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Carcere di Ariano, nuova aggressione ad un sovraintendente

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A distanza di qualche settimana dalla denuncia di una grave aggressione ad un poliziotto penitenziario in servizio nel penitenziario arianese ed a quella sventata della vice direttrice del carcere, il detenuto protagonista si è reso responsabile di un altro atto di violenza nei confronti di un Sovrintendente del Corpo. Lo rende noto Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che ricostruisce il grave evento critico: “Il detenuto, alla notifica del rapporto disciplinare per la precedente aggressione, si è scagliato contro il Sovrintendente che procedeva. L’aggressore lo assaliva e lo feriva, con un morso, al mento del malcapitato, che per le lesioni subite è dovuto ricorrere alle cura dei sanitari del Pronto soccorso”.

Fattorello evidenzia inoltre che questa è stata “una settimana da dimenticare per l’Istituto di Ariano, dove per due giorni si è protratta una protesta dei detenuti del Reparto ex art. 32 (ove sono ristretti i detenuti responsabili di aggressioni in danno del personale nonché autori di eventi turbativi della sicurezza e dell’ordine dell’istituto) con il rifiuto di rientro nelle celle. Questi detenuti, assegnati con provvedimenti di ordine e sicurezza ed allontanati da altri istituti del distretto campano per motivi disciplinari, hanno con gravi minacce costretto il personale della Polizia Penitenziaria, ivi in servizio ad uscire dal Reparto ed avrebbero addirittura scritto con il sangue il nome del Preposto di Polizia Penitenziaria su una parete della sezione interessata dai disordini. Da sempre il SAPPE Campania ha denunciato le criticità della Casa Circondariale di Ariano Irpino tanto da definirlo un “carcere di frontiera“.

Il SAPPE ha infatti denunciato essere, quella di Ariano Irpino, una “struttura penitenziaria vetusta e fatiscente isolata geograficamente e trascurata dalla politica e da una Amministazione sempre più assente sia a livello Provveditoriale che Dipartimentale. Vi è una carenza organica cronica che vede la mancanza nella Pianta Organica di oltre 30 unità del ruolo essenziale degli agenti/assistenti senza contare le assenze giustificate di un personale anziano sempre meno operativo. In un contesto del genere non possono continuare ad essere assegnati detenuti dagli sfollamenti che avvengono dal distretto, rendendo l’Istituto di Ariano ricettacolo dei soggetti reclusi  più violenti e poco inclini alle regole, ove non è possibile garantire ne adeguata sorveglianza e custodia ne una regolare e prevista azione Trattamentale per la mancanza ormai cronica delle figure professionali dei diversi Comparti e di spazzi e strumenti, in relazione ad una insensata promiscuità di soggetti appartenenti a diversi circuiti tra cui un elevato numero di sottoposti ad ex art. 32. Basti pensare che l’unico spazio a disposizione della Popolazione detenuta, cioè il campo sportivo, è stato eliminato per la costruzione del Nuovo Padiglione che ha aumentato i detenuti senza prevedere aumento di organico. Per quanto rappresentato il SAPPE Campania ha portato la questione Arianese presso il DAP di Roma, che ha pensato bene ad una ridicola assegnazione di appena 9 unità”.

Fattorello conclude sottolineando come si debba “solamente lodare il personale della Polizia Penitenziaria, che resiste in condizioni ormai disperate ma con alto senso del dovere: è proprio di ieri mattina il ritrovamento ed il sequestro, sul camminamento del muro di cinta, privo da tempo della dovuta Sorveglianza, di un involucro contenente tre telefonini di cui 2 smarphone ed uno micro nonché di un panetto di droga. Ancora una volta chiediamo la giusta attenzione agli Organi Preposti ed i risolutivi interventi”.

Per Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, “servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarrele carceri sono un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. Importante è evidenziare, infine, che la quotidianità professionale del Corpo di Polizia Penitenziaria non si contraddistingue affatto per violenza ma per essere invece professionisti della sicurezza che sanno conciliare le attività di polizia con quelle di trattamento rieducativo”.

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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