Attualità
Caro Giambattista, te ne sei andato troppo presto!
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Non vorresti mai sentirla, eppure la notizia che ti sconvolge, inesorabile, arriva: un tuo carissimo amico fin dall’adolescenza, non c’è più! Non ce l’ha fatta nella sua lotta contro il tumore,Giambattista Assanti, amico dai tempi delle superiori con cui ho condiviso la forte passione per il cinema. A Giambattista il cinema scorreva nelle vene per eredità familiare: era stato “cinematografaro” suo nonno, poi suo padre, Gaetano, “Tanino”, che proiettava i film nelle piazze dei paesi irpini, poi suo fratello, quindi lui, che i film era riuscito anche a scriverli e realizzarli. Era testardo e sognatore, Giambattista, non aveva mai pensato, per prendere il volo, di lasciare l’Irpinia, se non per brevi periodi: quanto bastava a studiare o girare e montare. Riteneva, da perfetto partigiano, saldamente ancorato alle sue origini, che era nella sua terra che bisognava combattere e promuovere la cultura. Anche per questo aveva ideato un festival di qualità, Scrivere il cinema, che non solo intendeva far conoscere e promuovere la sceneggiatura, elemento basilare alla buona riuscita di un film, ma voleva avvicinare al mondo dell’immaginario il più possibile, i giovani e tutti coloro e che a quel mondo erano estranei. Avevo partecipato a diverse edizioni del suo festival, incontrato e intervistato interessanti personaggi: era riuscito a portare a Mirabella Eclano, persino sir Richard Attenborough. Come era riuscito a portare film, attori, registi, sceneggiatori, nelle scuole: per dirne una, insieme avevamo presentato La trattativa di Sabina Guzzanti, a Vallata. Con Giambattista scompare un vero partigiano combattente, attraverso i suoi strumenti cinematografici, per sfatare gli stereotipi del Sud, come ha fatto con il film d’esordio, Ultima fermata, del 2015. Dedicato alla soppressione voluta nel 2010 dalla Regione Campania della Avellino – Rocchetta Sant’Antonio, una tratta ferroviaria perorata da Francesco De Sanctis e inaugurata nel 1895, il film è nato tra molte difficoltà e dopo una lunga gestazione, poiché, come mi raccontò allora: “da troppo tempo il mercato cinematografico guarda più alle pellicole commerciali che alla qualità delle opere”. Giambattista non si è mai perso d’animo anche grazie al suo carattere solare e il suo messaggio è riuscito a portarlo: la ferrovia è un’infrastruttura che consente mobilità e scambio, va potenziata, piuttosto che chiusa, come hanno improvvidamente fatto. Il film,nel cui cast figurano tra gli altri, Claudia Cardinale e Sergio Assisi, è stato candidato nel 2016 al David di Donatello. L’impegno civile di Giambattista, nel 2018 ha prodotto una biografia (biopic) dedicata al “Presidente più amato dagli Italiani”: Il giovane Pertini combattente per la libertà. L’opera, tratta dall’omonimo libro e sceneggiata insieme al prof. Stefano Caretti, uno dei maggiori studiosi di Pertini, presenta un Pertini inedito ed è basata prevalentemente sul carteggio tra il protagonista e la madre, tra il 1924 e il 1945, a liberazione avvenuta. Da fuggiasco ed esiliato a Parigi prima e detenuto e confinato politico poi, Pertini racconta la sua vita da oppositore al fascismo, passando per gli incontri o le amicizie con Gramsci, Turati, Olivetti e Saragat, fino a Carla Voltolina, l’amore della sua vita. Il film, oltre ad essere candidato al David di Donatello 2019, è approdato anchealla Mostra del cinema di Venezia. Nel 2004, durante le proteste conto la discarica di Difesa Grande ad Ariano Irpino, Giambattista aveva girato un docu-film, Le campane di Sant’Ottone, con Giulio Scarpati e Valeria Gravina nei panni di una cronista. Prima della pandemia e della sua malattia, Giambattista stava cominciando a girare “Il segreto di Hanna”. Ci mancherà il suo entusiasmo, ci mancheranno i suoi progetti, ci mancherà il suo ottimismo, ci mancherà la sua creatività, ci mancherà, soprattutto, la sua amicizia. Non ci lascia solo una persona umile e sognatrice, ma anche un indomito combattente di talento, che non meritava di scendere così prematuramente dal treno della vita: per te, caro Amico partigiano, l’ultima fermata è arrivata troppo presto!
Attualità
Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga
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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”
L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.
Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.
La formula è molto coinvolgente:
– 1^ FASE REGIONALE.
FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.
MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.
MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.
– 2^ FASE NAZIONALE
Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.
Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.
Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.
Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino.
Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.
Attualità
Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino
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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.
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Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.
Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.
La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.
Attualità
Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità
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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.
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