Attualità
Cronaca di un ricovero all’Ospedale di Ariano: suggerimenti al Presidente De Luca
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Martedì 15 febbraio, poco prima delle 9, come ogni mattina, stavo recandomi ad acquistare i giornali, quando mi sono risvegliato,disteso sulla strada, attorniato da gente: avevo avuto un mancamento. Qualcuno, che voglio qui ringraziare, aveva chiamato un’ambulanza, così mi sono ritrovato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Frangipane di Ariano, dove mi sono stati praticati subito due tamponi anti-Covid, una Tac e un prelievo di sangue per le analisi. Dovevo essere ricoverato, ma mancava il posto letto: in seguito, fortunatamente si è trovato un posto in Neurologia. Ringrazio medici e infermieri del PS per la disponibilità, l’efficienza e la competenza dimostrate. In Neurologia mi è stato praticato un altro tampone anti-Covid e una serie di visite e prestazioni sanitarie. Ho preso atto della competenza e professionalità del personale medico e infermieristico, nonché della pulizia degli ambienti: l’ospedale, come si sa, serve ai più deboli, agli ammalati e quindi c’è bisogno di personale competente, di apparecchiature biomedicali all’avanguardia e di un’adeguata qualità dell’ospitalità alberghiera. Sono stato inizialmente ricoverato in un reparto con 4 letti per la terapia intensiva o sub intensiva, con letti dotati di monitor. La Neurologia è dotata anche di altre tre camere, per un totale di 10 posti letto. Il “camerone” è fornito di due bagni con caratteristiche simili: c’è una doccia per bagno, ma nessuno la usa perché non è provvista né di cabina né di tenda e quindi se usata, causerebbe l’allagamento del locale; un lavabo, ma nessuna mensola per appoggiare quanto necessita per la toilette. Sopra al lavandino è posizionato uno specchio e sopra a questo, una guaina da cui fuoriescono 3 fili elettrici scoperti, non si sa se percorsi o meno da corrente. Vi è anche un bidet, che è collocato parzialmente sotto il lavandino e ciò ne rende difficoltoso l’utilizzo. In uno solo dei due bagni si trova uno sgangherato appendiabiti. Il costo giornaliero di una degenza in ospedale è piuttosto elevato: stando ai dati 2020 reperibili anche sul web, il costo di una singola giornata di degenza in un’area a bassa intensità di cura/complessità assistenziale, è di circa 428 €, per passare a 582 € per media intensità di cura/complessità assistenziale, fino a raggiungere la considerevole cifra di 1.278,50 € per l’alta intensità di cura/complessità assistenziale. Alla luce di questi dati, sarebbe pertanto di fondamentale importanza, che le indagini cliniche fossero svolte nel più breve tempo possibile. Venerdì 18 febbraio alle 14 e 30, accompagnato da un autista e un’infermiera, sono stato portato in ambulanza all’Ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi per fare la risonanza magnetica. Siamo tornati in reparto alle 19 e 10, ovvero siamo stati fuori 4 ore e 40 minuti: questi sono sprechi, ma a quanto si sostiene (si dice in realtà da molti anni), fra qualche mese anche l’ospedale di Ariano avrà la sua risonanza magnetica. Fino a questo momento, per farla eseguire altrove, quanto denaro si è sprecato? L’ospedale di Ariano ha personale medico disponibile e competente: di conseguenza, perché non viene potenziato e dotato delle più moderne attrezzature biomedicali, che non solo renderebbero la sanità pubblica più competitiva rispetto al privato, ma renderebbero l’ospedale un luogo di lavoro attrattivo sia per chi deve lavorarci, che per gli utenti. Il personale medico, infermieristico e socio-sanitario, soffre di una carenza di pianta organica in quasi tutti i settori. In Neurologia vi sono soltanto 4 bravi medici di cui uno, il direttore, malato da tempo. Anche gli infermieri sono sottodimensionati, così come sono pochi gli operatori socio-sanitari, che sono stati tutti assunti a tempo determinato, perché avevano dimostrato un interesse all’assunzione e, con uno pseudo concorso per titoli, sono stati assunti con contratti a termine da un mese o un mese mezzo, rinnovati diverse volte. Nell’ospedale lavorano dai 30 ai 40 OSS, ma questi poveri ragazzi sono stati costretti a prendere la partita Iva come se fossero dei liberi professionisti, sebbene siano dipendenti