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Carlo Sibilia Deputato del M5S: «Andremo ad occupare il vuoto creato dai partiti di affari senza tradire l’elettorato»

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Non è vero che il Movimento 5 stelle non parla ai giornali oppure è barricato dietro al suo sito internet e spiffera qualcosa solo tramite un contatto e-mail. Ne è controprova il forum tenuto presso la nostra redazione con il neo parlamentare Carlo Sibilia che ha risposto a tutte le domande delle diverse testate giornalistiche presenti.

La parola più pronunciata nei primi passaggi del dibattito è quella della “responsabilità” che Carlo Sibilia affronta subito: «la nostra linea politica vuole occupare quel vuoto creato dai partiti di affari che hanno gestito la politica e il paese in questi anni. La responsabilità di quello che viviamo è loro non certo nostra. E’ troppo comodo scaricare le loro responsabilità su di noi che invece abbiamo iniziato un cammino di lealtà nei confronti dei nostri elettori e lo porteremo avanti con chiarezza e onestà. Noi siamo il partito più votato in Italia e siamo pronti a governare il paese; di questo il nostro elettorato è consapevole».

Dopo il primo incontro avvenuto a Roma tra tutti gli eletti del M5S si sono avuti riscontri e pareri tra coloro che affronteranno i problemi dell’Italia in Parlamento. E alla domanda se il Movimento 5 Stelle ha qualcosa su cui lavorare per essere perfezionato Carlo Sibilia è chiaro: «Il M5S non è una macchina perfetta e forse difficilmente lo sarà. Siamo una fase di aggregazione di idee sulla quale lavorare per il futuro; un modo di fare nuovo che ha risonanza all’estero per aver creato un sistema di rete innovativa dal quale partire per migliorare le cose e applicare alla risoluzione dei fatti concreti».

Il cittadino Sibilia sulla stessa scia apre a qualche anticipazione che rientra nel discorso dell’innovazione: «E’ nostro desiderio quello di far partecipare i cittadini come me che sono fuori dal Parlamento in tutte le decisioni che verranno prese. Scegliere il nome del nuovo possibile Presidente della Repubblica tramite il web sarebbe unico e bellissimo, ma questo è solo un esempio che verrà attuato per discutere direttamente on-line ogni tipo di proposta. Abbiamo già pensato di potenziare spazi idonei per farlo e verranno aperti a breve strumenti come i Google Group e una mailing list per ampliare questo nuovo modo di fare che da sempre ci appartiene».

All’interno del dibattito inevitabilmente si è parlato del territorio irpino e dei diversi problemi che lo affliggono. Anche in questo caso il neo parlamentare segue le linee guida di un discorso aperto dalla nascita del Movimento: «uscirei dal concetto della provincializzazione per affrontare i problemi. Di sicuro quello che ho vissuto e vivo viene portato con me in Parlamento ma i problemi concreti verranno affrontati in una visione globale del paese secondo i punti tracciati nel nostro programma. Ad esempio da sempre abbiamo posto attenzione all’ambiente e quindi di concreto siamo contro le trivellazioni petrolifere in Irpinia. Un altro esempio è quello dell’abbandono del vecchio modo di concepire il sistema dei mezzi di trasporto e quindi abbiamo già proposto nel concreto agli operai della Irisbus un piano molto vicino a quello ENEA sull’alimentazione ibrida». E sull’unione con gli altri parlamentari irpini per difendere le questioni del territorio: «Noi non abbiamo giochi da mettere in atto, vogliamo solo gli interessi dei cittadini che se percorsi da altre forze politiche ben vengano».

Sulla politica a scatola chiusa che molti avanzano come pecca del Movimento chiude affermando: «Chi ci ha eletto sa benissimo che il nostro atteggiamento verso le decisioni da prendere potrà essere visto, crescere e sviluppare da tutti. Una cosa certa è che Casaleggio e Grillo non influenzano il Movimento e il suo pensiero. La cosa certa è che non abbandoneremo il lavoro iniziato sette anni fa perché dietro a quello che molta stampa definisce “grillino” c’è una persona che si è sempre impegnata per la propria realtà e vuole continuarlo a fare».

 

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Attualità

Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità

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L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.

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Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO

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 Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i  salernitani   del PESSY per una gara valida a  determinare le prime due posizioni  del girone.

Dopo l’inattesa sconfitta rimediata  a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari  che conducono al vertice  con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà  grande importanza sia  per la conquista della  vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.

Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici  chiedono alla  squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.

Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi

con un successo e riprendere  il comando della graduatoria.

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Sotto il tricolore diritti a geometria variabile legati al luogo di residenza

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Il 7 gennaio è stata ricordata la festa del tricolore,evento celebrato dal presidente delle Repubblica Mattarella che nel suo discorso ricorda che:“riassume la nostra identità di popolo”. Parole sacre che forse stridono con la realtà. In Italia i meridionali migrano per cercare lavoro e per curarsi, muoiono, in media, tre/quattro anni prima rispetto al resto d’Italia, non hanno mezzi di trasporto urbani efficienti né l’alta velocità, che si ferma a Napoli, pochi gli asili nido gestiti dai comuni, il welfare è un sogno e leinfrastrutture sono inadatte a ricevere gli investimenti industriali nazionali e stranieri. Inoltre il reddito pro-capite è la metà e la disoccupazione è doppia rispetto al Nord mentre è aumentata la povertà assoluta delle famiglie meridionali. Sullo stesso territorio, sotto la stessa bandiera convivono cittadini con diritti a geometria variabile, diritti negati a 19 milioni di persone da tutti i partiti che negli ultimi venti anni hanno governato il paese. Forse hanno messo in pratica il teorema di Guido Tabellini, già rettore della Bocconi, che sul quotidiano Il Foglio scriveva: “Le politiche più efficaci per avvicinare l’Italia all’Europa sono anche quelle che aumentano la distanza tra Milano e Napoli, tra aree avanzate e arretrate del Paese”. In poche parole: ognuno per sé e Dio per tutti.

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