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Decreto Rilancio: risorse solo per il Nord

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Il decreto Rilancio, in discussione in Parlamento, ed il Piano di Vittorio Colao (Italia 2020-2022) sono indicativi della volontà politica del Governo di voler lasciare il Sud privo di servizi efficienti. Nessuna attenzione verso questo territorio, nessun progetto di ammodernamento delle ferrovie con l’alta velocità che si ferma a Salerno, mentre si pubblicizzano operazioni di vergognosa facciata con il Frecciarossa che dal 3 giugno arriva sino a Reggio Calabria. Fatto che mostra l’inadeguatezza della classe politica e, peggio ancora, l’uso inappropriato del Frecciarossa che può raggiungere Ai 300 km/h mentre su questa tratta ferroviaria potrà arrivare forse, in media, i 110 km/h. Insomma fanno correre la Ferrari formula uno su un’autostrada a due corsie. Inoltre con gli articoli 241 e 242 del Decreto Rilancio dirottano parte del Fondo Sviluppo e Coesione, destinato per 80% al Sud, in quanto zona sottosviluppata, verso il Nord facendo uso dell’emergenza sanitaria e senza stabilire i tempi e le modalità per la restituzione delle somme stornate. Inoltre il Decreto Rilancio, con l’articolo 112, ha eliminato dal novero delle zone rosse non solo Ariano Irpino ma anche Polla, Sala Consilina, Atena Lucana e Caggiano, tutte nel Sud, che non potranno accedere al fondo di 200 milioni a ristoro dei maggiori danni dovuti ai focolai da Covid-19, a differenza dei Comuni situati in Lombardia. In Parlamento saranno presentati degli emendamenti agli articoli 112, 241 e 242. Inoltre il fondo di 55 miliardi del Decreto Rilancio sarà ripartito con il criterio della spesa storica, il Meridione riceverà 12 miliardi diversamente se il calcolo fosse fatto in riferimento alla popolazione residente, che è pari al 34% del totale, avrebbe ricevuto una dotazione di 19 miliardi. Solo parole e non fatti. Si è passati dal Piano del Governo per il Sud di Giuseppe Provenzano, chimera in fase di allestimento, al Piano di Vittorio Colao che non prevede risorse per la realizzazione di opere necessarie a ridurre le differenze socio-economiche tra il Nord ricco ed il Sud depauperato delle risorse umane. Sin ad oggi, lo scippo operato nei confronti del Mezzogiorno non è stato fermato dalle relazioni parlamentari, dall’operazione verità del Quotidiano del Sud, dai convegni e dalle denunce degli studiosi e della società civile. Forse occorre cambiare strategia e chiedersi come mai nei Comuni del Sud mancano gli asili nido pubblici, il tempo prolungato e la mensa per le scuole elementari, trasporti pubblici, servizi sociali degni di queste parole e via dicendo. Forse tutti i Sindaci sono inetti mentre quelli del Nord sono efficienti e competenti amministratori? Sicuramente ci saranno delle inefficienze, ma fin tanto che i Sindaci non avranno a disposizione le risorse finanziarie dei loro pari grado eletti al Nord, potranno amministrare solo l’ordinario e le funzioni indifferibili. Allora cosa fare? A mio avviso bisogna partire dal basso con l’elezione del Sindaco, il quale dovrebbe aver ben chiare le finalità dello scippo di risorse finanziarie attuato nei confronti del Sud al fine di informare, formare e rendere consapevoli i concittadini delle cause che rendono l’Italia divisa e disuguale. Diversamente affogheremo la nostra rabbia nella favola dell’inefficienza, in alcuni casi vera e tangibile, ma non sapremo mai se i Sindaci del Sud, a parità di risorse finanziarie a loro disposizione con gli omologhi di quelli del Nord, avrebbero dotato i loro territori di servizi efficienti e funzionanti. È complicato, ma dobbiamo provarci, ognuno di noi è chiamato a spendere i propri talenti per la comunità e mettere in pratica il monito di Don Milani: “[…] a che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca […]”. Siano i Sindaci del Sud i promotori del nuovo risorgimento italiano che porti alla riunificazione socio-politica e culturale della nostra comunità dove ogni persona sia un cittadino e non uno straniero in Patria.

