Loco Venticanese, ai volontari e a tutti coloro che rendono possibile questa manifestazione. La Fiera di Venticano non è solo un evento, è un simbolo di speranza e un modello per l’Irpinia.”

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