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Attualità

Corsi e ricorsi di nastri e passerelle: ma niente nastro per la Ginecologia ed Ostetricia del Frangipane

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Da Licia Morsa Segretaria Generale FpCgil – Pietro De Ciuceis Segretario Provinciale Sanità Pubblica, riceviamo e pubblichiamo:

Dea di I livello, baluardo insormontabile e vittorioso durante la crisi Covid, il presidio Arianese nella realtà non riesce a decollare, solo proclami e nulla di fatto. Volevamo concentrarci sulla medicina territoriale che non c’è e invece la direzione ASL ci costringe ancora a parlare e a denunciare pezzi di presidi ospedalieri che non ci sono o che addirittura c’erano, funzionavano e che con la scusa del Covid hanno pensato di smantellare.

Fra le varie criticità che permangono, quella più emblematica è di certo legata al reparto di Ginecologia ed Ostetricia. Chiuso il 10 marzo 2020, riapre come servizio minimo il 15 aprile 2020 in una struttura ormai COVID-Free.

Oggi, 24 luglio 2020 la domanda sorge spontanea … quando sarà possibile per gli arianesi ed il vasto hinterland avere ciò che ogni comunità campana che vive sotto la protezione di un dea di I livello ha?

Sicuri che la questione non è legata alla carenza di nastri da tagliare, e ci perdonerete se siamo scettici sulle giustificazioni che ormai sono diventate da protocollo per la ASL e non solo “non si trova nessuno che vuole venire”. Ma attraverso quale istituto di reclutamento di personale la direzione dell’ASL immagina coprire quei posti vacanti. A nostro avviso una manifestazione di interesse, pubblicata per l’emergenza Covid, a partita iva, per massimo sei mesi, non potrà mai soddisfare un servizio h24 di un reparto essenziale come quello di Ginecologia ed Ostetricia. Ricordiamo alla direzione ASL che le autorizzazioni alle assunzioni in base al fabbisogno ci sono e ci sono anche i fondi. Di quale altro assenso regionale abbiamo bisogno?

La FPCGIL ha da sempre denunciato una eccessiva “elasticità” organizzativa della ASL che spesso ha “sbracato”, come in questo caso. Sicuri che la questione non è legata alla pubblicità negativa di festini e monachelle infettanti di ariano e provincia ( motivi della crisi covid individuati dal governatore sulla base di notizie inesatte avute non si capisce da chi), ma più che altro a vari elementi, a partire dalla inusuale farraginosità che inibisce e rallenta gli uffici preposti ai concorsi, per finire alle ormai rituali manifestazioni di interesse al ribasso (ma questo lo avevamo già detto) anche per quei temerari, che nonostante tutto e tutti avevano deciso di venire in rinforzo, soprattutto in quel di Ariano, falcidiate dal COVID.

Oggi una cosa sola vorremmo capire: in quale data certa si riapre completamente la GINECOLOGIA in tutte le sue parti?

Se avete voglia di risponderci, cosa che potrebbe pure sorprenderci, vi preghiamo di non venirvene con SETTOMBRE… grazie.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Attualità

Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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