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CURE PALLIATIVE IN EUROPA, IL RUOLO DELL’ITALIA – L’ANALISI DEL DOTTOR SERGIO CANZANELLA –

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Le cure palliative al centro dell’azione dell’Unione europea nel settore dell’assistenza sanitaria e il dottor Sergio Canzanella, manager per l’Italia meridionale dell’European Cancer Patient Coalition, nonché membro della Commissione Regione Campania Cure Palliative, spiega ciò che sarà il ruolo dell’Italia in tale ambito. Il Governo italiano, che assumerà la presidenza del Consiglio dell’Unione nel secondo semestre, ha presentato – ricorda il dottor Canzanella – una relazione programmatica per illustrare orientamenti e priorità al fine di potenziare il processo di integrazione europea. In particolare, sul tema delle cure palliative, così si legge nella relazione: “Capitolo 2.5.1 – L’azione a livello dell’Unione.Nel settore dell’assistenza sanitaria, è innanzitutto essenziale lavorare affinché siano assicurate cure di qualità, erogate in maniera da garantire la massima sicurezza del paziente. Una speciale attenzione sarà dedicata ai temi dell’efficienza, dell’efficacia e del rapporto tra costo ed efficacia delle cure erogate. Durante il semestre di presidenza sarà dato spazio anche al tema della terapia del dolore e delle cure palliative, aspetto che i progressi della medicina rendono di grande attualità e sul quale il nostro Paese intende condividere la propria esperienza con gli altri Stati membri; Capitolo 2.5.3 – Programmazione sanitaria. Mirerà a promuovere una crescita inclusiva e sostenibile nel lungo periodo attraverso interventi orientati ad alcuni settori strategici, realizzazione di un’offerta assistenziale più qualificata e differenziata per intensità di cura, organizzata secondo modalità innovative e flessibili, più rispondente sia alla necessità dell’emergenza che a quelle della riabilitazione, con una particolare attenzione ai temi dell’invecchiamento sano e attivo, della cronicità, della terapia del dolore, delle cure palliative e dell’umanizzazione”.

Le cure palliative, poi, sono state fra i diritti umani da garantire agli anziani. Difatti, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa alla fine di febbraio ha adottato anche la Raccomandazione CM/Rec (2014) 2 agli Stati membri, che prevede all’articolo 6 un sottocapitolo dedicato alle cure palliative. Di seguito gli articoli e il testo corrispondente: “44. Gli Stati membri dovrebbero offrire le cure palliative alle persone anziane con malattie molto gravi o inguaribili per assicurare loro il massimo benessere e il diritto a vivere e morire con dignità; 45. Ogni persona anziana che necessiti di cure palliative dovrebbe averne accesso senza inutili ritardi, in un contesto che sia adeguato alle sue esigenze e preferenze, incluso il suo domicilio e le strutture per lungo degenti; 46. Familiari e amici dovrebbero essere incoraggiati ad affiancare le persone anziane con malattie inguaribili o vicine alla morte. Dovrebbero ricevere supporto professionale, ad esempio da parte dei servizi di cure palliative ambulatoriali; 47. Gli operatori coinvolti nelle cure palliative dovrebbero rispettare completamente i diritti dei pazienti e rispettare aspettative e standard professionali; 48. Gli specialisti nel campo delle cure palliative dovrebbero essere disposti a realizzare formazione e ricerca nel settore. Programmi di educazione nell’ambito delle cure palliative dovrebbero essere inclusi nella formazione degli operatori sanitari e sociali e dovrebbe essere incoraggiata la cooperazione dei professionisti nelle cure palliative; 49. Gli Stati membri dovrebbero assicurare un’adeguata disponibilità e accessibilità dei farmaci per le cure palliative; 50. Nell’organizzazione delle Strutture nazionali di cure palliative, gli Stati membri dovrebbero tenere conto della raccomandazione Rec (2003) 24 della Commissione dei Ministri agli Stati membri per l’organizzazione delle cure palliative”.

