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Attualità

Confesercenti, Marinelli: più investimenti per l’Irpinia con il Recovery fund, puntando su terziario e turismo

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“Occorre una presa di posizione netta e chiara delle istituzioni del territorio e della politica per garantire all’Irpinia adeguati investimenti per il rilancio economico e sociale, attraverso i finanziamenti del Recovery fund”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti.

“Ancora una volta, purtroppo – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria –, si palesa il rischio concreto che la provincia di Avellino ed in generale le aree interne ed il Mezzogiorno tutto vengano penalizzate dalle scelte che si compiono sul piano nazionale. Il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, definito dal governo, non solo ha praticamente escluso l’Irpinia, salvo l’ipotesi progettuale avanzata dall’Asi per la piattaforma logistica Valle Ufita, ma ha distribuito in maniera iniqua le risorse, che avrebbero dovuto concentrarsi nelle aree che maggiormente richiedono interventi strutturali, in particolare nel Sud. Gli obiettivi individuati, poco lungimiranti e scarsamente innovativi, peraltro, rischiano di trasformare l’intera misura in un flop. Serve, invece, una visione di insieme che indirizzi gli interventi in direzione di un ammodernamento del Paese, a partire dai comprensori più fragili, valorizzando le specificità territoriali, in chiave di conversione e rigenerazione ecologica, di efficientamento e miglioramento qualitativo dei servizi e di avanzamento tecnologico”.

“E’ su queste premesse – ha concluso Marinelli – che sollecitiamo istituzioni e classe politica ad attivarsi in maniera coesa e concreta per invertire la rotta, al fine di cogliere l’opportunità rappresentata dal Recovery fund, per lo sviluppo e la crescita sociale dell’Irpinia e dell’intero Paese. Una scommessa che può essere colta riservando l’attenzione necessaria al turismo, alle produzioni tipiche, al commercio di vicinato, all’artigianato, per arrestare il processo di desertificazione in atto ed aprire nuove prospettive, investendo una quota significativa degli stanziamenti sulla tutela e promozione del patrimonio naturalistico, culturale ed artistico, su infrastrutture materiali ed immateriali, sull’innovazione digitale di aziende e pubblica amministrazione, sulla formazione professionale di cittadini, lavoratori ed imprenditori. La Confesercenti provinciale di Avellino, dal canto suo, è pronta a confrontarsi con tutti gli attori istituzionali, offrendo il proprio contributo in termini di idee e proposte”.

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Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità

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L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.

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Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO

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 Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i  salernitani   del PESSY per una gara valida a  determinare le prime due posizioni  del girone.

Dopo l’inattesa sconfitta rimediata  a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari  che conducono al vertice  con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà  grande importanza sia  per la conquista della  vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.

Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici  chiedono alla  squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.

Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi

con un successo e riprendere  il comando della graduatoria.

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Sotto il tricolore diritti a geometria variabile legati al luogo di residenza

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Il 7 gennaio è stata ricordata la festa del tricolore,evento celebrato dal presidente delle Repubblica Mattarella che nel suo discorso ricorda che:“riassume la nostra identità di popolo”. Parole sacre che forse stridono con la realtà. In Italia i meridionali migrano per cercare lavoro e per curarsi, muoiono, in media, tre/quattro anni prima rispetto al resto d’Italia, non hanno mezzi di trasporto urbani efficienti né l’alta velocità, che si ferma a Napoli, pochi gli asili nido gestiti dai comuni, il welfare è un sogno e leinfrastrutture sono inadatte a ricevere gli investimenti industriali nazionali e stranieri. Inoltre il reddito pro-capite è la metà e la disoccupazione è doppia rispetto al Nord mentre è aumentata la povertà assoluta delle famiglie meridionali. Sullo stesso territorio, sotto la stessa bandiera convivono cittadini con diritti a geometria variabile, diritti negati a 19 milioni di persone da tutti i partiti che negli ultimi venti anni hanno governato il paese. Forse hanno messo in pratica il teorema di Guido Tabellini, già rettore della Bocconi, che sul quotidiano Il Foglio scriveva: “Le politiche più efficaci per avvicinare l’Italia all’Europa sono anche quelle che aumentano la distanza tra Milano e Napoli, tra aree avanzate e arretrate del Paese”. In poche parole: ognuno per sé e Dio per tutti.

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