Attualità
Carmine Grasso – Il contagio non è sotto controllo, i test rapidi sono poco attendibili e fuorvianti, come sostiene De Luca:ma lo sa che la ASL li sta facendo?
Il territorio è poco sicuro, e tutt’ora, a quasi due mesi dall’inizio dell’epidemia , si va avanti a tentoni senza riuscire ad imbroccare la via giusta. Bisogna capire che c’è necessità di una regia unica, basata su esperienze già vissute in altre regioni e che comunque abbia un minimo di base scientifica. Non si può prescindere da una sorveglianza sanitaria attenta che veda attori fondamentali i Medici di Medicina Generale, Pediatri di libera scelta e Medici della continuità assistenziale, medici del Distretto e del SEP. I servizi di epidemiologia hanno svolto un ruolo poco aderente a quelli che erano le reali necessità epidemiologiche e sono stati sopraffatti dall’ondata di richieste di intervento e, in nessun modo, sono riusciti a gestire e prevenire il diffondersi del contagio, piuttosto si sono messi in condizioni di inseguirlo. Tutt’ora il contagio non è sotto controllo e, nonostante la riduzione dei ricoveri in terapia intensiva, si rileva un aumento dei casi totali e ci si aspetta una nuova impennata dei contagi stessi. Ciò potrebbe accadere con l’avvio della fase 2.
Nel recente passato, il fallimento dell’assistenza sanitaria sul nostro territorio è stato conseguente spesso a situazioni che si sono create per motivi banali. Gli ostacoli più difficili da superare sono stati proprio quelli burocratici e quelli della difficoltà di rapporti tra i vari attori a vari livelli. Spesso ci si è persi tra telefonate ed e-mail senza risposte, modelli da compilare e percorsi non chiari e risolutivi: una sorta di serpente che si morde la coda!.
Le difficoltà di interlocuzione ed interazione tra i vari anelli della catena sanitaria hanno fatto fallire un sistema territoriale già precario e dove il ruolo del Distretto del SEP dei Medici di base dei Pediatri di libera scelta dei Medici di continuità assistenziale, Usca e 118 ha fatto in modo che il contagio non venisse contenuto a livelli accettabili e che i risultati in termini di perdita di vite umane fosse disastroso.
In questa prima fase della pandemia si è data attenzione all’ospedale per ampliare i posti letto ed i posti di terapia intensiva come se la cura dei pazienti contagiati sintomatici si dovesse fare solo in ospedale(vedi esempio fallimentare della Lombardia), ma ciò non ha dato buoni risultati e non si è riusciti a gestire il territorio, lasciandolo spesso in balia di pochi (volontari, 118 e pronto soccorso) a gestire tutto il carico.
E’ chiaro che il trattamento dei pazienti Covid-19 comincia sul territorio, dove devono essere individuati innanzitutto i sintomatici, e, dopo la diagnosi con tampone, devono iniziare il trattamento precoce ed un monitoraggio continuo. A seguire, devono essere individuati i positivi al tampone tra tutte le categorie a rischio. Per l’ospedale la mancanza di percorsi distinti ( infetti e non) non può continuare a far rischiare il contagio a pazienti ed operatori (questi ultimi ancora non praticano il tampone). Tutto ciò non può continuare ad andare avanti allo stesso modo!
Andrea Crisanti, virologo dell’università di Padova, dice che se dovessero comparire altri focolai, l’unica ricetta per arginare i contagi è aumentare il più possibile il numero dei tamponi, perché tampone rimane lo strumento chiave per valutare l’incidenza dei casi e poter applicare misure effettive per spegnere i nuovi focolai. I tamponi nella nostra provincia quanti, a chi e con quali criteri si fanno?
Sulla validità o meno dei test sierologici già è chiara la posizione del Ministero della Salute, condivisa anche dalla nostra Regione, che tra i tanti test rapidi sta per validarne solamente uno. Eppure, per dirla alla De Luca “ci sono realtà locali che si sono avventurate” nell’uso di test rapidi poco attendibili e spesso fuorvianti. Anche la nostra ASL tutt’oggi li sta praticando! Il Governatore De Luca lo sa?
Il test che verrà selezionato, dice il componente del CTS Ranieri Guerra, dovrà garantire «standard minimi di qualità» – tra cui avere un’attendibilità superiore al 95% – e sarà tra quelli che prevedono un prelievo da «sangue venoso» perché «quelli da sangue periferico non sono accettabili». La nostra regione Condivide.
