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Attualità

Come si cura il paziente Covid

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Sono trascorsi 9 mesi dall’esplosione della ‘pandemia’ Covid, Comitato tecnico scientifico, Istituto superiore di Sanità, Ministero della Salute ci hanno informati degli effetti devastanti del contagio da Coronavirus.

Soltanto nelle ultime settimane le informazioni sono cambiate: si possono curare i pazienti a domicilio. Alcuni Medici coraggiosi continuano a curare i propri assistiti, utilizzando anche farmaci antivirali.

Ora, dicembre 2020, arrivano le indicazioni del Ministero della Salute sui farmaci da usare (o meno) in casa, con la Circolare del Ministero della Salute sulla ‘‘Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-CoV-2’’.

Gli antibiotici, la clorochina o idrossiclorochina, le combinazioni antivirali lopinavir/ritonavir, darunavir/ritonavir o cobicistat, leggendo la Circolare del Ministero, sono tra i “farmaci non raccomandati per il trattamento di Covid-19.

Il documento cita le “raccomandazioni e decisioni dell’Aifa (Agenzia italiana sui farmaci) per la Covid-19”: possono essere utilizzati antinfiammatori come paracetamolo o fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) nella terapia da applicare ai sintomatici, nonché corticosteroidi ed eparine che vanno impiegati “solo in specifiche condizioni di malattia”.

Allora, paracetamolo o Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) in caso di febbre o dolori articolari o muscolari, a meno che non vi sia chiara controindicazione all’uso. Altri farmaci sintomatici potranno essere utilizzati a giudizio del medico.

Inoltre l’uso dei corticosteroidi – sempre nella circolare ministeriale – è raccomandato nei soggetti con malattia Covid-19 grave che necessitano di un supplemento di ossigeno. In pratica i farmaci contenenti cortisone a domicilio va somministrato solo a quei pazienti che non migliorano entro le 72 ore con un peggioramento che richieda l’ossigeno.

Usare l’eparina solo nei soggetti immobilizzati a causa dell’infezione da Covid-.

La Circolare “consiglia’’ di utilizzare antibiotici solo in presenza di sintomi febbrili persistenti oltre 72 ore. oppure quando il quadro clinico esponga il fondato sospetto di una sovrapposizione batterica oppure, ancora, quando l’infezione batterica è dimostrata da un esame microbiologico!

Analoga raccomandazione di non utilizzare idrossiclorochina, perché secondo l’Aifa, “l’utilizzo di clorochina o idrossiclorochina non è raccomandato in quanto è negativo il rapporto fra i benefici e i rischi dell’uso di questo farmaco”.

Stessa conclusione, sempre per l’Aifa “l’utilizzo di lopinavir/ritonavir o darunavir/ritonavir o cobicistat non è raccomandato né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l’infezione. Gli studi clinici randomizzati a oggi pubblicati concludono tutti per un’inefficacia di questi approcci farmacologici”.

Trasmessa ai Medici di Medicina Generale, la Circolare Ministeriale aggiunge che : “..non bisogna somministrare farmaci mediante aerosol se” il paziente è “in isolamento con altri conviventi, per il rischio di diffusione del virus nell’ambiente”. Il medico che assiste un malato Covid a domicilio, Circolare docet, deve seguire un approccio di “vigile attesa”, con “misurazione periodica della saturazione dell’ossigeno tramite saturimetro. Vanno inoltre garantite “appropriate idratazione e nutrizione” (sic!)

Infine i Medici non devono modificare terapie croniche in atto per altre patologie per non provocare peggioramenti..

Il Ministero ha stabilito i criteri per individuare i pazienti a basso rischio: devono mostrare assenza di fattori di rischio aumentato come tumori o immunodepressioni, assenza di dispnea (respirazione difficoltosa, affannata) e tachipnea (frequenza respiratoria accelerata); devono presentare..sintomi tipo rinite, tosse senza difficoltà respiratoria, mialgie, cefalee, febbre a 38° o inferiore da meno di 72 ore; devono, ancora mostrare assenza di disidratazione e/o plurime scariche diarroiche; astenia (debolezza generalizzata), perdita di gusto e di olfatto.

Ecco la fotografia, terrorifica, del ‘malato covid’ da curare a domicilio..!

Il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta, che assiste a domicilio il paziente come descritto, deve fare il Medico come decenni fa: valuta il contesto sociale e familiare, educare il paziente e i suoi familiari all’igiene personale, alla prevenzione e a come sostenere la persona con infezione da Sars-CoV-2. Il Medico deve considerare e documentare l’eventuale presenza di comorbilità (presenza di altre patologie).

La Circolare ministeriale, trasmessa il 1 dicembre ai Medici e ai Sanitari interessati è firmato dal direttore generale Prevenzione del ministero, Giovanni Rezza, e dal direttore generale Programmazione sanitaria, Andrea Urbani. Il documento sottolinea che, per ridurre la pressione sulle strutture di Pronto soccorso e poter mantenere negli ospedali tutte le attività ordinarie, è opportuno che il personale delle Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, “operi in stretta collaborazione fornendo supporto ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta”.

Dopo 9 mesi è stata ‘compresa’ l’importanza della capillarità della Medicina territoriale..mentre le Regioni lamentano che il nuovo DPCM che regolamenta le feste di Natale è stato elaborato senza informare i partecipanti alla Conferenza Stato-Regioni.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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