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Covid20 – Come cambia il quotidiano

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La stagione autunnale ha percorso i primi passi, il Covid19 è da definirsi Covid20.

Ha ripreso, potente, l’operazione mediatica di intimidazione mascherata da informazione. Il contagio da Coronavirus sta divenendo uno strumento elastico: dal calcio alla propaganda, dalla Camera dei Deputati alle stanze delle Regioni. Alle funzioni dell’Unità di Crisi della Regione Campania.

L’imposizione a Dirigenti Medici di non rilasciare interviste è imminente. Il fine?

Evitare la diffusione di notizie distorte e spesso non rispondenti alla realtà, da domani, un solo referente dell’Unità Regionale di Crisi fornirà le informazioni richieste sull’emergenza coronavirus.

Non vi è alcuna emergenza relativa ai posti letto disponibili, sia di terapia intensiva sia di degenza ordinaria. Se una sola struttura sanitaria esaurisce la disponibilità di degenze (e in tempo utile ha già organizzato l’ampliamento già previsto dei posti) il dato non può essere riferito a una emergenza generale, che non esiste“.
Si può desumere quindi che i dati sull’emergenza Covid in Campania da domani non potranno essere più forniti dai singoli ospedali o dalle singole strutture sanitarie sul territorio.

Oggi 6 ottobre in 24 ore 395 positivi su 5.064 tamponi, due decessi. Il totale dei positivi è di 15.163 unità; quello dei tamponi, sino a oggi, è di 637.463. I guariti del giorno sono 125.

Sempre oggi era prevista una riunione alla Camera per definire il Decreto (D.P.C.M.) che il Premier Conte dovrebbe (avrebbe dovuto?) firmare domani.

Ebbene 41 deputati di maggioranza sono in quarantena fiduciaria, anche se negativi al Covid, e non hanno potuto partecipare alla seduta di oggi facendo mancare il numero legale, che non è stato raggiunto per 15 voti. 21 deputati del Pd, 14 quelli di M5s 14, 5 di Italia Viva, 1 di Leu.

Nel Decreto figurerebbe anche la norma che dispone l’obbligatorietà del tampone a chi arriva da Gran Bretagna, Olanda e Belgio. Già da tempo la norma impone il test molecolare o antigenico con il tampone per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia.

Una dichiarazione allarmistica giunge dal presidente nazionale del Sis-118, Mario Balzanelli, a seguito del contagio accertato di diciannove alunni in una sola classe di una Scuola Superiore di Taranto. L’evento ha fatto scattare la quarantena per tutti. Il presidente Balzanelli ha richiamato il sollecito, inviato ad aprile scorso alle Istituzione preposte, a rivolgere attenzione a proteggere gli occhi, terza e ‘’più importante’’ via d’accesso del virus. Ritenendo pertanto, opportuno e necessario l’uso della visiera a scuola, ha concluso lanciando un’implicita accusa:’’ Non accettiamo, sulla base di quanto accaduto a Taranto, che la scuola italiana diventi lo scenario perfetto perché si sviluppi attraverso i nostri ragazzi l’immunità di gregge“.

Ellen Foxman, della Yale School of Medicine afferma che il comune virus del raffreddore innesca le normali difese antivirali delle cellule che formano il rivestimento delle vie aeree. Tutti i virus, sostiene la ricercatrice, entrano nell’organismo respirandoli, e crescono tutti in questo tessuto.

I risultati ottenuti dagli esperimenti compiuti dall’ateneo americano, la presenza di rinovirus avrebbe infatti innescato la produzione dell’agente antivirale interferone. Prodotto nel nostro organismo. Ne abbiamo dato notizia in relazione allo studio italiano. Dunque bene sarebbe beccarsi l’influenza e non vaccinarsi? Oppure vaccinarsi come vorrebbe imporre chi decide il nostro stato di salute?..

Stiamo assistendo a un duello tra chi sminuisce del tutto la pericolosità del contagio e chi cerca di distribuire terrore affermando il riempimento delle terapie intensive.

Come reagire a tutto questo? Come reagisce la cittadinanza a tutto questo?

La Medicina Territoriale in Campania, in Irpinia, ad Ariano Irpino, è affidata alla scrupolosità del singolo Medico di base; l’esperienza attesta l’inutilità del numero di telefono nazionale 1500. Chi è preposto alla gestione dell’emergenza sanitaria ha ‘’contenuto’’, sottacendo, i contagiati. Il cittadino contagiato, da parte sua, ha pensato bene di non segnalare la propria condizione di salute.

