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Attualità

Carmine Grasso:”A proposito di studio pilota con i test sierologici”.

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Da Carmine Grasso, ex capogruppo PD in consiglio comunale,riceviamo e pubblichiamo:

Grande aspettativa e partecipazione dei cittadini per un test che potrebbe rilevare cose diverse da quello che si aspetta chi si sottopone al prelievo. La diagnosi di infezione in atto, la contagiosità o la eventuale patente di immunità non possono provenire dai test sierologici che si stanno praticando ad Ariano Irpino. Sembra, invece, di capire che le aspettative di chi ha organizzato lo screening siano ottenere una “fotografia al passato” del contagio ad Ariano e capire lo stato di immunizzazione della popolazione oltre a verificare se ci sono sieri iperimmuni che potrebbero essere utilizzati in terapie sperimentali. Uno studio Pilota non ben illustrato scientificamente, bensi spiegato solo discorsivamente dal Presidente De Luca nella sua videoconferenza del venerdi dove lui ha affermato: “ ovviamente i test sierologici, come quelli che facciamo ad Ariano, servono a darci una fotografia del passato per sapere quanti dei nostri concittadini hanno avuto contatto con il virus e che sono stati contagiati…..ovviamente per l’attualità servono i tamponi normali”. Come sempre semplici, chiare e precise le parole del Governatore.

Io ho detto e continuo che l’attenzione di De Luca per la nostra comunità è rilevante e dobbiamo essergli grati. Si è arrivati a questo massiccio intervento per il semplice fatto che in oltre due mesi non si è raggiunto l’obiettivo di controllare il fenomeno epidemico da covid19 nella nostra comunità. Ad oggi si continua a registrare positività ai tamponi. I contatti non sono tracciati, non si effettua tutt’ora una ricerca sistematica degli asintomatici e non si riesce ad avere risposte celeri alle richieste di tampone.

L’attuale screening con test sierologici ha una valenza di sondaggio e studio epidemiologico e presenta molteplici punti critici. Non è stato presentato in tempo ed adeguatamente alla popolazione e non tutti i cittadini sono stati edotti sugli scopi che si prefigge per ottenerne la condivisione; non è stato chiarito bene quando si avranno le risposte, se e quando i positivi saranno sottoposti a tampone e se i negativi saranno richiamati per una ripetizione del test a distanza di 5-7 giorni; non sono stati coinvolti i medici di base ed i pediatri di libera scelta; si è arrivati l’ultimo giorno a definire luoghi, orari e modalità di svolgimento; non è stato ben organizzato e potrebbe essere casa di assembramenti; si è basato quasi esclusivamente sulla grande opera delle associazioni di volontariato; non si è certi che garantisca una adeguata igienicità degli ambienti in cui si effettuano i prelievi e spesso non vi sono operatori esperti in prelievi nei soggetti pediatrici.

A questo punto è imperativo andare avanti per arrivare ad una mappa definitiva del contagio ad Ariano e ciò va fatto perseguendo due strade fondamentali, o quella dei test sierologici o quella dei tamponi che comunque vanno integrate tra loro.

Nella ipotesi dei test sierologici:

– 1 se si ritiene che i test che si stanno effettuando siano specifici e sensibili, bisognerà per i positivi al test effettuare il tampone e per i negativi ripetere il test dopo 5-7 giorni o passare direttamente al tampone.

– 2 i pazienti che non saranno sottoposti al test in questi due giorni potrebbero rivolgersi ai medici di base che a loro volta potrebbero praticarlo direttamente oppure indirizzarli ad un apposito ambulatorio del distretto o infine richiederlo a domicilio. Il tutto per ottenere la massima capillarità dello screening.

Nella seconda ipotesi, che rimane la strada maestra, per rilevare la presenza del virus nell’organismo bisogna continuare con i tamponi a tracciare tutti i contatti ed a sorvegliare, con tamponi periodici, i pazienti e le categorie a rischio sino a bloccare il contagio. Lo stesso Governatore De Luca afferma: “ad oggi i tamponi molecolari sono l’unico test affidabile”.

In attesa dell’autunno ci auguriamo di organizzarci, e questa volta per evitare che la gente si ammali. Non possiamo basarci solamente sull’uso delle mascherine e del distanziamento sociale, che rimangono presidi fondamentali.

Bisogna chiudere le porte al virus, una volta per tutte, adottando in tempo tutti i presidi di prevenzione innanzitutto sul territorio. Dalle epidemie “ci si difende evitandole”, e perchè “in una epidemia , curare, per quanto necessario, è sempre arrivare dopo, cioè arrivare tardi”.

Attualità

Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attualità

Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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