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“Campania…. mai più ultimi”

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La realtà supera l’immaginazione, non è una finzione cinematografica, il set è il pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, fiore all’occhiello di De Luca, presidente della Campania. Stipati in 40 su sedie a rotelle, poltrone o barelle, gli uni “incollati” agli altri, si attende di essere portati nei reparti. Di notte, nel pronto soccorso si rincorrono mille voci, unite a lamenti e grida, qualcuno invoca i propri cari, un loop senza fine che si protrae per l’intera notte e si interrompe solo alle prime luci del giorno. Un carnaio dove la dignità umana è umiliata e oltraggiata, i pannoloni vengono cambiati dietro ad un paravento che copre solo una parte della brandina, sotto lo sguardo annoiato degli altri pazienti. Il personale sanitario è insufficiente e non può attendere alle richieste di tutti, alcuni sono premurosi, altri forse per il numero eccessivo di pazienti o per indifferenza volgono lo sguardo altrove. Siamo in Campania dove echeggia lo slogan: “Campania…. mai più ultimi”, invece la realtà è ben diversa e ci rimanda a dati sanitari allarmanti. Siamo ultimi, nelle liste d’attesa, nelle barelle accatastate nei corridoi del pronto soccorso, nelle prestazioni sanitarie, nella rete delle emergenze. Il dato è riportato dal Corriere del Mezzogiorno nell’articolo di Felice Naddeo: “Sanità, Regione Campania bocciata: è tra le ultime d’Italia per i livelli di assistenza”. La situazione è drammatica e ci colloca al terzultimo posto nella classifica del ministero della salute elaborata da Gimbe sui livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA): la Campania assicura in Italia la minore percentuale di cure garantite. Nella nostra regione si muore, in media, 3/4 anni prima che in altre parti del Paese. Manca la rete territoriale che prenda in carico il paziente in base al codice di gravità della patologia, inviando i pazienti gravi al pronto soccorso, mentre gli altri dovrebbero essere gestiti dal medico di medicina generale, dal pediatra o dallo specialista. In tal modo si eviterebbe il sovraffollamento degli ospedali già sotto pressione per i pochi posti letto, frutto del bilancio in rosso della sanità, che ha rese lunghissime le liste di attesa. Ancora oggi, dalla Campania vi è una ampia migrazione sanitaria verso la Lombardia, la Toscana e l’Emilia Romagna con una spesa complessiva di circa 380 milioni annui che scompaiono dal bilancio regionale ed arricchiscono le altre regioni depauperando il servizio sanitario erogato ai cittadini campani. “Campania…. mai più ultimi”.

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Forza Italia Ariano Irpino: Strade, infrastrutture e sanità abbandonate dalla Regione Campania

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I fondi per le strade di Ariano Irpino non ci sono. Lo ha confermato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’intervista rilasciata ieri a margine della sua visita a Sant’Angelo dei Lombardi. Una dichiarazione che certifica l’abbandono del nostro territorio da parte della Regione, ormai concentrata su clientelismo e interessi di parte, come dimostra il caso di Salerno, dove il Presidente della Provincia, esponente deluchiano di ferro, è da mesi agli arresti domiciliari.

Gli arianesi, se vorranno raggiungere la nascente stazione Hirpinia o se sperano in una strada alternativa a Cardito, farebbero meglio a rivolgersi direttamente a Trump o a Elon Musk, perché dalla Regione Campania non riceveranno nulla. I soldi sono stati destinati altrove, mentre il nostro territorio viene lasciato in balia di traffico insostenibile, infrastrutture fatiscenti e servizi pubblici al collasso.

Anche il sindaco Enrico Franza dovrà finalmente assumersi le sue responsabilità. La Contursi-Grottaminarda-Camporeale, opera strategica per il nostro territorio, è stata archiviata nonostante i milioni di euro già spesi in progettazioni e persino espropri. Ma il peggio è che neanche la “bretella” alternativa a Cardito, promessa come soluzione per alleggerire il traffico, vedrà mai la luce.

La verità è semplice e amara: la Regione Campania ha abbandonato Ariano Irpino. Mentre si concentrano risorse e attenzioni sulle zone costiere, il nostro territorio deve sopportare un traffico insostenibile, un sistema sanitario al collasso e trasporti pubblici talmente inadeguati che, dopo le 7:30 del mattino, per raggiungere Napoli ci vogliono tre ore di viaggio.

Il Presidente De Luca, con il suo consueto sarcasmo, ci invita a “stampare soldi” per realizzare le opere di cui abbiamo bisogno. Ma in realtà, ciò che emerge è la totale incapacità di questa classe politica di garantire i diritti fondamentali ai cittadini. Un’amministrazione che trasforma i bisogni in favori e che ha condannato il nostro territorio a uno stato di abbandono e rassegnazione.

Eppure, Ariano Irpino ha potenzialità straordinarie: la futura stazione Hirpinia e il suo polo logistico rappresentano un’occasione unica di sviluppo per l’intera area. Per coglierla, però, dobbiamo liberarci di una classe dirigente che in questi anni ha dimostrato solo di vivere alla giornata, senza una visione di crescita e sviluppo per il nostro territorio.

Forza Italia Ariano Irpino continuerà a denunciare l’abbandono del nostro territorio e a lavorare per costruire un’alternativa politica che metta finalmente al centro le esigenze dei cittadini.

Forza Italia Ariano Irpino

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Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità

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L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.

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Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO

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 Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i  salernitani   del PESSY per una gara valida a  determinare le prime due posizioni  del girone.

Dopo l’inattesa sconfitta rimediata  a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari  che conducono al vertice  con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà  grande importanza sia  per la conquista della  vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.

Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici  chiedono alla  squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.

Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi

con un successo e riprendere  il comando della graduatoria.

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