Senza fare allarmismi, lo scenario che tutti, dal decisore all’esecutore di norme comportamentali, al cittadino dirimpettaio, il vicino, il conoscente, stiamo contribuendo a creare una possibile estensione del contagio. Va ribadito che la stragrande maggioranza dei contagiati è asintomatica e che poche persone hanno bisogno di ricorrere al ricovero ospedaliero.

Il filtro vero, il primo e vero baluardo alla diffusione del contagio è il Medico di Medicina Generale, professionista autonomo convenzionato ASL. Il cittadino curato a domicilio evita volentieri la corsa in ospedale.

Il quotidiano riporta episodi di malasanità e di Magistratura che interviene: nel 2016 un chirurgo, Valerio Ceriani, asportò lo stomaco a una donna in una Clinica a Sesto San Giovanni, provincia Milano (dunque non la reiterata malasanità al Sud ma sempre malasanità!). La diagnosi, rivelatasi errata, che motivava l’asportazione: tumore maligno. Il Giudice Angela Colella (mi piace pensare sia originaria del Sud..) ha condannato il chirurgo a 2 anni di carcere senza condizionale e a 2 anni di interdizione dall’esercizio della professione. L’amministratore della Clinica in uno con il chirurgo è stato condannato a versare una provvisionale di 300 mila euro alla donna e 20 mila euro al marito.

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Educare alla parità di genere – tra pari”, domani la presentazione del progetto presso la Sala Conferenze del Palazzo degli Uffici

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L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino venerdì 22 novembre 2024 alle ore 10,30 presso la sala Conferenze del Palazzo degli Uffici presenta un progetto che si rivolge  agli studenti della scuola secondaria di II grado per Educare alla parità attraverso l’ innovazione didattica, dal titolo  “Educare alla parità di genere – tra pari”.

Il progetto didattico “Educare alla parità di genere – tra pari” presentato dalla dott.ssa Rossella Schiavo, responsabile del Centro Antiviolenza ANANKE dell’Ambito Territoriale A1 con sede ad Ariano, ha lo scopo di prevenire atti di violenza contro le donne attraverso percorsi educativi e formativi destinati alle studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di II grado di Ariano in via sperimentale e nella forma di ricerca – azione.

Il progetto prevede di coinvolgere un numero di studenti delle classi terze e dopo la formazione essi stessi opereranno nei gruppi di studenti del proprio istituto secondo il modello didattico “pear to pear”. 

L’iniziativa nasce dall’intesa tra gli Assessorati all’istruzione e alle Politiche Sociali, l’Azienda Speciale consortile per le politiche sociali dell’Ambito Territoriale A1 e le scuole superiori di Ariano.  Dopo la sperimentazione il progetto sarà esteso alle altre scuole del territorio.

Dopo i saluti di:

Enrico Franza

Sindaco di Ariano Irpino

Laura Cervinaro

Consigliera Provinciale

Augusto Morella

Presidente Azienda speciale consortile per la gestione delle politiche sociali   Provincia di Avellino n. A1

Pasqualino Molinario

Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ariano Irpino

Grazia Vallone

Assessore all’Istruzione e  alle Politiche Giovanili del Comune di Ariano Irpino

Interverranno:

Rossella Schiavo

Psicologa – Azienda speciale consortile Avellino A1 – Sportello “Ananke”

Tiziana Aragiusto

Dirigente Scolastica, reggente ISS “De Gruttola”

Massimiliano Bosco

Dirigente Scolastico, ISS “Ruggero II”

Giovanni Mingione

Dirigente Scolastico, reggente Liceo “P. P. Parzanese”

Interventi degli studenti

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Rsu Ispettorato del Lavoro: solidarietà alle colleghe aggredite a Sirignano, necessario  garantire sicurezza dei dipendenti

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La Rappresentanza sindacale unitaria dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Avellino, composta da Mario D’Andrea, Carminantonio Vacchiano e
Maria Luisa Candela, nell’esprimere piena solidarietà alle due colleghe aggredite nei giorni scorsi in un’attività commerciale di Sirignano, mentre svolgevano il proprio lavoro, approfittando della presenza in città di alti dirigenti dell’ente, giunti appositamente presso la sede dell’ufficio per manifestare la vicinanza dell’amministrazione per quanto successo e approfondire la vicenda, ha avuto un confronto con il direttore centrale Vigilanza e Sicurezza del Lavoro dell’Ispettorato nazionale, dott. Aniello Pisanti, con il direttore interregionale Inl, dott. Giuseppe Patania, e con il direttore dell’Ispettorato territoriale di Avellino, dott. Francesco Damiani, che nella mattinata di ieri si sono incontrati, a Palazzo di governo, con il Prefetto, Rossana Riflesso.

