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Attualità

Centro Storico abbandonato. La protesta di alcuni residenti.

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Approfittiamo di un pubblico spazio di comunicazione per fare alcune riflessioni che riteniamo non possano più essere sottaciute e che nascono dall’amore che da sempre nutriamo per Ariano.


Siamo residenti del centro storico ma non intendiamo sostenere questioni che possano essere riferite ad una specifica categoria cittadina, piuttosto intendiamo parlare da arianesi e, ci sia consentito, da italiani.
Uno dei tratti caratteristici del nostro Paese è quello che emerge dai suoi borghi storici, dalla loro bellezza e dalle straordinarie peculiarità che li rendono unici al mondo. Essi connotano non solo la struttura del tessuto urbano cittadino, ma definiscono soprattutto un tratto culturale della nostra italianità. Vivere i nostri centri storici significa confrontarsi quotidianamente con la storia, l’arte e la tradizione che nel corso dei secoli hanno costruito la fama dell’ Italia nel mondo. Significa cogliere un modo di vivere che ha attraversato il tempo e che fa parte in maniera indissolubile del dna di un popolo. Purtroppo questa ” romantica ” visione cozza sempre piu’ con una modernità figlia di innumerevoli contraddizioni e di problematiche che stanno uccidendo la possibilità di far vivere i centri storici.

Sentivamo il bisogno di portare a conoscenza la questione di una parte importante e vitale di un vicolo del centro storico di Ariano, abbandonato ormai da troppi anni. Come si puo’ evincere anche dalle foto in via Angelo Spada e vicolo Abate  Grassi ormai si può fare di tutto, i propri bisogni, abbandonare qualsiasi tipo di rifiuto, fino a rischiare la propria incolumità per la presenza di edifici fatiscenti e pericolanti. Ci chiediamo come mai ad appena 10 mt dalla Cattedrale, simbolo storico e non solo della Città di Ariano Irpino, si possa verificare tutto questo? Le autorità non vigilano e anche la presenza dell’operatore ecologico si riduce ad una due volte in un anno.Chi ha viaggiato un po’ per l’Italia, si sarà reso conto di come altre amministrazioni tengano nella giusta considerazione la salvaguardia del centro storico per l’importanza che esso rappresenta per le generazioni passate ma anche e soprattutto per quelle future.

Noi speriamo che questo appello attraverso questo spazio pubblico di informazione non cada nel vuoto.

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Attualità

Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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