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Attualità

Ciasullo (Svolta Popolare) e Roberto (UdC) diffidano l’Alto Calore.

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In seguito alla continua e arbitraria sospensione del servizio idrico, sospensione che la popolazione arianese è costretta a subire, soprattutto quella delle aree periferiche e rurali, da parte della società Alto Calore Servizi S.p.a e con particolare attenzione alla sospensione verificatasi giovedi 23 luglio, Carmela Roberto, esponente provinciale dell’Unione di Centro e Alessandro Ciasullo, consigliere comunale di opposizione, hanno diffidato la società Alto Calore Servizi S.p.a in merito ai suoi obblighi rispetto ad una regolare erogazione della fornitura idrica e ad una preventiva informazione della cittadinanza arianese nel caso di un’eventuale interruzione della stessa.

All’iniziativa messa in atto dalla candidata al consiglio regionale Roberto e dal consigliere comunale Ciasullo, hanno aderito l’Avv. Cristiana De Paola, Coordinatore Rete Giustizia per i Diritti – Cittadinanzattiva Ariano Irpino; il geom Vincenzo Di Furia, neo eletto consigliere del Forum della Gioventù di Ariano e l’arch. Alessandro Moschillo, esponente cittadino dell’Unione di Centro.

“Lo scopo dell’iniziativa  si legge in una nota – è quello di mettere in luce la completa irregolarità delle modalità con le quali l’Alto Calore Servizi S.p.a procede all’interruzione dell’erogazione dell’acqua, in maniera totalmente contraria a quelle che sono le prescrizioni di legge vigenti in  materia. Tale situazione, oltre a determinare un evidente disservizio alla cittadinanza, è fonte di gravi disagi sia per i privati cittadini, che per i titolari di attività commerciali”.

“L’azione sinergica di più forze politiche, civili e sociali della città di Ariano  – si legge ancora nella costituzione in mora congiunta, rappresenta l’interesse di ciascuna delle parti in causa per una problematica che riguarda l’intera popolazione, sulla quale si è riscontrata una completa assenza dell’amministrazione comunale”.

“Il comportamento – si conclude la nota – tenuto dall’Alto Calore Servizi S.p.A, è in completa discrasia con i fondamenti contenuti nella Carta del Servizio Idrico Integrato, secondo cui:

– la prestazione deve essere garantita, tra l’altro, nel rispetto dei principi di continuità, efficacia ed efficienza;

– l’Alto Calore Servizi S.p.A deve impegnarsi ad attivare un’attività di emergenza sostitutiva alla distribuzione idrica quando i tempi di interruzione del servizio si dovessero stimare superiori alle 10 ore;

– nel caso di interventi programmati, il Gestore si deve impegnare ad informare la popolazione interessata con un anticipo minimo, rispetto alla sospensione, di tre giorni  attraverso almeno uno dei seguenti mezzi informativi di massa: stampa locale, emittente televisiva e stazione radio locale, avviso pubblico, sito internet, posta.

Finora la Società ha illegittimamente interrotto l’erogazione del servizio senza preventivamente avvisare la popolazione arianese di tale volontà, né tantomeno rendendola edotta circa quelli che sarebbero stati i tempi di ripristino del servizio stesso. Pertanto con la nostra azione invitiamo l’Alto Calore Servizi S.p.a. a dare puntuale esecuzione a quelli che sono gli obblighi su di esso gravanti”.

Iniziativa promossa da Roberto (UDC) e dal consigliere Ciasullo. Hanno aderito associazioni e comitati presenti sul territorio.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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