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Confesercenti, Marinelli: l’ordinanza di De Luca è un atto di arroganza istituzionale

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«L’ordinanza della Regione che impone nuove limitazioni a bar e locali, in occasione delle festività natalizie è irrazionale ed inaccettabile. Così si rischia di gettare sul lastrico tante attività commerciali irpine e di tutta la Campania». Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino.

«Abbiamo sempre accolto – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria – con grande senso di responsabilità ed in maniera collaborativa i provvedimenti delle istituzioni, tesi a contrastare la pandemia in corso e a tutelare la salute pubblica, consapevoli che gli interessi della comunità sono prioritari. In questi mesi, nonostante le difficoltà, gli operatori commerciali si sono fatti carico di investimenti per la messa in sicurezza di negozi ed attività e si sono prontamente adattati ad ogni nuova disposizione, pur di continuare il proprio lavoro, garantendo la massima tranquillità a clienti ed avventori, nel pieno rispetto delle leggi. Oggi però riteniamo assolutamente fuori luogo e da respingere il decreto firmato dal governatore, Vincenzo De Luca, con il quale si vieta sostanzialmente, a bar ed esercizi commerciali, ogni attività di vendita di prodotti da asporto, infierendo un duro colpo ad un settore già sofferente, che lentamente stava risalendo la china. Tutto ciò accade proprio in un periodo importante sotto il profilo degli incassi, per qualunque impresa. Il provvedimento risulta ancora più assurdo in zone a bassa densità abitativa, quali sono tanti Comuni dell’Irpinia. Senza contare che non si registra lo stesso zelo, ad esempio, nella gestione dei grandi impianti sportivi, dove il contatto tra le persone è molto più diretto e a rischio. Consideriamo la prevenzione e la prudenza elementi essenziali per arginare le nuove ondate del Covid, ma ci aspettiamo dagli enti e dalle autorità preposte interventi sensati e che tengano conto di tutte le implicazioni in ballo. Nessuno, compreso il presidente della giunta regionale, può con leggerezza chiudere di fatto le attività del territorio, senza peraltro nemmeno prevedere ristori economici. Tanta superficialità ed estemporaneità non è ammissibile, soprattutto a due anni dall’avvio dell’emergenza. Quello di De Luca non è altro che un atto di arroganza istituzionale, che condanniamo fermamente».

«Al vertice di Palazzo Santa Lucia – ha concluso Marinelli – chiediamo di revocare immediatamente il decreto, avviando un confronto democratico con la categoria, per gestire al meglio la situazione, senza penalizzare ulteriormente gli operatori commerciali ed i lavoratori del comparto. Alla deputazione regionale irpina, invece, chiediamo di intervenire a tutela del territorio e dei tanti addetti del settore, che soprattutto nelle aree interne, sono costretti a subire l’ennesimo schiaffo, per l’assenza di programmazione dell’ente e per l’indifferenza di chi lo rappresenta. Da parte nostra, siamo pronti a difendere gli interessi legittimi dei commercianti in tutte le sedi, anche legali, non escludendo manifestazioni pubbliche di protesta».

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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