“I risultati che la presidenza italiana intende perseguire – questa l’analisi del dottor Canzanella – si inquadrano nella più generale cornice dei programmi Horizon 2020 per quanto riguarda la ricerca sanitaria ed Health for Growth per quanto riguarda la sanità pubblica, oltre che nello scenario delineato dalla Strategia Europa 2020, dai principali documenti dell’Oms e dalle analisi economiche dell’Ocse. Le principali iniziative che l’Italia metterà in atto si collocano innanzitutto nel settore della prevenzione, al quale s’intende dare ampio spazio per gli effetti positivi di miglioramento generale dello stato di salute collettivo e individuale, soprattutto nel medio-lungo periodo. Durante il semestre di presidenza sarà dato spazio anche al tema della terapia del dolore e delle cure palliative, aspetto che i progressi della medicina rendono di grande attualità e sul quale il nostro Paese intende condividere la propria esperienza con gli altri Stati membri, avendo emanato la Legge n. 38 del 2010”.

Intanto, l’European Cancer Patient Coalition di cui la Federazione Associazioni Volontariato in Oncologia e molte associazioni federate fanno parte, tra le quali l’Associazione House Hospital onlus in Campania, ha lanciato una Call to Action, una vera e propria chiamata alle armi contro il cancro, rivolta agli eletti al nuovo Parlamento europeo e alla Commissione stessa. La Call to Action segue la presentazione della Carta europea dei diritti del malato oncologico, presentata lo scorso 4 febbraio a Strasburgo in occasione della Giornata mondiale contro il cancro.

“La Call to Action – sottolinea ancora il dottor Canzanella– richiama i vertici politici europei ad agire unitariamente, con uno sforzo sinergico e coordinato, perché il cancro non tiene conto dei confini nazionali, ma colpisce tutte le parti della nostra società. Quindi, tale iniziativa mira a impegnare i membri del Parlamento europeo a porre la lotta al cancro al primo posto dell’agenda politica sanitaria e a risolvere le disuguaglianze che i malati oncologici e le loro famiglie devono affrontare ogni giorno in Europa, attraverso la definizione di un Piano Oncologico Europeo che garantisca un migliore standard di trattamento ovunque essi risiedano e senza discriminazioni legate al reddito”.

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Forza Italia Ariano Irpino: Strade, infrastrutture e sanità abbandonate dalla Regione Campania

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I fondi per le strade di Ariano Irpino non ci sono. Lo ha confermato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nell’intervista rilasciata ieri a margine della sua visita a Sant’Angelo dei Lombardi. Una dichiarazione che certifica l’abbandono del nostro territorio da parte della Regione, ormai concentrata su clientelismo e interessi di parte, come dimostra il caso di Salerno, dove il Presidente della Provincia, esponente deluchiano di ferro, è da mesi agli arresti domiciliari.

Gli arianesi, se vorranno raggiungere la nascente stazione Hirpinia o se sperano in una strada alternativa a Cardito, farebbero meglio a rivolgersi direttamente a Trump o a Elon Musk, perché dalla Regione Campania non riceveranno nulla. I soldi sono stati destinati altrove, mentre il nostro territorio viene lasciato in balia di traffico insostenibile, infrastrutture fatiscenti e servizi pubblici al collasso.

Anche il sindaco Enrico Franza dovrà finalmente assumersi le sue responsabilità. La Contursi-Grottaminarda-Camporeale, opera strategica per il nostro territorio, è stata archiviata nonostante i milioni di euro già spesi in progettazioni e persino espropri. Ma il peggio è che neanche la “bretella” alternativa a Cardito, promessa come soluzione per alleggerire il traffico, vedrà mai la luce.

La verità è semplice e amara: la Regione Campania ha abbandonato Ariano Irpino. Mentre si concentrano risorse e attenzioni sulle zone costiere, il nostro territorio deve sopportare un traffico insostenibile, un sistema sanitario al collasso e trasporti pubblici talmente inadeguati che, dopo le 7:30 del mattino, per raggiungere Napoli ci vogliono tre ore di viaggio.