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Provincia – Obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali sulle strade provinciali e regionali dell’Irpinia

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La Provincia di Avellino ha disposto, con ordinanza del dirigente del settore Viabilità, l’obbligo di catene per neve a bordo o pneumatici invernali (da neve) o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, durante il periodo compreso tra la data odierna e il 15 Aprile 2025, per tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote, i motocicli e i velocipedi, in transito lungo i tratti delle strade provinciali e regionali ricadenti nel territorio della provincia di Avellino.

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Avanti tutta con il referendum abrogativo

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Salvini e Zaia, forse affetti da analfabetismo di ritorno, vogliono portare avanti il loro disegno di spaccare l’Italia, ignorano sia Consulta che ha demolito la legge Calderoli, sia la Cassazione che rende ammissibile il referendum abrogativo, non possono impunemente sbeffeggiare le istituzioni reputando uno scherzo di carnevale le decisioni assunte dalle supreme corti. Qualcuno dovrebbe fermare il duo Salvini-Zaia, è in gioco la credibilità della Meloni e del governo che hanno prestato giuramento sulla Costituzione. La legge Calderoli è un orrore Costituzionale, viola il principio di uguaglianza e di solidarietà, declassa la Questione Meridionale ad affare locale che dovranno risolvere gli amministratori meridionali, ritenuti la causa e l’effetto del problema. I fatti, le relazioni del Parlamento, l’Ufficio dei Conti Pubblici territoriali hanno smentito la narrazione della Lega, infatti l’applicazione del criterio della spesa storica ha consentito al Nord di ottenere un maggior gettito dallo Stato Centrale di oltre 60 miliardi, fatto che ha consentito di finanziare il tempo prolungato nella scuola dell’obbligo, di costruire gli asili nido, di offrire l’alta velocità, diffusa in tutta l’Italia settentrionale, servizi quasi completamente negati ai meridionali. Si celebri il referendum contro la legge Calderoli e, senza perder tempo, si inizi la battaglia per riunificare il paese affinché tutti i cittadini, inclusi i meridionali, si sentano fratelli e non fratellastri d’Italia.

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Provincia – Nuova tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, ai Comuni rimborso per un milione di euro

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Il presidente Buonopane: “Risparmi anche per i cittadini”

“Oltre un milione di euro di risparmio per i Comuni sullo smaltimento dei rifiuti, che si traduce in una riduzione della Tari per i cittadini”. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, comunica che l’Ato ha validato la nuova tariffa proposta dalla società provinciale IrpiniAmbiente Spa.

La tariffa regolata produce uno sconto di circa il 9% sul precedente importo. Si passa da 220 euro a tonnellata a 200,70 euro per quanto riguarda la frazione indifferenziata trattata allo Stir di Pianodardine, con applicazione retroattiva al primo gennaio 2024, comportando così una ricaduta di risparmio in tariffa Tari per i cittadini irpini.

La somma complessiva che verrà restituita ai Comuni supera il milione di euro. Questo importo sarà distribuito in misura proporzionale con note di credito per le amministrazioni in regola con i pagamenti a IrpiniAmbiente. Per gli enti morosi si adotterà una compensazione debiti-crediti.

“Non si può non evidenziare lo straordinario lavoro che sta portando avanti il management di IrpiniAmbiente, con l’amministratore unico Claudio Crivaro – dichiara il presidente Buonopane -. La nuova tariffa, la cui proposta è stata inviata all’Ato lo scorso ottobre e ora finalmente è stata validata, è frutto di una virtuosa gestione della società. Come si ricorderà, è stato già dimezzato il costo per lo smaltimento della frazione umida (che è sceso da poco più di 200 euro a circa cento euro), mentre per il vetro IrpiniAmbiente ottiene da qualche mese un rimborso. E ciò a differenza di quanto accadeva in passato, quando la società sborsava risorse importanti a favore delle aziende che si occupano del recupero e riciclo. Tutto questo, unito al know how e alla forza lavoro, fa di IrpiniAmbiente un esempio di società pubblica che funziona. Ovviamente, si può sempre migliorare. In tal senso, sono in campo altre azioni promosse dal dottore Crivaro e dal suo staff. A lui e a tutti i lavoratori il nostro ringraziamento”.

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