a tutti gli effetti, con l’anomalia che si devono pagare i contributi, non hanno diritto alle ferie, ai permessi, alla maternità e al Tfr e, se si ammalano, non vengono pagati: addirittura alcuni di loro sono stati contagiati dal Covid-19, che potremmo considerare un vero e proprio infortunio sul lavoro, ma non hanno avuto diritto allo stipendio! Se un privato assume giovani con contratti a termine e pretende la partita Iva, esercita una grave forma di sfruttamento, ma se lo fa il pubblico, allora è proprio uno scandalo! Voglio suggerire a chi dirige la Asl di Avellino, di stabilizzare i precari e di indire concorsi pubblici per sanare le carenze di organico, affidandone la gestione a ditte esterne, in modo da scongiurare eventuali assunzioni clientelari: adesso si può! Ma anche di realizzare quegli interventi che, pur costando poco, renderebbero più confortevole il soggiorno dei ricoverati. È possibile che nei due bagni da me citati, al posto dei fili elettrici scoperti e pendenti, si sistemino finalmente due plafoniere? È possibile piazzare una mensola vicino al lavandino e qualche attaccapanni, dove poter appendere asciugamani e pigiami? È possibile piazzare intorno alle docce, le cabine, che peraltro costano quattro soldi? È possibile spostare i bidet, in modo da consentirne un uso agevole? Sono carenze ataviche, ma per una questione di trasparenza, la Asl potrebbe far conoscere chi è quel genio che ha progettato la collocazione di due bidet sotto al lavandino, chi ha eseguito i lavori, chi li ha collaudati e, soprattutto, chi ha inaugurato la struttura. Altra questione che credo valga la pena di verificare, è la qualità della ristorazione ai pazienti: la mensa. È mai possibile che la mattina per colazione,siano disponibili soltanto latte, orzo e the, ma non il caffè, perché così è stato deciso? Ariano ha ottimi panifici e pane di qualità: possibile che il pane propinato sia invece del tipo “michetta milanese”, dura e gommosa? Per chi ha problemi di glicemia, non sarebbe opportuno evitare la pasta a pranzo e la pastina in brodo a cena, che invece mi è stata propinata per almeno sei cene di seguito, peraltro sempre dello stesso tipo e col medesimo brodo? Chiedo al Presidente De Luca che ha mantenuto per sé la delega alla sanità, di intervenire per sanare queste significative inefficienze. Con De Luca siamo stati colleghi alla Camera dei deputati durante la XV legislatura, militavamo entrambi nello stesso partito di sinistra e non è quindi concepibile che un uomo di sinistra come lui, tolleri lo sfruttamento del personale sanitario costretto a dotarsi di partita Iva. Aggiungo, da Genovese emigrato ad Ariano, che il Sud deve fare ogni sforzo per scongiurare l’emigrazione sanitaria al Centro e al Nord: quanto costa alla Regione Campania? Non sarebbe meglio attrezzare gli ospedali con uomini e mezzi adeguati?
Attualità
Coppa Italia TPRA (Federazione Italiana Tennis-Padel) al Club La Tartaruga
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Il settore Tpra della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) presenta la “Coppa Italia TPRA Tennis 2025”
L’obiettivo è quello di coinvolgere nell’attività, NUOVI giocatori amatoriali, quindi anche nuovi tesserati, coinvolgendoli tramite i circoli, i maestri etc.
Come sappiamo, il fattore squadra, spesso rappresenta una forte motivazione alla partecipazione.
La formula è molto coinvolgente:
– 1^ FASE REGIONALE.
FASE PROVINCIALE. Le prime 2 squadre di ogni girone accederanno al tabellone ORO, le altre al tabellone ARGENTO.
MASTER PROVINCIALE. Si giocherà con tabellone ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre finaliste dei tabelloni accederanno al Master Regionale.
MASTER REGIONALE. Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO. Le squadre vincitrici accederanno al Master Nazionale.
– 2^ FASE NAZIONALE
Si giocherà con tabelloni ad eliminazione diretta in entrambe le categorie ORO e ARGENTO.
Il Club La Tartaruga, Presieduto da Lucia Scrima, partecipa alla Coppa Italia categoria femminile competizione che prevede la disputo 2 singolari e un doppio al meglio di tre set ai 6 games con “vantaggio Tpra” e tie-break a 7 punti sul punteggio di 5 giochi pari, in sostituzione dell’eventuale terzo set si disputa un match tie-break a 7 punti.
