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Carmine Grasso:”Non possiamo attendere l’immunità di gregge!”

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“L’azione di prevenzione sanitaria praticata nella nostra città è stata insufficiente ed inefficace”, è quanto dichiarato da Carmine Grasso ex capogruppo PD al CC di Ariano Irpino,in una nota inviata alla stampa, di seguito riportata:

Visti i numerosi casi di tamponi positivi registrati negli ultimi giorni, possiamo dire, senza tema di smentita, che l’azione di prevenzione sanitaria praticata nella nostra città è stata insufficiente ed inefficace. Il fatto che si registrino tutt’ora, a due mesi di distanza dal primo caso Covid ad Ariano Irpino, tante positività ai tamponi è grave. Oggi dovremmo, invece, semplicemente registrare qualche persistenza di positività in pazienti già diagnosticati e sottoposti ad isolamento.

Prevenzione significa: azione diretta a impedire il verificarsi o il diffondersi del contagio attraverso una serie di azioni cardine della epidemiologia. Le azioni di contenimento e distanziamento non sono mancate. Ciò che, dal punto di vista sanitario, andava fatto sistematicamente era: identificazione tempestiva dei casi, isolamento delle persone infette, il rintraccio dei contatti ed infine la sorveglianza. La mancanza di una indagine epidemiologica ha causato il ritardo nel rintraccio dei soggetti positivi asintomatici che purtroppo hanno diffuso ulteriormente il contagio.

Appare ovvio che oggi troviamo e che prossimamente troveremo ancora un elevato numero di positivi ai tamponi (se si praticano). Si è preferito “mettere la testa sotto la sabbia”, come ho già avuto modo di dire. Non riesco a comprendere a chi sia servito, se questa situazione sia voluta oppure non sia stata per nulla gestita. Il virus è stato sempre rincoso e mai anticipato. Fatto sta che si è perso tempo, energie e danaro nell’ostinarsi a praticare test sierologici anziché, tracciare con tamponi, i contatti dei positivi e le categorie a rischio. Alla dichiarazione di zona rossa non ha fatto seguito la sorveglianza attiva perciò Ariano Irpino è diventata un grande incubatore.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la situazione epidemiologica del territorio non è ben conosciuta e non è gestita; un ospedale distrutto, dal punto di vista della fiducia dei cittadini, con una serie di reparti chiusi o che comunque non effettuano ricoveri o prestazioni ambulatoriali (Medicina, Lungodegenza, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia) e con la carenza di personale che si è accentuata.

La cittadinanza tutta, colpita da numerosi lutti, continua ad avvertire la sensazione di mancata protezione. I proclami, le comparse e le inaugurazioni non fanno altro che evidenziare la inconsistenza dell’azione di chi avrebbe il dovere di tutelare la salute pubblica.

Sono bastati tre giorni di tamponi praticati presso il palazzetto dello sport di Ariano da parte del IZSMP, incaricato direttamente dal Governatore De Luca, per praticare quasi 2000 tamponi e dimostrare che in due mesi nulla o poco era stato fatto per portare alla luce una serie di casi positivi. Anche in quella occasione è mancato un elenco dettagliato, derivante da una mappatura precisa, predisposto dal Servizio di Epidemiologia sui contatti da sottoporre al test. Ha sopperito il commissario prefettizio ed il COM di Ariano Irpino fornendo un elenco di categorie a rischio al Prof. Limone ed alla sua encomiabile equipe. E’ stata questa una iniziativa accolta di buon grado dai cittadini, che la avrebbero gradita già da tempo, visto che sono accorsi numerosi e in modo responsabile ed ordinato hanno atteso per ore. In questa occasione, a quasi 2 mesi dall’insorgenza dell’epidemia, anche la ASL ha sottoposto a screening con tampone gli operatori sanitari ed addetti ospedalieri, senza riuscire, peraltro, a farlo per gli operatori del Distretto e per medici di base, pediatri di libera scelta e i medici di continuità assistenziale, per i quali ha dovuto provvedere l’IZSMP.

Come il Giudice Melito, sono convinto che la soluzione passi attraverso un intervento del Presidente della Regione. De Luca ha dimostrato ampiamente di sapere e poter gestire situazioni ben più complesse e che, nel nostro caso, non dovrebbe ricorrere ad interventi restrittivi nei confronti della città, ma ad interventi e misure straordinarie che tendano a ripagare la cittadinanza per i gravi danni subiti dal punto di vista sanitario ed a dare un sostegno e lo spunto per un nuovo rilancio economico. Gli Arianesi ci sono, ci saranno e sapranno fare la loro parte”.

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Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga

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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”

L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.

Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.

La formula è molto coinvolgente:

– 1^ FASE REGIONALE. 

FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.

MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.

MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.

– 2^ FASE NAZIONALE

Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.

Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.

Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.

Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio  – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino. 

Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.

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Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino

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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.

Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.

Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.

La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.

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Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità

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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.

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