Il presidente della Regione De Luca, nella diretta del 17 aprile, ha detto “muoviamoci in maniera ordinata” perchè la strada è lunga, aggiungiamo noi.
A proposito della nostra città, ricordiamo al governatore che quando dice “ad Ariano Irpino ci sono stati problemi” si sta minimizzando, perché nella nostra amata città abbiamo pagato il peso più alto in regione!
La scomparsa per Covid-19 ad oggi di 22 nostri concittadini e l’annuncio di chiusura definitiva di troppe attività commerciali per le misure di quarantena (evidentemente inultimente restrittive visto l’aumentare di contagi e morti) imposte.
Tutto questo non si può imputare in capo ai medici che non scelgono Ariano (sarebbe responsabilità di chi dirige creare le condizioni perché questi scelgano anche gli ospedali periferici) e, soprattutto, ci vuole rispetto e misure straordinarie e proporzionate (sanitarie ed economiche) alla sofferenza che Ariano Irpino sta patendo.
Non si liquidi la nostra città a caso problematico di una lontana realtà di periferia, dopo tutto, questo non può permetterselo Presidente!
E’ giunto il momento per il Governatore della Regione di riprendere le redini e dare risposte ed indicazioni precise rispetto a tante manchevolezze ed approssimazioni che non possono continuare a danneggiare la nostra comunità.
Attualità
Forza Italia Ariano Irpino: Strade, infrastrutture e sanità abbandonate dalla Regione Campania
I fondi per le strade di Ariano Irpino non ci sono. Lo ha confermato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’intervista rilasciata ieri a margine della sua visita a Sant’Angelo dei Lombardi. Una dichiarazione che certifica l’abbandono del nostro territorio da parte della Regione, ormai concentrata su clientelismo e interessi di parte, come dimostra il caso di Salerno, dove il Presidente della Provincia, esponente deluchiano di ferro, è da mesi agli arresti domiciliari.
Gli arianesi, se vorranno raggiungere la nascente stazione Hirpinia o se sperano in una strada alternativa a Cardito, farebbero meglio a rivolgersi direttamente a Trump o a Elon Musk, perché dalla Regione Campania non riceveranno nulla. I soldi sono stati destinati altrove, mentre il nostro territorio viene lasciato in balia di traffico insostenibile, infrastrutture fatiscenti e servizi pubblici al collasso.
Anche il sindaco Enrico Franza dovrà finalmente assumersi le sue responsabilità. La Contursi-Grottaminarda-Camporeale, opera strategica per il nostro territorio, è stata archiviata nonostante i milioni di euro già spesi in progettazioni e persino espropri. Ma il peggio è che neanche la “bretella” alternativa a Cardito, promessa come soluzione per alleggerire il traffico, vedrà mai la luce.
La verità è semplice e amara: la Regione Campania ha abbandonato Ariano Irpino. Mentre si concentrano risorse e attenzioni sulle zone costiere, il nostro territorio deve sopportare un traffico insostenibile, un sistema sanitario al collasso e trasporti pubblici talmente inadeguati che, dopo le 7:30 del mattino, per raggiungere Napoli ci vogliono tre ore di viaggio.
Il Presidente De Luca, con il suo consueto sarcasmo, ci invita a “stampare soldi” per realizzare le opere di cui abbiamo bisogno. Ma in realtà, ciò che emerge è la totale incapacità di questa classe politica di garantire i diritti fondamentali ai cittadini. Un’amministrazione che trasforma i bisogni in favori e che ha condannato il nostro territorio a uno stato di abbandono e rassegnazione.
Eppure, Ariano Irpino ha potenzialità straordinarie: la futura stazione Hirpinia e il suo polo logistico rappresentano un’occasione unica di sviluppo per l’intera area. Per coglierla, però, dobbiamo liberarci di una classe dirigente che in questi anni ha dimostrato solo di vivere alla giornata, senza una visione di crescita e sviluppo per il nostro territorio.
Forza Italia Ariano Irpino continuerà a denunciare l’abbandono del nostro territorio e a lavorare per costruire un’alternativa politica che metta finalmente al centro le esigenze dei cittadini.
Forza Italia Ariano Irpino
Attualità
Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità
L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.
Attualità
Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO
Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i salernitani del PESSY per una gara valida a determinare le prime due posizioni del girone.
Dopo l’inattesa sconfitta rimediata a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari che conducono al vertice con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà grande importanza sia per la conquista della vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.
Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici chiedono alla squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.
Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi
con un successo e riprendere il comando della graduatoria.
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