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Attualità

Confesercenti, Marinelli: passare dalla protesta alla proposta concreta dell’Irpinia contro il caro bollette, da inviare a Roma e Bruxelles

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“E’ necessario un piano di intervento generale per arginare i gravi problemi determinati dagli spropositati aumenti dei costi energetici e dall’inflazione che stanno colpendo, in Irpinia come nel resto del Paese, il commercio e tutte le attività imprenditoriali, che così rischiano di chiudere”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale della Confesercenti.“La nostra organizzazione – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria -, in coerenza con le posizioni assunte in questi anni ed in continuità con le iniziative intraprese, oggi ha partecipato alla manifestazione pubblica di protesta, indetta ad Avellino, da un’altra sigla del comparto, ritenendo opportuno e giusto far sentire la propria voce, insieme a quella degli altri operatori del territorio. La situazione che l’Irpinia sta vivendo è particolarmente drammatica, come abbiamo denunciato in più circostanze. Alle difficoltà strutturali, ai problemi determinati dall’emergenza sanitaria del Covid, si sono aggiunte le speculazioni in atto nel mercato energetico e le ricadute negative della delicata situazione geopolitica internazione, che stanno mettendo a durissima prova famiglie ed imprese, soprattutto i piccoli negozi e le attività di prossimità. Su una questione di interesse generale come questa e di portata gigantesca, occorre unire le forze e porsi obiettivi di interesse generale, che riguardano tutte le categorie ed i cittadini. Dalla protesta, quindi, è necessario passare alla proposta, sapendo che la vertenza va portata, insieme a quella degli altri territori, nelle istanze nazionali e dell’Unione europea. La collaborazione tra i diversi livelli istituzionali però è quantomai utile e doverosa. A questo proposito, abbiamo chiesto al Comune di Avellino la convocazione urgente della Consulta del Commercio, Artigianato e Turismo”.“A nostro avviso – ha concluso Marinelli – bisogna avviare rapidamente e senza formalismi un confronto tra tutte le forze in campo ed attivare una collaborazione con categorie e associazioni di rappresentanza di consumatori e cittadini, forze sociali e politiche, per definire una proposta concreta della provincia di Avellino da portare alle istanze superiori, per chiedere misure efficaci e commisurate alla gravità della situazione, immaginando oltre a sostegni finanziari, sgravi e tariffazioni agevolate, per imprese e famiglie, ma anche opportuni provvedimenti in sede locale”.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Attualità

Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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