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Cosa abita la nostra interiorità e come dialogarci, scacciando la depressione?

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Il traguardo più ambito della vita è certamente la felicità suprema. Il benessere psicofisico è il percorso che ti indica l’esatta via. Purtroppo la delusione, lo sconforto, la solitudine e l’irreligiosità, sono le vie che se non abbandonate per tempo, possono portare al gradino più basso: la depressione.

La depressione può essere orizzontale, obliqua o verticale. Ognuna di esse può essere superata con maggior o minor sforzo.

La depressione orizzontale è causata dalla mente e dai sensi: per es., quando agiamo per il raggiungimento di un obiettivo materiale o amoroso con la certezza di raggiungerlo e non lo realizziamo, ciò crea sconforto, e delusione e pertanto può sopraggiungere la temibile depressione.

Per non incorrere in questa situazione si deve agire, ma sempre senza aspettative. Accettare ciò che il destino o karma ci ha fatto arrivare, è la soluzione. La depressione obliqua è riferita invece alla propria coscienza che non riconosce più un’anima Suprema all’interno del proprio essere (sé). Purtroppo l’illusione di essere solo corpi ed una vita tesa soltanto a soddisfare i bisogni materiali o sentimentali, ci portano a dimenticare la realtà: che siamo anime eterne, con felicità e conoscenza.

Tante persone che solitamente appaiono felici fuori, dentro di sé spesso portano un peso che si sforzano in ogni modo di mascherare. Può essere l’infelicità di ciò che si è, della propria vita, dei propri rapporti con gli altri, talvolta anche della propria esistenza orizzontale. Essa attanaglia il cuore e la mente di giovani e adulti, disoccupati e ricchi, malati e persone che godono di buona salute. Superficialmente molte persone cercano di sfuggire alla depressione rifugiandosi nei divertimenti, nelle amicizie, negli hobby, impegnandosi nel lavoro, appoggiandosi su un partner, distraendosi mediante gli svaghi, ma il disagio della coscienza verso l’anima individuale non sparisce, anzi sembra aumentare e non trovare soluzione.

La cultura occidentale, pur se è definita come quella del “benessere”, sta invece già percorrendo la via della depressione orizzontale della mente e obliqua della coscienza, con sintomi di stress individuale e collettivo di vario genere.

La terza depressione la più infima, è quella verticale, il non riconoscere la nostra anima. Chiunque abbia dei problemi esistenziali verso il proprio essere, è già potenzialmente un candidato. E questo perché siamo abituati solamente all’evidenza dell’esteriorità, del nostro ego, negando invece ciò che è vitale per ogni uomo, cioè che l’interiorità possiede un proprio “sé” che respira accanto a un’Anima Suprema e fornisce ossigeno a tutto l’essere. Attualmente questi sintomi sono negati dai mass media e dalla società consumistica, che ha interesse a far vedere tutto il mondo luccicante e felice. Pertanto, la cultura vedica può venire in soccorso a queste sviste, evitando il favorire all’aumento della depressione esistenziale o verticale. Le cosiddette “malattie croniche” o depressive, lo sono perché non si è discesi sino alla nostra interiorità e, poiché non si dispone degli strumenti per conoscere chi vi abita. La crisi della spiritualità nella società si sta avvicinando al punto in cui i beni esteriori e materiali della mente, stanno sostituendo i beni spirituali e ideali della coscienza e dell’anima. Purtroppo la lussuria del benessere corporale e materiale, non va di pari passo con quello spirituale, creando un disequilibrio negativo e pertanto depressione. Nel depresso, la vita non sembra essere vita, la speranza non sa cosa sperare, l’essere non esiste, si limita ad essere un corpo con pur nobili sentimenti, che ha bisogno di affetto e comprensione, e che nessuno può aiutare. Pertanto il depresso non teme la morte né l’attende, la morte è lui stesso. In questa esperienza nulla riesce a calmare né a riappacificare. Il depresso ha perso la memoria della sua coscienza antica ed è incapace di vedere persone realizzate che potrebbero aiutarlo a ricordare. Non accetta nessuno, il suo ego è illimitato, e la sua umiltà è infinitesimale. Spesso ci si affida piuttosto a qualcuno che cerca risposte esclusivamente in superficie nella mente, nel corpo o nella psiche, dandoci veleni in medicine che non curano le cause vere e profonde del nostro interiore spirituale. Secondo la cultura vedica, l’unica medicina per la depressione è l’apertura del cuore, dove vive la nostra anima (jiva) individuale e relazionarla con la l’anima suprema (paramatama) che è felicità e misericordia condensata”. Solo riappropriandoci dell’amore del Supremo e abbandonandoci alla sua misericordia, potremmo stare lontani dalla depressione o uscirne se ci siamo entrati. Tratto dal libro “La via obliqua della conoscenza”

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Attualità

Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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