Il Presidente De Luca, con il suo consueto sarcasmo, ci invita a “stampare soldi” per realizzare le opere di cui abbiamo bisogno. Ma in realtà, ciò che emerge è la totale incapacità di questa classe politica di garantire i diritti fondamentali ai cittadini. Un’amministrazione che trasforma i bisogni in favori e che ha condannato il nostro territorio a uno stato di abbandono e rassegnazione.

Eppure, Ariano Irpino ha potenzialità straordinarie: la futura stazione Hirpinia e il suo polo logistico rappresentano un’occasione unica di sviluppo per l’intera area. Per coglierla, però, dobbiamo liberarci di una classe dirigente che in questi anni ha dimostrato solo di vivere alla giornata, senza una visione di crescita e sviluppo per il nostro territorio.

Forza Italia Ariano Irpino continuerà a denunciare l’abbandono del nostro territorio e a lavorare per costruire un’alternativa politica che metta finalmente al centro le esigenze dei cittadini.

Forza Italia Ariano Irpino

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Antonio Bianco : Non illudiamo i Meridionali con l’Alta Velocità

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L’Italia è spezzata in due, i collegamenti ferroviari tra il Sud ed il Nord sono interrotti tra Paola ed Amantea, in provincia di Cosenza, a causa della caduta di un container sui binari la cui rimozione è resa difficile per le forti raffiche di vento. Rai Calabria, da Paola, effettua un servizio con le interviste e le pacate rimostranze dei passeggeri che denunciano l’interruzione della linea ferroviaria appena il mal tempo imperversa. Tra il 21° e 23° secondo del filmato del 14 gennaio 2025, il cronista cita l’Alta Velocità (il servizio è di Iacopo Catarsi e riproduco le testuali parole: “le cancellazioni per l’Alta Velocità sono continue…”), fatto non rispondente al vero in quanto l’Alta Velocità si ferma a Napoli e non prosegue verso il Meridione, lasciando inalterato il gap infrastrutturale dei collegamenti ferroviari tra le due aree del Paese. I tempi di percorrenza ferroviari della tratta tirrenica da Reggio Calabria a Napoli, paragonati a quelli tra Napoli e Milano, per la stessa distanza, sono circa il doppio. Tant’è che si vorrebbe progettare un nuovo tracciato dell’Alta Velocità, tra le due citate città, tutt’ora rimasto nel seno degli Dei. L’Italia va riunificata partendo dalla realtà dei fatti, in mancanza dei quali diventa difficile rimette insieme i cocci di un Paese arlecchino. Vengono riconosciuti i diritti di cittadinanza e civili a geometria variabile, legati al luogo di residenza. I meridionali emigrano in cerca di lavoro o per curarsi, hanno pochissimi esili nido pubblici, una sanità mal ridotta, un welfare inesistente e muoiono, in media, tre o quattro anni prima che nel resto del Paese. Almeno non li illudiamo con l’inesistente alta velocità ferroviaria tra Napoli e Reggio Calabria.

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Pallavolo Campionato Serie D maschile – Torna a giocare in casa il GSA ARIANO

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 Sabato 18 gennaio 2025 alle ore 18.00 al Palasport il team arianese scende in campo con i  salernitani   del PESSY per una gara valida a  determinare le prime due posizioni  del girone.

Dopo l’inattesa sconfitta rimediata  a Battipaglia , la compagine del Tricolle ha perso il primo posto a vantaggio proprio dei prossimi avversari  che conducono al vertice  con due punti di distacco. La prossima gara rivestirà  grande importanza sia  per la conquista della  vittoria che per la classifica , giocatori e staff tecnico del GSA ne sono consapevoli e preparano al meglio l’appuntamento.

Gli allenatori Giulio Filomena e Nico Medici  chiedono alla  squadra di lasciare da parte l’ultimo risultato e continuare a credere nelle proprie possibilità per seguire l’obiettivo promozione.

Sarà un impegno delicato per capitan Santosuosso e compagni che attendono l’occasione per riscattarsi

con un successo e riprendere  il comando della graduatoria.

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