Domani domenica 23 febbraio 2025 alle ore 10:00 si disputa la prima giornata sui campi in sintetico di Contrada Carpiniello le ragazze del Club La Tartaruga affrontano il TC Cesinali.
Il Club La Tartaruga Ariano Irpino schiera Manuela Leo (capitano) – Graziella Barrasso – Federica Capobianco – Veronica Di Maggio – Greta Fino – Giuseppina Florenzano – Roberta Morelli e Raffaella Zecchino.
Il Panathlon Club Ariano Irpino, Associazione Internazionale Benemerita del Coni che promuove l’etica e la lealtà nello Sport,attribuirà il premio “Fair Play” al termine delle varie fasi della Coppa Italia.
Attualità
Forza Italia Ariano incontra il Ministero della Giustizia : passi avanti per la riapertura di un secondo Tribunale in provincia di Avellino
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Roma, 17.02.2025– Una delegazione di Forza Italia di Ariano Irpino, guidata dal Segretario cittadino Avv. Giancarlo Giarnese e composta dagli Avv. Giancarlo Di Gregorio, Avv. Crescenzo Perrina e Arch. Alessandro Moschillo, è stata ricevuta questa mattina al Ministero della Giustizia dal Capo di Gabinetto del Ministro Nordio, Dott.ssa Bertolozzi. Al centro dell’incontro, la possibilità di riaprire un secondo tribunale in Provincia di Avellino.
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Durante la riunione, la delegazione irpina ha presentato una relazione dettagliata sul progetto, accompagnata dal deliberato dei Sindaci dell’Area Vasta adottato il 13 febbraio scorso. Un documento che testimonia il forte sostegno istituzionale e territoriale all’iniziativa.
Dal confronto è emersa una notizia di grande rilievo: il Governo sta lavorando a un Progetto di Legge che, oltre a stabilizzare i tribunali abruzzesi, prevederà la riapertura di quattro tribunali soppressi nel 2012 e conferirà una delega all’Esecutivo per individuare i criteri utili alla riattivazione di altre sedi giudiziarie, con particolare attenzione alle aree interne.
La volontà dell’Esecutivo di superare la riforma della geografia giudiziaria del 2012 rappresenta un segnale positivo per il territorio irpino. Il Capo di Gabinetto ha già fissato un nuovo incontro dopo l’estate per discutere più concretamente della proposta di un secondo tribunale in provincia di Avellino.
Attualità
Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI), il grimaldello per privatizzare la Sanità
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Le liste di attesa sono la fotografia del Sistema Sanitario italiano, finanziato con prelievi fiscali sui redditi dei pensionati, lavoratori e liberi professionisti, eroga prestazioni sanitarie in tempi biblici, anche otto /nove mesi, che compromettono le condizioni di salute della persona ammalata. Tant’è, che, il cittadino, per ottenere prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, si rivolge all’Attività Libero Professionale Intramoenia (ALPI) che, in regime ambulatoriale, eroga prestazioni specialistiche e/o attività diagnostico strumentale, interventi chirurgici in regime di ricovero ordinario o di Day Hospital/Surgery, prestate dal personale della dirigenza medica e sanitaria in regime di esclusività. Per incanto nello stesso ospedale, reparto, ambulatorio e l’identico medico la prestazione sanitaria viene erogata in poche settimane, imponendo al cittadino di pagare tra le 100/120 euro che in regime ordinario, se fosse esente dal pagare il ticket sanitario, sarebbe stata totalmente a carico del SSN. Forse la mancata riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche va trovata nella volontà di introdurre, in modo silente, non certo in punta di piedi, la privatizzazione del SSN? Giulio Andreotti, affermava: “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Le liste di attesa sono il tema irrisolto sul quale si è cimentato in estate il governo Meloni, ben sapendo che il personale sanitario è sotto organico, sono insufficienti le risorse finanziarie per gli straordinari, è inadeguata la protezione dalle aggressioni degli operati sanitari nei reparti del pronto soccorso. Nel frattempo milioni di cittadino, pur esenti da ticket sanitario, sono sottoposti ad ulteriori esborsi di denari che il rapporto della Fondazione Gimbe/2024 e l’ISTAT/2023, hanno quantificato nella percentuale del 26%, con spese dirette o intermediate, quest’ultime erogate dalle assicurazioni sanitarie. Il piano del governo è chiaro: ridurre la presenza dello Stato a tutto vantaggio della sanità privata e delle assicurazioni sanitarie. Non possiamo rimanere con le mani in tasca, bisogna impedire la lenta agonia del SSN.
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