L’intento della Rsu è individuare soluzioni idonee a gestire una situazione che ormai sta diventando insostenibile per gli ispettori che quotidianamente, nello svolgere le proprie mansioni, si imbattono in situazioni rischiose, diventando nei fatti lo sfogatoio di tensioni sociali, ma anche i destinatari di atteggiamenti e comportamenti incivili e aggressivi, da parte di alcuni degli utenti sottoposti a controlli.

Per quanto ci riguarda, abbiamo quindi chiesto maggiore attenzione e tutela anche per il personale adibito al front office, che costantemente deve rapportarsi con il malcontento dell’utenza, che non di rado degenera in invettive e minacce all’indirizzo degli addetti.

Da parte dei tre dirigenti abbiamo registrato ampia disponibilità a recepire le nostre osservazioni e ad intrattenere un confronto costante, in un’ottica di collaborazione costruttiva, nell’interesse esclusivo dei dipendenti degli uffici, in modo che possano svolgere le proprie funzioni istituzionali nella massima tranquillità.

Venendo al grave espisodio occorso alle colleghe, l’altro giorno, quando le due ispettrici del lavoro si sono presentate e qualificate all’atto dell’accesso ispettivo, il titolare della ditta ha reagito con violenza contro una di loro, strattonandola con forza mentre stava procedendo all’identificazione di una lavoratrice, impedendole di raccoglierne le dichiarazioni, in modo da agevolarne l’allontanamento, anche su energico invito della madre di quest’ultimo, presente nel negozio. Nonostante le ispettrici abbiano immediatamente chiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione di Baiano, tramite il 112, che sono sopraggiunti in loco, il titolare della ditta e i suoi congiunti hanno ripetutamente oltraggiato e aggredito verbalmente le ispettrici del lavoro, rovesciando persino il tavolo sul quale stavano redigendo il verbale, colpendo così ad una mano una delle colleghe, procurandole una frattura ad un dito. Si è pertanto reso necessario l’intervento dei sanitari, anche a causa di un malore accusato dall’ispettrice colpita, a seguito della situazione, e il trasporto presso il Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, dove i medici hanno riscontrato la frattura alla mano e un innalzamento della pressione arteriosa, con una prognosi di 25 giorni.

A seguito di quanto è successo, ci è stato riferito che sarà convocato, in tempi brevi, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di garantire un maggiore supporto all’attività ispettiva, in termini di forze dell’ordine.

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La lega marcia, mentre l’opposizione tace sulla Questione Meridionale e sul referendum

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La Corte Costituzionale ha assestato un duro colpo alla legge 86/2024 targata Calderoli, ha cassato sette commi e indicato cinque prescrizioni a cui attenersi per riscrivere il testo. La casa è abbattuta ma non polverizzata, e Calderoli è ben determinato a modificare la legge in parlamento. I rilievi della Consulta sono chiari: non si possono trasferire intere materie ma solo specifiche funzioni, la richiesta va motivata e sempre che lo Stato Centrale non sia in grado di svolgere questa funzione nel rispetto del principio di sussidiarietà; la delega al governo per la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) non può essere generica; i LEP non possono essere definiti e rivisti con DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri); deve essere eliminato il criterio della spesa storica e le regioni sono obbligate a  rispettare il patto di stabilità al fine di prevenire inefficienze di sistema e la crescita della spesa pubblica; il parlamento non può solo ratificare le intese, fra il governo e le regioni, ma deve approvarle e rinviarle per un nuovo esame. Le opposizioni esultano, manca, però, un’azione volta a rimettere al centro dell’agenda politica la Questione meridionale, causa ed effetto delle disuguaglianze tra le due aree del paese. Né l’opposizione ha riaffermato la necessità che il referendum, richiesto da oltre 1,2 milioni di cittadini, sia celebrato, in tal modo, si impedisce ai cittadini di partecipare al dibattito pubblico sul regionalismo differenziato, sin ad ora, svolto solo nelle sedi istituzionali oppure nelle segrete stanze. In tal modo il silenzio dell’opposizione rafforza la proposta del governo Meloni di ritenere oramai inutile il referendum e non pongono in campo l’offensiva per spazzare via lo Spacca Italia.

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