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Attualità

Carlo Sibilia consegna al vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato la documentazione contro la soppressione dei tribunali irpini.

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Detto, fatto. Dopo l’incontro di sabato ad Ariano Irpino con gli attivisti e i rappresentanti istituzionali locali, nella giornata di ieri ho consegnato al vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato, Maurizio Buccarella, tutta la documentazione che mi è stata data come proposta alternativa alla soppressione dei tribunali della città del Tricolle e di Sant’Angelo dei Lombardi.
I presidi di giustizia e legalità sono postazioni che non possono essere cancellate con un colpo di spugna dall’ormai abusato strumento del decreto legislativo varato dal Governo in maniera lineare, senza avere conoscenza del territorio e delle sue esigenze. La logica ragionieristica della spending review non può piegare e sacrificare sull’altare dei tagli di spesa il diritto dei cittadini, costituzionalmente garantito, al servizio dell’amministrazione della giustizia.
Gli sprechi sono altrove.

Come già fatto intervenendo nella sala consiliare del Comune di Ariano ribadisco che il dl 155/2012 è stato votato da Pd, Pdl e Udc, gli stessi partiti, cioè, che oggi si propongono come risolutori della questione in maniera ipocrita o quanto meno contraddittoria.
Condivido, dunque, lo sforzo operato dai Consigli comunali di individuare una soluzione alternativa, anche prevedendo di farsi carico dei costi per il mantenimento strutturale dei due tribunali. La proposta avanzata è procedere ad una loro fusione, con una sola pianta organica di dipendenti e magistrati. Alla base di questa scelta c’è la necessità, da un lato, di non lasciare senza un presidio di giustizia una vasta area interna e, dall’altro, di mantenere alta la guardia sulla criminalità organizzata tra Campania e Puglia.
I tempi sono stretti perché la nuova geografia dei tribunali italiani sarà operativa da metà settembre. Tuttavia auspico che la decisione governativa possa essere rivista. Adesso la palla è solo ed esclusivamente nelle mani del Ministro Cancellieri. Chiediamo… GIUSTIZIA!

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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