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Condotte idriche e dissesto idrogeologico, il presidente Buonopane:”Governo e Regione si diano una mossa”

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“Questa situazione è divenuta insostenibile. Ora Governo e Regione devono dare risposte concrete. Noi abbiamo fatto la nostra parte, così come gli altri enti interessati. E continueremo a farla. Ma non si può più attendere. Su acqua e dissesto idrogeologico l’Irpinia ha bisogno di fatti”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, interviene in relazione alla nuova rottura di una condotta idrica, che ha determinato un disservizio in numerosi comuni del territorio e del vicino Sannio.

“Abbiamo sollecitato con una terza comunicazione l’Agenzia per la Coesione Territoriale per cercare di verificare i tempi relativi al progetto che abbiamo candidato nei mesi scorsi per il rifacimento delle rete idriche e per i progetti concernenti captazione e accumulo, potabilizzazione, trasporto e distribuzione, fognature, depurazione, riutilizzo e restituzione all’ambiente della risorsa idrica, monitoraggio dei corpi idrici – sottolinea il presidente Buonopane – Nell’ultima missiva abbiamo reso noti i disagi pesanti che stanno pagando migliaia di cittadini irpini dalla fine dell’anno e che si vanno ad aggiungere a quelli registrati nei mesi precedenti. Ora basta: i progetti ci sono, abbiamo assorbito anche il piano complessivo di Alto Calore, a questo punto servono le risorse. Il tempo delle parole è finito. Ripeto: gli amministratori locali hanno fatto la loro parte. E, purtroppo, sono gli unici a trovarsi in trincea”. 

Il presidente Buonopane ricorda, inoltre, l’impegno della Provincia per la mitigazione del rischio idrogeologico: “La Provincia, pur non avendo competenze in merito, già all’indomani dell’alluvione di Monteforte Irpino la scorsa estate avevacostituito un tavolo tecnico, al fine di accertare le criticità sulla viabilità gestita dall’ente. In quella occasione è stata avanzata richiesta alla Regione Campania di predisporre un piano straordinario per l’Irpinia. E’ stato raggiunto un primo accordo, ma ora sono necessari atti consequenziali. Fondamentali, finora, le interlocuzioni con la Protezione Civile Regionale e la Prefettura, per le attività da realizzare. Ma anche in questo caso servono risposte, cioè le risorse. Altrimenti il territorio continuerà a sbriciolarsi, danneggiando le strade e distruggendo le condotte idriche”.  

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Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità

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L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.

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Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO

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 Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i  salernitani   del PESSY per una gara valida a  determinare le prime due posizioni  del girone.

Dopo l’inattesa sconfitta rimediata  a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari  che conducono al vertice  con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà  grande importanza sia  per la conquista della  vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.

Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici  chiedono alla  squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.

Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi

con un successo e riprendere  il comando della graduatoria.

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Sotto il tricolore diritti a geometria variabile legati al luogo di residenza

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Il 7 gennaio è stata ricordata la festa del tricolore,evento celebrato dal presidente delle Repubblica Mattarella che nel suo discorso ricorda che:“riassume la nostra identità di popolo”. Parole sacre che forse stridono con la realtà. In Italia i meridionali migrano per cercare lavoro e per curarsi, muoiono, in media, tre/quattro anni prima rispetto al resto d’Italia, non hanno mezzi di trasporto urbani efficienti né l’alta velocità, che si ferma a Napoli, pochi gli asili nido gestiti dai comuni, il welfare è un sogno e leinfrastrutture sono inadatte a ricevere gli investimenti industriali nazionali e stranieri. Inoltre il reddito pro-capite è la metà e la disoccupazione è doppia rispetto al Nord mentre è aumentata la povertà assoluta delle famiglie meridionali. Sullo stesso territorio, sotto la stessa bandiera convivono cittadini con diritti a geometria variabile, diritti negati a 19 milioni di persone da tutti i partiti che negli ultimi venti anni hanno governato il paese. Forse hanno messo in pratica il teorema di Guido Tabellini, già rettore della Bocconi, che sul quotidiano Il Foglio scriveva: “Le politiche più efficaci per avvicinare l’Italia all’Europa sono anche quelle che aumentano la distanza tra Milano e Napoli, tra aree avanzate e arretrate del Paese”. In poche parole: ognuno per sé e Dio per tutti.

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