Attualità
COHOUSING è il momento di rimettere al centro la Fiducia, elemento cardine dello stare insieme
Mai come in questo momento, in una società che esalta l’individualismo, è necessario individuare i modi per “partecipare”, “praticare la solidarietà”, “favorire l’invecchiamento attivo”, il” dialogo intergenerazionale”, “contrastare le solitudini e le forme di emarginazione”. Si potrebbe partire da un modo nuovo di abitare e di vivere che coniuga indipendenza e privacy con la possibilità di condividere spazi e servizi in comune. È il concetto delle corti o dei piccoli villaggi di una volta rivisitato in chiave contemporanea, con caratteristiche di modernità, flessibilità, libertà. La condivisione consente, da un lato di risparmiare, dall’altro di riuscire a concedersi piccoli – grandi lussi, che altrimenti non sono sostenibili dal singolo e consentono di recuperare una dimensione di vita più semplice, più attiva e più serena.
Questo “nuovo” modo di abitare, che si ispira alle comunità e ai villaggi di una volta, si chiama Cohousing, praticato già dagli anni ’60 all’estero. Significa, letteralmente, “abitare insieme”, quindi condividere e socializzare, dimezzare costi e aumentare i vantaggi, ma non vuol dire abitare necessariamente fra le stesse mura con persone estranee: il concetto di cohousing preserva la privacy e la volontà di vivere per conto proprio, nella propria casa, ma mira a rendere comuni alcuni spazi e alcune attività con gli abitanti dello stesso “condominio” o complesso residenziale. I servizi a disposizione all’interno di uno stesso complesso residenziale variano da un cohousing all’altro. Si possono mettere in comune spazi e servizi “tipici”, altri spazi e servizi in comune potrebbero invece rispecchiare di più la “personalità dei propri abitanti”. Di solito, gli spazi e servizi scelti sono:
cura e gestione dei piccoli (asili, spazi per giocare);
socialità (stare insieme, riunirsi, mangiare insieme, fare feste);
benessere psicofisico (area benessere, palestra, piscina);
tempo libero (spazi creativi, ludici, per arte, musica, hobby, lettura e cultura);
organizzazione e la cura del verde (giardino, orto-serra comuni);
facilità della vita (car-bike sharing, car pooling, rete a banda larga condivisa, gruppo di acquisto).
Se infatti ogni condominio potesse avere il suo asilo, magari gestito da maestre in pensione, le famiglie risparmierebbero tempo e denaro: in cambio i giovani farebbero la spesa per gli anziani, e via discorrendo. Gli esempi in questo senso, in termini di vantaggi singoli, sarebbero innumerevoli. I vantaggi sociali del cohousing Si attenua molto il “costo sociale” specialmente di alcune categorie “deboli”. Questo è il motivo per cui nei paesi del Nord Europa, le amministrazioni pubbliche promuovono e sostengono l’housing sociale realizzato con la formula del cohousing ed è lo stesso motivo per cui le amministrazioni pubbliche in Italia oggi, si stanno interessando a questa formula abitativa proprio come forma privilegiata di housing sociale. Le persone che vivono in cohousing, a parità di “lunghezza di vita”, vivono meglio ed in salute per un arco di tempo più lungo, rispetto a chi abita in abitazioni di tipo tradizionale. Vivere in cohousing infatti permette di avere delle relazioni e una vita sociale più intensa e costante e questo rappresenta uno stimolo continuo per gli esseri umani. Essere più creativi e attivi (dedicandosi all’organizzazione e alla cura degli spazi e dei servizi comuni), occuparsi del bene proprio e degli altri, poter contare su buone relazioni, non necessariamente parentali, genera nelle persone benefici psicologici e fisici. Specialmente negli anziani che soffrono i disagi della solitudine, si genera un senso di rassicurazione e di benessere che aiuta a stare meglio per più tempo. Ci sono anche vantaggi economici: chi vive in cohousing costruisce con gli altri veri e propri percorsi di gestione delle attività quotidiane vantaggiosi per tutti, ad esempio: la ex maestra in pensione può occuparsi dei bambini delle coppie che lavorano durante il giorno, in cambio, i genitori vanno in macchina a fare la spesa per lei e le fanno qualche lavoretto in casa. Quali i vantaggi ambientali (risparmio energetico) dei cohousing? Spesso sono organizzati in gruppi di acquisto solidale (GAS) sono molto attenti al risparmio energetico, alla qualità edilizia se acquistano nuove abitazioni (bioedilizia), all’uso consapevole delle risorse, all’acquisto di prodotti a km zero, ecc. Se moltiplicassimo questi vantaggi sul numero potenziale di cohousing, tutti questi vantaggi avrebbero anche un riscontro sociale di portata notevole. Come faccio a sapere se andrò d’accordo con gli altri co-abitanti? Ecco la domanda che si fanno spesso i cohouser: “ma andrò d’accordo con gli altri?” La risposta è che si troveranno ad interagire con persone molto simili a loro, magari con idee e impostazioni diverse, ma con la stessa apertura e capacità di interagire in senso positivo e questo consentirà loro di trovarsi bene. Questo accade davvero. Spesso ci si sorprende di quanta civiltà e senso del bene comune esistano, eppure sono molte di più di quanto ci si aspetta, le persone che condividono questa modalità del vivere, anche in Italia. Non si tratta di un modo di vivere e di abitare utopico: esistono già molte “comunità” nel mondo e alcune in Italia, che funzionano. Non sempre si va d’accordo ma le persone partono già da un’idea di apertura mentale e di condivisione per questo si è più inclini a dialogare e a risolvere problemi e controversie, cercando la soluzione migliore per tutti ed evitando litigi. L’impegno richiesto è notevole, ma i vantaggi e i risultati in termini di socializzazione sono alti: non si rischia