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Candidatura P.I.P. di Camporeale ad area Zes, Franza: “Siamo lontani dalla campagna elettorale, non riempiamo le pagine di giornali con titoloni acchiappa consensi”

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Il sindaco Enrico Franza ha rilasciato una lunga dichiarazione che non lascia margini di fraintendimenti e ripercorre una dettagliata cronistoria sul tema “Area Zes”. Ecco quanto afferma :” Con piacere e un po’ di stupore leggo sui giornali suggerimenti e consigli in merito alla opportunità di candidare il P.I.P. di Camporeale ad area Zes, in base all’art 37 del D.L. 36/2022. Bene! Accolgo con piacere l’appello accorato all’unità e alla coesione territoriale su temi così importanti.
Tuttavia, mi sorprende che tale appello provenga anche da parte di chi nel 2018, pur ricoprendo cariche di governo nella Città di Ariano e nella Provincia di Avellino, non colse l’occasione o, forse, non ebbe la giusta determinazione per convincere la Regione Campania a includere nella “Proposta di Piano di sviluppo strategico per la istituzione della Zona Economica Speciale, denominata “ZES Campania”, le due aree oggi oggetto di dibattito, ovvero l’area adiacente alla Stazione Hirpinia e, per l’appunto, l’area P.I.P. di Camporeale.
È un peccato che nel 2018 si sia persa questa occasione, perché oggi avremmo potuto avere potenzialmente due aree Zes a beneficio delle attività produttive, e, invece, l’attuale amministrazione ha dovuto affrontare la questione che era rimasta all’anno zero.
Infatti, nonostante la collocazione definitiva della stazione Hirpinia nel comune di Ariano Irpino in località Santa Sofia fosse nota già dal novembre 2014, quando tale previsione fu inserita all’art 1 comma 2 del decreto legge “Sblocca Italia”, l’amministrazione comunale di Ariano Irpino non solo non ritenne di adeguare il piano urbanistico rispetto a questa grande infrastruttura, con la inevitabile conseguenza di non aver potuto chiedere nel 2018 la Zes sui terreni limitrofi alla stazione, in quanto ancora a destinazione agricola, ma, come già detto, pur facendo parte del consorzio Asi, non riuscì nemmeno ad ottenere la Zes per il Pip di Camporeale. Ci siamo ritrovati soltanto con una tardiva Delibera di C.C n.11 del 9.04.2018, con cui il Comune di Ariano Irpino si è limitato semplicemente a fare “voti al Presidente della Giunta Regionale della Campania, nonché al Presidente del Consiglio dei Ministri, affinché ad integrazione e a modificazione del Piano di sviluppo strategico della “ZES Campania”( già approvato 10 giorni prima), venisse inserito il Comune di Ariano Irpino, per una superficie complessiva pari a circa 80 ettari. Insomma, ci si è limitati a mettere la pezza a colori o, per essere più chiari, a chiudere la stalla dopo che i buoi erano scappati.
Ciò nonostante, nulla è perduto, se non tempo prezioso, che noi stiamo cercando di recuperare facendo ciò che si sarebbe dovuto fare tempo addietro: una intesa istituzionale ai sensi dell’art 8 della legge regionale n.19 del 2013 con il Consorzio ASI della Provincia di Avellino (di cui il Comune di Ariano Irpino faceva parte già nel 2018), per tentare di inserire anche l’area del Pip di Camporeale nelle aree Zes della Campania; la variante allo strumento urbanistico per l’area interessata dalla stazione Hirpinia, prevedendo uno sviluppo industriale che riguardi anche quel segmento di territorio.
Tutte attività che, con un minimo di lungimiranza amministrativa, si sarebbero potute porre in essere per tempo, già nel 2018, senza obbligare la nostra comunità a rincorrere modifiche del Piano già adottato dalla Regione e dal Consiglio dei Ministri.
Siamo lontani dalla campagna elettorale, non riempiamo le pagine di giornali con titoloni acchiappa consensi, pur sapendo perfettamente di essere ben distanti dalla verità dei fatti, e, soprattutto, di essere nel torto. Chi vuol dare il proprio contributo per la nostra Città, è ben accetto, purché sia un contributo improntato a serietà e rispetto per gli arianesi.”

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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