mai di rimanere soli. Chi è interessato a questi progetti si chiede: come faccio a incontrare i futuri co-abitanti? Di solito si costituisce un gruppo promotore, il quale comincia a dare un indirizzo alla destinazione degli spazi comuni. Man mano che ci sono nuove adesioni, i nuovi nuclei familiari vengono informati di quanto già deciso dal gruppo e si aggiungono al percorso fino al completamento del progetto. I tempi di realizzazione di un cohousing variano dai 6 agli 8 mesi. Esistono già dei progetti in Italia? Ne esistono alcuni: molti nel milanese (per senior cohouser Urban Village e Terra Cielo. Per giovani con meno di 36 anni il primo cohousing in affitto a Cosycoh: stesse caratteristiche ha anche un cohousing in Trentino), diversi anche in Emilia Romagna. Quanto c’è di utopico nella convivenza “gioiosa” tra abitanti dello stesso complesso residenziale? Quanto funzionano in concreto i progetti già avviati (anche all’estero)? La strada non è né facile, né breve: semplicemente più consapevole, e le persone sono più organizzate. Un cohouser, dopo quasi due anni di vita in cohousing, ha affermato: “vivere in cohousing richiede un certo impegno, nonostante ciò, non tornerei indietro perché quello che siamo riusciti a fare e la qualità della vita che trovo qui, valgono molto di più”. La prima cosa da fare é operare una scelta in base alle proprie necessità, cioè decidere se restare nella propria abitazione e nel proprio quartiere con spazi condivisi, oppure coabitare in una sola casa con un gruppo di amici condividendo alcuni spazi e servizi (cucina, sala hobby,ecc…) mantenendo la propria privacy con camere personali. Infine, se si opta per una scelta ecologica, organizzarsi per la realizzazione di un progetto “eco-villaggio” con appartamenti privati e alcuni spazi e servizi condivisi, inesistenti al Sud Italia ma piuttosto diffusi al Nord e all’estero. Per dare concretezza a questa iniziativa, è prevista la realizzazione di una “piattaforma informativa sul cohousing” (FB: “Cohousing Irpino”) sulla quale potremo incontrarci e condividere idee e suggerimenti
Attualità
Forza Italia Ariano Irpino: Strade, infrastrutture e sanità abbandonate dalla Regione Campania
I fondi per le strade di Ariano Irpino non ci sono. Lo ha confermato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’intervista rilasciata ieri a margine della sua visita a Sant’Angelo dei Lombardi. Una dichiarazione che certifica l’abbandono del nostro territorio da parte della Regione, ormai concentrata su clientelismo e interessi di parte, come dimostra il caso di Salerno, dove il Presidente della Provincia, esponente deluchiano di ferro, è da mesi agli arresti domiciliari.
Gli arianesi, se vorranno raggiungere la nascente stazione Hirpinia o se sperano in una strada alternativa a Cardito, farebbero meglio a rivolgersi direttamente a Trump o a Elon Musk, perché dalla Regione Campania non riceveranno nulla. I soldi sono stati destinati altrove, mentre il nostro territorio viene lasciato in balia di traffico insostenibile, infrastrutture fatiscenti e servizi pubblici al collasso.
Anche il sindaco Enrico Franza dovrà finalmente assumersi le sue responsabilità. La Contursi-Grottaminarda-Camporeale, opera strategica per il nostro territorio, è stata archiviata nonostante i milioni di euro già spesi in progettazioni e persino espropri. Ma il peggio è che neanche la “bretella” alternativa a Cardito, promessa come soluzione per alleggerire il traffico, vedrà mai la luce.
La verità è semplice e amara: la Regione Campania ha abbandonato Ariano Irpino. Mentre si concentrano risorse e attenzioni sulle zone costiere, il nostro territorio deve sopportare un traffico insostenibile, un sistema sanitario al collasso e trasporti pubblici talmente inadeguati che, dopo le 7:30 del mattino, per raggiungere Napoli ci vogliono tre ore di viaggio.
Il Presidente De Luca, con il suo consueto sarcasmo, ci invita a “stampare soldi” per realizzare le opere di cui abbiamo bisogno. Ma in realtà, ciò che emerge è la totale incapacità di questa classe politica di garantire i diritti fondamentali ai cittadini. Un’amministrazione che trasforma i bisogni in favori e che ha condannato il nostro territorio a uno stato di abbandono e rassegnazione.
Eppure, Ariano Irpino ha potenzialità straordinarie: la futura stazione Hirpinia e il suo polo logistico rappresentano un’occasione unica di sviluppo per l’intera area. Per coglierla, però, dobbiamo liberarci di una classe dirigente che in questi anni ha dimostrato solo di vivere alla giornata, senza una visione di crescita e sviluppo per il nostro territorio.
Forza Italia Ariano Irpino continuerà a denunciare l’abbandono del nostro territorio e a lavorare per costruire un’alternativa politica che metta finalmente al centro le esigenze dei cittadini.
Forza Italia Ariano Irpino
Attualità
Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità
L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.
Attualità
Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO
Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i salernitani del PESSY per una gara valida a determinare le prime due posizioni del girone.
Dopo l’inattesa sconfitta rimediata a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari che conducono al vertice con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà grande importanza sia per la conquista della vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.
Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici chiedono alla squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.
Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi
con un successo e riprendere il comando della graduatoria.
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